ROMA - Il Nord-Ovest arretra, il Centro avanza, il Sud fa qualche piccolo miglioramento ma rimane ampiamente la macroarea meno produttiva e meno ricca del Paese: è quanto emerge dallo studio pubblicato oggi da Confcommercio, che analizza il Pil delle Regioni italiane negli ultimi anni. Secondo le previsioni dell'Ufficio Studi, la ripresa vedrà in testa già a partire dall'anno prossimo il Lazio, la Toscana, l'Emilia Romagna e la Lombardia. Più in generale, "nel 2011 si dovrebbe confermare la maggiore vivacità del Centro, trainato dalla maggiore presenza di terziario di mercato rispetto al resto dell'Italia". Il Pil del Lazio in particolare, secondo le previsioni di Confcommercio, dovrebbe compiere un balzo del 2 per cento l'anno prossimo, crescendo a un tasso doppio rispetto alla media nazionale.
Il Nord-Ovest arretra. Costante la riduzione della quota del Pil proveniente dal Nord-Ovest: nel '95 aveva una quota del 32,7 per cento della ricchezza prodotta, nel 2007 tale quota scenderà al 31,9 per cento, nel 2011 tale tendenza proseguirà, arrivando al 31,6 per cento. Mentre il Centro è passato dal 21 al 21,6 per cento nel 2007, e l'anno prossimo arriverà al 22,1: in sostanza, sta guadagnando quanto perso dal Nord-Ovest.
E il Centro avanza. A incidere sull'arretramento del Nord-Ovest, spiega Confcommercio, il calo delle esportazioni che ha colpito in particolar modo le Regioni dell'ex triangolo industriale. Mentre il Centro ha goduto i vantaggi della maggiore presenza dei servizi di mercato. Sostanzialmente stabile il Nord-Est: nel '95 aveva una quota di Pil pari al 22,3 per cento, diventua 22,7 per cento nel 2007 e che arriverà al 22,5 per cento nel 2011.
Il Sud "ha tenuto". Per il Mezzogiorno, l'unica notazione positiva è che nel 2009, anno nero della crisi, ha perso meno della media (-4,1 per cento rispetto al -5 per cento nazionale). Ma per il resto rimane la grande arretratezza rispetto alle altre macroaree: "La Regione meno produttiva del Nord, la Liguria, ha comunque un prodotto pro capite di oltre il 24 per cento superiore a quello della Regione più produttiva del Mezzogiorno, l'Abruzzo". Se si confronta il Pil pro capite della Regione meno produttiva del Sud, la Campania, con quello della più produttiva del Nord, la Val d'Aosta, il divario va oltre il 50 per cento. Quindi tra Nord e Sud non cambia niente.
Ma nel 2011 crescerà meno della media. Però il Sud nel 2009 ha perso meno di quanto abbiano perso in media le altre macroaree del Paese. La spiegazione, suggerisce Confcommercio, sta nel fatto che "la presenza di un'elevata frazione di occupati dipendenti in generale e nella Pubblica Amministrazione in particolare, ha limitato l'impatto della crisi". In compenso, "nel biennio 2010-2011 il Mezzogiorno mostrerà comunque tassi di variazione del prodotto lordo inferiori a quelli della media Italia".
Pil pro capite: Val d'Aosta prima, il Lazio supera il Veneto. La Regione con il maggior prodotto pro capite è la Val d'Aosta, che però negli ultimi quindici anni è cresciuta poco in percentuale. Al secondo posto la Lombardia, seguono Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, e Lazio, che supera il Veneto.
Fonte: Repubblica.it
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