ROMA - Su ciascun italiano grava un peso tributario annuo (fatto di sole tasse, imposte e tributi) pari in media a 7.350 euro. Tra i principali Paesi europei certo i francesi versano di più, una media di 7.438 euro. Ma ricevono un controvalore di servizi molto più consistente degli italiani: vengono "ricompensati" infatti con una spesa sociale pro capite pari a 10.776 euro, mentre a noi italiani tra spese per la sanità, l'istruzione e la protezione sociale si raggiungono appena gli 8.023 euro: vale a dire 2.753 euro in meno della Francia. A fare i conti è la Cgia di Mestre.
Lo studio mette a confronto Italia, Francia e Germania. In Germania la quota pro capite di tasse tocca i 6.919 euro, ma in termini di spesa sociale i tedeschi ricevono, invece, 9.171 euro pro capite l'anno. Il saldo, vale a dire la differenza pro capite tra quanto ricevuto in termini di spesa e quanto versato in termini di tasse, per i francesi è positivo e pari a 3.339 euro. Anche il differenziale tedesco registra una valore positivo, pari a 2.251 euro. In Italia, invece, si segna un saldo di 664 euro pro capite.
"La situazione è fortemente sconfortante - commenta il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - perché dimostra ancora una volta come, pur in presenza di un peso tributario tanto elevato, in Italia non vengano destinate risorse adeguate per la casa, per aiutare le famiglie indigenti, i giovani, i disabili e chi vive ai margini della società. E' evidente a tutti che le tasse così elevate nel nostro Paese sono la conseguenza di una spesa pubblica eccessiva".
E non è affatto vero, afferma Bortolussi, che le tasse in Italia sono alte per colpa degli evasori fiscali: "E' innegabile che il problema dell'evasione fiscale pesi sull'Italia. Ma allora sarebbe anche opportuno studiare una strategia efficace affinché venga fatta emergere l'economia sommersa e si faccia pagare chi è completamente sconosciuto al fisco". Dagli Artigiani di Mestre arriva pertanto la sollecitazione "ad abbassare le imposte, combattere l'evasione fiscale e tagliare le intollerabili inefficienze presenti nella Pubblica amministrazione così come stanno facendo in tutti gli altri Paesi europei".
Fonte: Repubblica.it
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