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Venezia, caos in passerella. Bordate di urla e fischi a Letta. "Vattene, vergogna"

Fischi e insulti per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Buttiglione. Nessuna passerella per Napolitano e la moglie Clio. Tra i più applauditi Tarantino e Verdone. Singolare protesta dei poliziotti del Coisp


VENEZIA - Al via il tappeto rosso, la tradizionale passerella per la cerimonia inaugurale della Mostra del cinema di Venezia. E una bordata di fischi si è scagliata su Gianni Letta. Al grido di "vattene a casa", "vergogna", il pubblico ha accolto l'arrivo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, presente per la serata d'apertura del festival. Stessa accoglienza per il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, che però ha avuto una contestazione di tono minore.

Nessuna passerella invece per il presidente Giorgio Napolitano, tra le personalità più attese davanti al palazzo del Cinema. Il presidente non ha fatto il tappeto rosso per assistere alla proiezione del film d'apertura della Mostra. Inoltre Napolitano, in visita privata a Venezia, non indossa lo smoking. In abito scuro e cravatta rossa, il presidente ha fatto il suo ingresso in Sala Grande accompagnato dalla moglie Clio in abito grigio nero fantasia.

Calorosi applausi hanno invece accolto Quentin Tarantino, presidente della giuria della 67esima Mostra, che ha risposto sorridendo e salutando con la mano. Sul red carpet anche Emanuela Arcuri, Gabriel Garko, Carlo Rossella. Il registra veneziano Tinto Brass, leggermente sofferente, con una sciarpa azzurra, è stato salutato da un lungo applauso. Poi Valerio Mastandrea, Carlo Verdone osannato dal pubblico, Marina Ripa di Meana con un vertiginoso cappellino nero a punta con una piuma in cima, Lino Banfi insieme alla figlia Rosanna e Barbara Bouchet, Luigi Abete, Carla Fracci e il marito, e ancora i registi Beppe Menegatti, Gabriele Salvatores e Luca Guadagnino con una giacca rosa shocking.

Sul red carpet sfila anche la protesta del Coisp (coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia) contro i tagli del governo berlusconi nei confronti della sicurezza del paese, che ha fatto sfilare una quindicina di sagome di poliziotti in divisa con un pugnale piantato dietro la schiena sanguinante. Non è la prima volta che i poliziotti del Coisp, sindacato indipendente che conta quasi ottomila iscritti, protestano contro il governo che, nelle parole del segretario generale Franco Maccari "non ha fatto nulla per la sicurezza".

Fonte: Repubblica.it


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