ROMA - Il viaggio in Libia di Silvio Berlusconi continua a suscitare polemiche. E nonostante le parole del ministro degli Esteri Franco Frattini, che domenica ha spiegato come si tratti di una visita «più che necessaria», la questione solleva ugualmente molteplici perplessità, dopo la liberazione del terrorista di Lockerbie e l'accoglienza trionfale riservatagli da Tripoli.
Ora anche un altro aspetto della visita del premier in Libia, in programma a fine agosto, sembra destinato a diventare un caso: quello cioè dell'esibizione delle Frecce Tricolori a Tripoli, in occasione del 40esimo anniversario della presa del potere da parte del colonnello Gheddafi, in programma il primo settembre. Il premier italiano non sarà presente alle celebrazioni (ripartirebbe la sera prima) ma il governo italiano manderà una pattuglia delle Frecce (che qualche giorno fa si è esibita anche a Mosca). «Quanto costa la trasferta delle Frecce Tricolori?» chiedono i senatori radicali nel gruppo del Pd Marco Perduca e Donatella Poretti in un'interrogazione al ministro della Difesa. E La Russa risponde: «L'esibizione di Tripoli costa quanto una a Trieste, anzi forse anche meno».
L'INTERROGAZIONE - Nell'interrogazione, Perduca e Poretti chiedono di sapere «quale sia il bilancio annuale della pattuglia acrobatica; se questo, in virtù della crisi, abbia subito dei ridimensionamenti come tutte le altre voci del comparto Difesa; in particolare il dettaglio del calendario delle esibizioni dell'ultima settimane del mese d'agosto; quanto questa verrà a costare e su quali voci del bilancio dello Stato i costi delle manifestazioni agostane verranno spalmati; quali misure di sicurezza vengono schierate in occasione di esibizioni multinazionali e chi garantisce tale sicurezza». «La visita del presidente Berlusconi al grande amico dittatore Muammar Gheddafi dovrebbe aiutare a capire, tra le altre cose - afferma poi Marco Perduca -, come procede l'entrata in vigore del trattato Italia-Libia, un accordo che, contrariamente a quanto sbandierato anche dai ministri Maroni e La Russa, avrebbe dovuto bloccare le fughe dei disperati d'Africa, ma che proprio in questi giorni ha appalesato la sua totale inefficacia confermando quanto denunciato dai Radicali alla Camera e al Senato in sede di Ratifica del Trattato».
LA RISPOSTA- «L'esibizione delle Frecce Tricolori a Tripoli è un impegno che il Governo ha assunto sulla base di una richiesta venuta dalla Libia» e «non si è mai discusso di annullarla». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa risponde anche sui costi: «i Radicali basta che consultino una carta geografica per scoprire che la Libia è molto vicina, l'esibizione aTripoli costa come un'esibizione a Trieste, anzi forse anche meno». E aggiunge: «Abbiamo accolto la richiesta della Libia perchè per noi è importante che dopo tante vicessitudini, dopo che per lungo tempo il governo libico ha messo in atto una politica anti italiana vi siano adesso rapporti bilaterali nell'abito dei quali la richiesta di un'esibizione delle Frecce Tricolori è un chiaro riconoscimento all'eccellenza italiana». E annuncia anche di voler chiedere una più congrua compensazione economica per gli italiani espulsi dalla Libia: «Alla prima riunione del Consiglio dei ministri voglio richiedere che si decida un risarcimento più adeguato per gli italiani espulsi a suo tempo dalla Libia. Un risarcimento per loro è già stato deciso ma è troppo simbolico, deve essere più adeguato».
«IL PREMIER NON VADA IN LIBIA» - Qualche giorno fa anche il deputato radicale Matteo Mecacci ha chiesto al governo italiano di non partecipare alle celebrazioni per la firma del trattato di amicizia con la Libia. «Le celebrazioni organizzate dal regime libico per accogliere Al-Megrahi dopo il suo rilascio da parte delle autorità scozzesi sono uno spettacolo che il ministro degli Esteri inglese, David Miliband, ha giustamente definito "avvilente"», ha detto Mecacci. «Da parte italiana - ha precisato - si pongono adesso alcune questioni sulle quali occorre un pronunciamento chiaro che indichi quale sia la politica estera del nostro governo. Intende davvero il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, partecipare alle celebrazioni della Firma del Trattato di Amicizia con Gheddafi il prossimo 30 agosto, dopo lo spettacolo di ieri? E intende, il nostro governo far sfilare nel cielo libico le Frecce Tricolori, anche mentre il dittatore libico fa celebrare come un eroe il colpevole dell'attentato di Lockerbie che è costato la vita a centinaia di cittadini innocenti?».
