ROMA — Al momento, è tutto confermato. E salvo evoluzioni nello scenario internazionale, il programma non subirà mutamenti: Silvio Berlusconi volerà il 30 agosto a Tripoli per partecipare alle celebrazioni del primo anniversario della firma del trattato di amicizia tra Italia e Libia e una pattuglia delle Frecce tricolori si esibirà, due giorni dopo, alla festa dei 40 anni della ascesa al potere di Gheddafi.
Non cambiano dunque l'agenda del premier — peraltro fissata da tempo — le polemiche che si sono scatenate dopo l'accoglienza trionfale a Tripoli del terrorista Abdel Basset al Meghrai, condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie del 1988 e scarcerato dal governo scozzese per ragioni di salute.
E però, spiegano dall'entourage del premier, è chiaro che le proteste americane e inglesi vengono tenute presenti e, in vista dell'incontro, si valuteranno gli eventi e si terrà conto del clima internazionale. Non è escluso infatti che Berlusconi, nel suo incontro con Gheddafi, possa chiedere spiegazioni e dire la sua su un episodio che certo non è visto di buon occhio nemmeno in Italia. Questo è almeno ciò che si prevede in ambienti ministeriali, anche se Berlusconi viaggerà da solo in Libia.
Ignazio La Russa, che sembrava dovesse accompagnarlo, non ci sarà perché la presenza del ministro della Difesa assieme al premier non è prevista dal protocollo e comunque il co-coordinatore del Pdl non vede problemi di opportunità del viaggio: «Era stabilito da tempo e i nostri rapporti con la Libia sono ottimi. Poi il premier saprà come trattare la questione dell'accoglienza al terrorista di Lockerbie, non ne ho dubbi».
CESA: «RIFLETTERE» - E però c'è chi chiede al Cavaliere di rinunciare a un viaggio che pure serve anche e soprattutto a verificare lo stato degli accordi tra i due Paesi sul controllo dell'immigrazione clandestina. Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, infatti, ritiene che «la squallida messa in scena» per l'arrivo del terrorista dovrebbe «far riflettere il presidente Berlusconi sull'opportunità di annullare la sua prossima visita a Tripoli», e si chiede «fino a quando l'Italia continuerà a schierarsi con tutti i personaggi più imbarazzanti del pianeta, da Putin a Gheddafi» dimenticando la sua tradizione europeista e atlantista. Stessa richiesta arriva dal capogruppo dell'Idv Massimo Donadi, che definisce «indegne e ripugnanti» le feste di benvenuto a chi è «colpevole della morte di 270 innocenti».
Replica il pdl Osvaldo Napoli, che ricorda come l'Italia sia «presente in tutte le missioni Nato a fianco dei suoi alleati occidentali» e come il governo abbia avuto «riconoscimenti unanimi, da Putin come da Brown, da Obama come da Gheddafi, per l'equilibrio con cui si muove sullo scacchiere internazionale».
Fonte: Corriere.it
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Non cambiano dunque l'agenda del premier — peraltro fissata da tempo — le polemiche che si sono scatenate dopo l'accoglienza trionfale a Tripoli del terrorista Abdel Basset al Meghrai, condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie del 1988 e scarcerato dal governo scozzese per ragioni di salute.
E però, spiegano dall'entourage del premier, è chiaro che le proteste americane e inglesi vengono tenute presenti e, in vista dell'incontro, si valuteranno gli eventi e si terrà conto del clima internazionale. Non è escluso infatti che Berlusconi, nel suo incontro con Gheddafi, possa chiedere spiegazioni e dire la sua su un episodio che certo non è visto di buon occhio nemmeno in Italia. Questo è almeno ciò che si prevede in ambienti ministeriali, anche se Berlusconi viaggerà da solo in Libia.
Ignazio La Russa, che sembrava dovesse accompagnarlo, non ci sarà perché la presenza del ministro della Difesa assieme al premier non è prevista dal protocollo e comunque il co-coordinatore del Pdl non vede problemi di opportunità del viaggio: «Era stabilito da tempo e i nostri rapporti con la Libia sono ottimi. Poi il premier saprà come trattare la questione dell'accoglienza al terrorista di Lockerbie, non ne ho dubbi».
CESA: «RIFLETTERE» - E però c'è chi chiede al Cavaliere di rinunciare a un viaggio che pure serve anche e soprattutto a verificare lo stato degli accordi tra i due Paesi sul controllo dell'immigrazione clandestina. Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, infatti, ritiene che «la squallida messa in scena» per l'arrivo del terrorista dovrebbe «far riflettere il presidente Berlusconi sull'opportunità di annullare la sua prossima visita a Tripoli», e si chiede «fino a quando l'Italia continuerà a schierarsi con tutti i personaggi più imbarazzanti del pianeta, da Putin a Gheddafi» dimenticando la sua tradizione europeista e atlantista. Stessa richiesta arriva dal capogruppo dell'Idv Massimo Donadi, che definisce «indegne e ripugnanti» le feste di benvenuto a chi è «colpevole della morte di 270 innocenti».
Replica il pdl Osvaldo Napoli, che ricorda come l'Italia sia «presente in tutte le missioni Nato a fianco dei suoi alleati occidentali» e come il governo abbia avuto «riconoscimenti unanimi, da Putin come da Brown, da Obama come da Gheddafi, per l'equilibrio con cui si muove sullo scacchiere internazionale».
Fonte: Corriere.it
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