ROMA - Centoventi giorni di vuoto al vertice del ministero dello Sviluppo economico preoccupano il mondo politico e sindacale. Pd, Idv e finiani guardano con inquietudine alla poltrona sulla quale si sta accumulando polvere da ormai quattro mesi. Mentre nel governo si sceglie una linea defilata: "Su questo tema non mi pronuncio, io penso alle Infrastrutture", taglia corto il viceministro ai Trasporti e infrastrutture Roberto Castelli.
Dal fronte sindacale Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cigl e responsabile politiche del settore industriale, lancia l'allarme sul "vuoto di direzione politica" del ministero denunciato ieri da Repubblica: "Industria e sviluppo - sottolinea Scudiere - sono un problema serio, soprattutto se si guarda alle crisi più dure che incombono sul nostro Paese: parlo in generale del Sulcis, dell'edilizia ma anche della Fiat. Dietro tutto questo si staglia ancora la crisi che, lungi dall'essere alle spalle, rischia di appesantire ulteriormente la disoccupazione nel nostro Paese. Proprio su questi temi si sentono sia l'assenza del governo sia quella di un ministro competente in materia".
Anche l'Italia dei Valori con Maurizio Zipponi va all'attacco del governo: "La crisi ha colpito gli stabilimenti italiani della Fiat e ha messo in dubbio il futuro di aziende fondamentali come Telecom, Tirrenia, Ansaldo Breda-Firema, Vinyls e Agile-Eutelia". Ed è durissimo, infine, l'affondo del capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi: "Berlusconi, sulla nomina del nuovo ministro per lo Sviluppo Economico, ha mentito e preso in giro gli italiani ed il presidente della Repubblica. Un vuoto politico ed operativo gravissimo in periodo di crisi economica, quando sarebbe indispensabile rilanciare la nostra politica industriale. Questa vicenda dimostra la debolezza di Berlusconi. Ma non di Tremonti, vero premier ombra, nelle cui mani c'è un'enorme concentrazione di poteri".
Duro anche il Partito democratico: "Berlusconi dovrebbe mettere la crescita ed il lavoro al centro dell'agenda politica, dedicarsi alle politiche industriali, nominare il ministro dello Sviluppo economico", dice il responsabile economico Stefano Fassina. "Il centrodestra è in difficoltà vera e trascina nella sua crisi l'intero Paese", gli fa eco Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd. Che aggiunge: "I cassintegrati a zero ore nei primi sette mesi di quest'anno sono 650 mila e sono 170 i tavoli di crisi aziendale aperti presso il ministero dello Sviluppo economico che si ritrova senza ministro dal 4 maggio. Un vero scandalo. Berlusconi aveva promesso una nomina in sette giorni, un'altra delle tante promesse mancate".
Fonte: Repubblica.it
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