Fonte: Corriere.it
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Ora anche un altro aspetto della visita del premier in Libia, in programma a fine agosto, sembra destinato a diventare un caso: quello cioè dell'esibizione delle Frecce Tricolori a Tripoli, in occasione del 40esimo anniversario della presa del potere da parte del colonnello Gheddafi, in programma il primo settembre. Il premier italiano non sarà presente alle celebrazioni (ripartirebbe la sera prima) ma il governo italiano manderà una pattuglia delle Frecce (che qualche giorno fa si è esibita anche a Mosca). «Quanto costa la trasferta delle Frecce Tricolori?» chiedono i senatori radicali nel gruppo del Pd Marco Perduca e Donatella Poretti in un'interrogazione al ministro della Difesa. E La Russa risponde: «L'esibizione di Tripoli costa quanto una a Trieste, anzi forse anche meno».
L'INTERROGAZIONE - Nell'interrogazione, Perduca e Poretti chiedono di sapere «quale sia il bilancio annuale della pattuglia acrobatica; se questo, in virtù della crisi, abbia subito dei ridimensionamenti come tutte le altre voci del comparto Difesa; in particolare il dettaglio del calendario delle esibizioni dell'ultima settimane del mese d'agosto; quanto questa verrà a costare e su quali voci del bilancio dello Stato i costi delle manifestazioni agostane verranno spalmati; quali misure di sicurezza vengono schierate in occasione di esibizioni multinazionali e chi garantisce tale sicurezza». «La visita del presidente Berlusconi al grande amico dittatore Muammar Gheddafi dovrebbe aiutare a capire, tra le altre cose - afferma poi Marco Perduca -, come procede l'entrata in vigore del trattato Italia-Libia, un accordo che, contrariamente a quanto sbandierato anche dai ministri Maroni e La Russa, avrebbe dovuto bloccare le fughe dei disperati d'Africa, ma che proprio in questi giorni ha appalesato la sua totale inefficacia confermando quanto denunciato dai Radicali alla Camera e al Senato in sede di Ratifica del Trattato».
LA RISPOSTA- «L'esibizione delle Frecce Tricolori a Tripoli è un impegno che il Governo ha assunto sulla base di una richiesta venuta dalla Libia» e «non si è mai discusso di annullarla». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa risponde anche sui costi: «i Radicali basta che consultino una carta geografica per scoprire che la Libia è molto vicina, l'esibizione aTripoli costa come un'esibizione a Trieste, anzi forse anche meno». E aggiunge: «Abbiamo accolto la richiesta della Libia perchè per noi è importante che dopo tante vicessitudini, dopo che per lungo tempo il governo libico ha messo in atto una politica anti italiana vi siano adesso rapporti bilaterali nell'abito dei quali la richiesta di un'esibizione delle Frecce Tricolori è un chiaro riconoscimento all'eccellenza italiana». E annuncia anche di voler chiedere una più congrua compensazione economica per gli italiani espulsi dalla Libia: «Alla prima riunione del Consiglio dei ministri voglio richiedere che si decida un risarcimento più adeguato per gli italiani espulsi a suo tempo dalla Libia. Un risarcimento per loro è già stato deciso ma è troppo simbolico, deve essere più adeguato».
«IL PREMIER NON VADA IN LIBIA» - Qualche giorno fa anche il deputato radicale Matteo Mecacci ha chiesto al governo italiano di non partecipare alle celebrazioni per la firma del trattato di amicizia con la Libia. «Le celebrazioni organizzate dal regime libico per accogliere Al-Megrahi dopo il suo rilascio da parte delle autorità scozzesi sono uno spettacolo che il ministro degli Esteri inglese, David Miliband, ha giustamente definito "avvilente"», ha detto Mecacci. «Da parte italiana - ha precisato - si pongono adesso alcune questioni sulle quali occorre un pronunciamento chiaro che indichi quale sia la politica estera del nostro governo. Intende davvero il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, partecipare alle celebrazioni della Firma del Trattato di Amicizia con Gheddafi il prossimo 30 agosto, dopo lo spettacolo di ieri? E intende, il nostro governo far sfilare nel cielo libico le Frecce Tricolori, anche mentre il dittatore libico fa celebrare come un eroe il colpevole dell'attentato di Lockerbie che è costato la vita a centinaia di cittadini innocenti?».
Fonte: Corriere.it
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