Locorotondo, la denuncia del figlio di una malata di Sla: "Bisognava sostituire la cannula attraverso la quale respira. Ma non c'era nessun medico disponibile".
«Aiuto, mia madre sta morendo». «Mi spiace, è Pasqua, poi c’è Pasquetta... Ci sentiamo martedì». Il dialogo, seppur surreale, purtroppo è realmente accaduto: venerdì, a Locorotondo, in provincia di Bari, quando il figlio di una paziente affetta da Sla «ad alta intensità assistenziale», «in pratica - racconta - è completamente intubata e allettata», ha chiamato il medico di riferimento della Asl che ha il compito di assistenza in caso di urgenze. «Mia madre - ricostruisce il figlio - aveva un problema con la cannula tracheostomica che era danneggiata e assolutamente da sostituire. Un’operazione non complicata, ma chiaramente che deve fare un medico». Proprio per situazioni di questo genere, in questo tipo di pazienti, la Asl di Bari ha una sorta di numero verde con un professionista da chiamare all’occorrenza. «A quel numero ha risposto non però il solito medico con cui siamo in contatto, ma un altro che mi ha detto che il collega era in ferie, che lui non poteva aiutarci né tantomeno dare un altro riferimento. Ah, e che comunque avrei potuto richiamare martedì. Certo, perché domani è Pasquetta. Peccato che mia madre non sarebbe mai arrivata a martedì». A quel punto l’unica possibilità è stato chiamare un medico “amico” che, nonostante fosse il week end di Pasqua, è andato a casa della signora per cambiare la cannula. E sostituire così un vergognoso welfare di Stato con uno più sano, fatto di deontologia e buoni sentimenti.
«Aiuto, mia madre sta morendo». «Mi spiace, è Pasqua, poi c’è Pasquetta... Ci sentiamo martedì». Il dialogo, seppur surreale, purtroppo è realmente accaduto: venerdì, a Locorotondo, in provincia di Bari, quando il figlio di una paziente affetta da Sla «ad alta intensità assistenziale», «in pratica - racconta - è completamente intubata e allettata», ha chiamato il medico di riferimento della Asl che ha il compito di assistenza in caso di urgenze. «Mia madre - ricostruisce il figlio - aveva un problema con la cannula tracheostomica che era danneggiata e assolutamente da sostituire. Un’operazione non complicata, ma chiaramente che deve fare un medico». Proprio per situazioni di questo genere, in questo tipo di pazienti, la Asl di Bari ha una sorta di numero verde con un professionista da chiamare all’occorrenza. «A quel numero ha risposto non però il solito medico con cui siamo in contatto, ma un altro che mi ha detto che il collega era in ferie, che lui non poteva aiutarci né tantomeno dare un altro riferimento. Ah, e che comunque avrei potuto richiamare martedì. Certo, perché domani è Pasquetta. Peccato che mia madre non sarebbe mai arrivata a martedì». A quel punto l’unica possibilità è stato chiamare un medico “amico” che, nonostante fosse il week end di Pasqua, è andato a casa della signora per cambiare la cannula. E sostituire così un vergognoso welfare di Stato con uno più sano, fatto di deontologia e buoni sentimenti.
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QUESTE PERSONE NON SONO DEGNE DI ESSERE LI MA IN GALERA