Un po' increduli e molto preoccupati, gli europei hanno accolto il
ritorno di Berlusconi sul proscenio della politica italiana come fosse
quello di un fantasma che si sperava definitivamente esorcizzato. Un
fantasma che li riguarda da vicino, perché l'Italia è, fin dagli inizi
della crisi, il campo di battaglia su cui si giocano le sorti dell'euro e
dell'Europa. E l'allontanamento di Berlusconi, propiziato dal cordone
sanitario in cui lo avevano isolato le cancellerie europee, era stato un
passo considerato decisivo per salvare il Paese e, con esso, la moneta
unica. Da quando i giornali hanno riportato le dichiarazioni di Alfano
che aprono la strada a una rinnovata leadership berlusconiana della
destra italiana, i centralini di Palazzo Chigi e quelli del Quirinale
hanno passato ai piani alti dei due palazzi molte telefonate provenienti
dalle altre capitali europee con richieste di chiarimenti e segnali di
inquietudine. E il "percorso di guerra" di Monti a Bruxelles si è fatto,
se possibile, ancora più difficile.
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Speriamo che muoia prima