Giustizia, Mezzogiorno, fisco, federalismo e sicurezza: cinque punti per cinque consigli dei ministri, Silvio Berlusconi partirà con il federalismo e finirà con la riforma del fisco. Il presidente del Consiglio, lo ha spiegato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Aveva snocciolato i suoi punti cardine già in Parlamento su cui ha incassato la fiducia, ma spiega ancora il suo programma che verrà esaminato, parte per parte in 5 consigli dei ministri. Si parte domani con i provvedimenti relativi al federalismo.
Il Consiglio dei ministri convocato per domani mattina, “è il primo del Cdm con cui il governo dara’ attuazione concreta ai cinque punti del programma” . Berlusconi ha spiegato che il Cdm è stato anticipato a domani perrché “Tremonti ha dovuto anticipare la sua partenza per raggiungere i colleghi del G7″. Dopo il federalismo si affronteranno gli altri punti del programma, ha aggiunto Berlusconi, e “finiremo con la riforma tributaria che si prolungherà nel tempo perché il sistema italiano ha le sue radici negli anni ’70 e il percorso non potra’ esaurirsi in pochi interventi”.
Per quanto riguarda la riforma fiscale Berlusconi ha indicato le due direzioni: quoziente familiare e riduzione dell’Irap nei confronti delle piccoli e medie imprese. Le risorse che saranno risparmiate con l’attuazione del federalismo fiscale servirà a ridurre la pressione fiscale. Il fderalismo, ha detto il premier, “Non deve comportare spese per lo stato”: “l’evasione in Italia ammonta a 100 miliardi di euro che non entrano nelle casse dello Stato e che rappresentano il 40% dell’economia. Questo è un fenomeno su cui possiamo sperare di avere dei risultati”, con l’attuazione del federalismo. “Questo risparmio – ha sottolineato – dovrà tradursi in una riduzione della pressione fiscale complessiva, nella direzione del quoziente familiare”.
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