Home � La Fiat agli operai reintegrati "Non presentatevi al lavoro"

La Fiat agli operai reintegrati "Non presentatevi al lavoro"


TORINO - Rispetteremo il contratto ma non vogliamo avvalerci delle vostre prestazioni. Quindi siete invitati a non presentarvi in fabbrica lunedì prossimo, alla riapertura dello stabilimento. E' questo il senso del telegramma, che la Fiat ha inviato oggi ai tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza), licenziati nel luglio scorso e reintegrati dal giudice del lavoro circa due settimane fa 1. Poche righe nella quale l'azienda ha precisato ai tre operai (due dei quali sono delegati della Fiom) che rispetterà comunque gli obblighi contrattuali nei loro confronti, fino al 6 ottobre. Quando, cioè, sarà discusso il ricorso del Lingotto contro la sentenza del giudice del lavoro che ha reintegrato i tre dipendenti.

Contro la decisione del Lingotto si sono schierati subito i sindacati e l'opposizione, accusando l'azienda di comportamento "antisindacale" e minacciando il ricorso a "vie legali". La risposta dell'azienda non si è fatta attendere: "Abbiamo esercitato una nostra facoltà". I tre lavoratori erano stati licenziati nello scorso mese di luglio. Il 9 agosto scorso, il giudice del lavoro di Melfi ha accolto il ricorso della Fiom e ne ha disposto il reintegro. Ieri i legali della Fiat hanno depositato il ricorso contro tale decisione.

Le reazioni dei sindacati. Il telegramma di oggi è una vera e propria doccia gelata, accolta con durezza dal mondo sindacale e dall'opposizione, che si schiera compatta contro il Lingotto. Lunedì i tre operai dello stabilimento Fiat di Melfi "devono rientrare in fabbrica", altrimenti "siamo pronti ad agire sotto tutti i punti di vista legali, anche a chiedere l'intervento delle autorità competenti e delle forze dell'ordine". E' il commento del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini che annuncia "In questi minuti abbiamo inviato al Lingotto una lettera in cui diffidiamo la Fiat a consentire il rientro dei lavoratori riservandoci qualsiasi azione su qualsiasi fronte se ciò non accadrà". "Se la Fiat - dice ancora Landini - lunedì non fa rientrare i tre operai in fabbrica commette un reato e continua con una condotta antisindacale".

Anche Il segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele Di Nicola, ha definito la decisione della Fiat "un reiterato comportamento antisindacale dell'azienda. Con i nostri legali valuteremo già oggi come ribattere a tale posizione".

Sulla stessa linea la Cgil. "La Fiat sta continuando sulla strada conflittuale nei nostri confronti, perchè quando la magistratura emette un decreto, va rispettato. Con questo atto non fa che aggravare le relazioni sindacali. Invece va riallacciato il confronto reale sul piano industriale. Di questo passo c'è solo un conflitto permanente che non è certo voluto da noi". E' il commento del segretario confederale Vincenzo Scudiere.

Critica l'opposizione.
Non fa sconti neanche l'opposizione. Il responsabile economia e lavoro del Pd, Stefano Fassina, ha definito "un comportamento da epoca pre moderna" la decisione della Fiat. "Il lavoro è dignità. I lavoratori vogliono guadagnare la loro retribuzione, non vogliono elemosina o essere trattati come parassiti. E' triste che, nel mondo 'dopo Cristo' - ha spiegato Fassina - la Fiat si comporti come nell'epoca premoderna. Speriamo che i lavoratori reintegrati possano lavorare e svolgere fino in fondo i loro compiti. Continua a esasperare il clima nelle aziende del gruppo Fiat. Quella su cui si sono avviate è una strada senza uscita per tutti".

E' un "clamoroso aggiramento della legge italiana e un atteggiamento arrogante e ingiustificato". Lo afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. "Per l'Idv la legge è uguale per tutti e non esiste che qualcuno, sulla base della propria potenza economica, possa calpestare quello che è un diritto. E' troppo sproporzionato il comportamento dell'azienda" - continua Zipponi - "per non far sorgere il dubbio che si stiano cercando capri espiatori per le proprie scelte di delocalizzazione nell'Europa dell'est o di concentrazione finanziaria sulla Chrysler negli Usa".

La replica dell'azienza.
"Abbiamo esercitato una nostra facoltà": così dal Lingotto spiegano la decisione di non richiamare in fabbrica lunedì i tre operai di Melfi. "L'ordinanza - precisano le stesse fonti - viene ottemperata con il reintegro nelle funzioni e con il relativo trattamento economico. Ma l'azienda può dispensare i dipendenti dal prestare lavoro". Alla Fiat aggiungono che si tratta di una prassi consueta in questi casi, seguita da tante altre società.

Fonte: Repubblica.it

---Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
vota su OKNotizie

1 commenti to " La Fiat agli operai reintegrati "Non presentatevi al lavoro" "

  1. Farsi ridare tutti i Soldi che noi come Stato gli abbiamo dato no? Privatiziamo la fiat..la compriamo noi.Stato..I sig.agnelli, a San Marino..

Leave a comment