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RaiTre: Pasticcio PD sulle nomine

Masi e le nomine a RaiTre «Restino slegate dalle assise pd»

ROMA - Le nomine imperver­sano nella fiction di fine estate della Rai. Da alcuni giorni gira il sospetto che i vertici di RaiTre e Tg3, attualmente occupati da Pao­lo Ruffini e Antonio Di Bella non vengano rinnovati per colpa del congresso Pd

E così tutto potreb­be restare bloccato fino al 25 otto­bre, quando si saprà se è Bersani o Franceschini il vincitore. Il diret­tore generale della Rai, Mauro Ma­si, appare alquanto irritato, per­ché è comunque lui a dover for­malizzare le proposte: «Di quelle nomine parleremo certamente ad inizio settembre. Ma - avverte ­una cosa è certa: non saranno le­gate in alcun modo al congresso del Pd». Ciò però che Masi non è in grado di garantire, perché non dipende solo da lui, è che queste ultime vengano fatte prima del congresso. Ne approfitta Mauri­zio Gasparri per invitare il Pd ad una «soluzione immediata e tra­sparente »: «La Rai decida subito, così avremo la prova che il Pd non telecomanda le sue truppe».

Ma è evidente che lo dice per crea­re problemi dentro il Partito De­mocratico. In questi giorni infatti gira anche il nome di Barbara Pa­lombelli e, più si attende, più si rafforzano tre diverse linee all’in­terno dello stesso partito: i rutel­lian- cattolici contro i dalemiani, che punterebbero su Bianca Ber­linguer, contro i veltroniani puri, fermi sull’attuale organigramma. Con grande soddisfazione del Pdl. Chiamati in causa, i duellanti del Pd si difendono. Franceschini definisce «totalmente falsa» la ri­chiesta di attendere il congresso per decidere. Lo stesso fa Pierlui­gi Bersani con il suo portavoce Stefano Di Traglia: «Le nomine le fa il cda della Rai». Sentiamo allo­ra che ne pensano gli unici due consiglieri Rai del centrosinistra. Denuncia Nino Rizzo Nervo: «Hanno appena nominato scanda­losamente ben 4 vicedirettori ge­nerali e ora sarebbe tutta colpa del Pd? La colpa è di Masi. Abbia­mo proposto che restassero Ruffi­ni e Di Bella, ma ci ha fatto capire che preferirebbe il secondo al po­sto del primo e Berlinguer al Tg3».

In realtà girano anche i no­mi di professionisti come Carlo Freccero ed Enrico Mentana. «Noi - precisa - non siamo contrari per principio ai cambiamenti, ma vo­gliamo spiegazioni. Perché cam­biare Ruffini se ha fatto bene?». Per Rizzo Nervo è una manovra contro gli attuali programmi di RaiTre. Lo pensa anche l’altro con­sigliere in quota Pd, Giorgio van Straten: «La verità è certe trasmis­sioni, specie quelle di satira, dan­no più fastidio di altre. Ruffini è legato a quel tipo di programma­zione ». Entrambi, quindi, rinvia­no la responsabilità dello stallo in atto a Masi. Ma sono tutti e due per la mozione Franceschini, pro­venendo uno dall’area di Rutelli e l’altro da quella di Veltroni. Men­tre al congresso potrebbero an­che vincere, con Bersani, i dale­miani. Insomma, è il solito pastic­cio Rai. Di complessa, come al so­lito acrobatica, soluzione.

Fonte: Corriere.it
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