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NAPOLI, BERLUSCONI FISCHIATO

Presidio davanti al teatro San Carlo: "Buffone".

NAPOLI - Silvio Berlusconi è stato accolto al teatro San Carlo di Napoli, dove ha partecipato a un'iniziativa di Confindustria per premiare i napoletani eccellenti nel mondo, dai fischi e gli insulti («buffone, buffone») di una cinquantina di disoccupati, rappresentanti della Cgil, lavoratori della Atitech e della Tirrenia che manifestavano nella galleria Umberto I. «Quelli che sentite sono gli organizzati dalla sinistra, sono quelli che conosciamo bene e questa sinistra si dovrebbe vergognare - ha commentato il premier con i giornalisti -. Abbiamo, ahimè, questa sinistra che in effetti è la nemica del Paese». Massiccio lo schieramento di polizia e carabinieri tra il Maschio Angioino e piazza Plebiscito. Le urla si sono infittite fino a quando il premier è entrato nel teatro accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta e dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa.

INVIDIA E ODIO POLITICO» - Berlusconi ha attaccato l'odio politico di cui sarebbe vittima: il governo. ha detto, potrebbe «fare di più se ci fosse meno invidia personale e meno odio politico fra le parti». Poi il richiamo all'appello di Napolitano: «Il presidente della Repubblica ha detto basta, diamo tregua, io penso e spero che venga seguito il suo suggerimento e il suo consiglio perché il G8 sarà una cosa importante». Dal palco del San Carlo Berlusconi ha lanciato strali anche contro la Cgil: «Fuori c'era una manifestazione, mi dicono organizzata dalla Cgil, che manda i soliti quindici-cinquanta ragazzotti a insultarmi e i giornali titoleranno "Berlusconi fischiato", ma io se che la Napoli vera siete voi, non loro». Il premier è stato contestato anche all'uscita dal teatro, ma lui non ha replicato. «Sto andando a Viareggio» ha detto ai cronisti.

DIRIGENTI DELLA CGIL - «Lavoro, lavoro» è stato lo slogan più urlato dai manifestanti, che lunedì avevano annunciato il presidio per chiedere un «immediato incontro» con il presidente del Consiglio. Era stata anche ventilata la possibilità di un'irruzione all'assemblea degli industriali, resa impossibile dalla presenza massiccia di forze dell'ordine. Alcuni disoccupati sono saliti su impalcature e hanno esposto uno striscione del Movimento di lotta per il lavoro. Erano presenti anche dirigenti e militanti della Cgil di Napoli e della Campania, circa un centinaio: distribuivano volantini che denunciano le responsabilità del governo in merito alle crisi industriali che hanno colpito la regione. «Sono normali contestazioni, da quando sono in politica ci sono sempre stati sia quelli che urlano evviva sia quelli che urlano vergogna - ha commentato il sindaco Rosa Russo Iervolino -. Non mi commuovono le urla, mi commuovono invece i problemi».
LETTA: «NON VI DIMENTICHIAMO» - Prima che iniziassero le contestazioni contro il premier Gianni Letta si è rivolto ai disoccupati: «La vertenza non l'abbiamo dimenticata - ha detto il sottosegretario scendendo dall'auto blu -. Ho memorizzato i punti fondamentali dei sindacati». I disoccupati organizzati del Coordinamento di lotta per il lavoro, Disoccupati napoletani, Movimento e lotta per il lavoro, Disoccupati e precari-Unione disoccupati organizzati, Movimento disoccupati per il lavoro-Eurodisoccupati napoletani, Movimento centro storico e Movimento disoccupati di Scampia sono da settimane in lotta per le assunzioni dopo l'esperienza del "progetto Isola" e denunciano «l'ormai insostenibile e ingestibile questione vertenziale sulla mancata volontà di non voler procedere dalla costituzione dell'agenzia sociale e la continuità retribuitiva per i 3.500 precari». Il progetto, nato appunto come occasione di formazione per 3.500 lavoratori, dovrebbe, secondo i manifestanti, dare vita a posti di lavoro stabile.

LE VICENDE ATITECH E TIRRENIA - Per quanto riguarda la Atitech, azienda di manutenzione degli aeromobili riconosciuta come eccellenza a livello internazionale e unica in Italia, sono 778 i lavoratori in cassa integrazione da novembre 2008: sono di 658 dipendenti e 120 lavoratori dell'indotto diretto. Le notizie più recenti parlano di una proposta di acquisto vincolante da parte della cordata guidata dal presidente dell'Unione industriali di Napoli Giovanni Lettieri. Proposta già presentata dal sottosegretario Letta durante l'ultimo incontro a Palazzo Chigi in cui la Fit Cgil aveva espresso parere negativo, dato che prevede il 50% degli esuberi. Si terrà invece giovedì a Roma la riunione della commissione tecnica ministeriale per la privatizzazione del gruppo Tirrenia.

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