MILANO - Si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles (Fca) il nuovo gruppo nato dall'unione della casa torinese e di quella di Detroit. Avrà sede legale in Olanda, la residenza a fini fiscali nel Regno Unito e sarà quotata a New York, oltre che a Milano, entro la fine dell'anno. Il consiglio di amministrazione del Lingotto ha preso la decisione ufficiale, che ricalca quanto ricostruito nei giorni scorsi da Repubblica e poi confermato dalle indicazioni provenienti dagli Stati Uniti.
Al di là della denominazione Fiat Chrysler Automobiles, per il resto cda del Lingotto ha appena confermato tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi. "Da cinque anni abbiamo lavorato caparbiamente a questo risultato che è il più importante della mia carriera", ha commentato Sergio Marchionne, aggiungendo che il segreto del successo è stato il tentativo di "trasformare le differenze in punti di forza". Per il presidente, John Elkann, "questo è il risultato di dieci anni di ricerca per dare a Fiat soluzioni che le assicurassero di avere il proprio posto tra i costruttori".
La sede fiscale a Londra (annunciata ma non ancora
ufficializzata formalmente dal comunicato) si spiega con i vantaggi che il sitema inglese accorda a chi matura dividendi all'estero. Scelta quasi obbligata per un Paese che è ormai, essenzialmente, una piazza finanziaria. La tassazione sui dividendi favorisce anche la nuova Fiat rispetto alla legislazione italiana.
La sede legale ad Amsterdam serve soprattutto agli Agnelli che possono sfruttare il maggior peso concesso nel voto in assemblea ai soci che abbiano la maggiore quota di una società. In questo modo anche con meno del 30 per cento della nuova Fiat la famiglia di Torino potrà controllare la società, cosa che con le leggi italiane sull'Opa non sarebbe possibile.
La quotazione a Wall Street è il più scontato degli annunci della giornata. La possibilità di rivolgersi al mercato dei capitali americano è uno dei motivi che hanno spinto Marchionne a realizzare l'alleanza con Chrysler. A Milano, così come già accade per Cnh, rimarrà la quotazione secondaria del gruppo.
Al di là della denominazione Fiat Chrysler Automobiles, per il resto cda del Lingotto ha appena confermato tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi. "Da cinque anni abbiamo lavorato caparbiamente a questo risultato che è il più importante della mia carriera", ha commentato Sergio Marchionne, aggiungendo che il segreto del successo è stato il tentativo di "trasformare le differenze in punti di forza". Per il presidente, John Elkann, "questo è il risultato di dieci anni di ricerca per dare a Fiat soluzioni che le assicurassero di avere il proprio posto tra i costruttori".
La sede fiscale a Londra (annunciata ma non ancora
ufficializzata formalmente dal comunicato) si spiega con i vantaggi che il sitema inglese accorda a chi matura dividendi all'estero. Scelta quasi obbligata per un Paese che è ormai, essenzialmente, una piazza finanziaria. La tassazione sui dividendi favorisce anche la nuova Fiat rispetto alla legislazione italiana.
La sede legale ad Amsterdam serve soprattutto agli Agnelli che possono sfruttare il maggior peso concesso nel voto in assemblea ai soci che abbiano la maggiore quota di una società. In questo modo anche con meno del 30 per cento della nuova Fiat la famiglia di Torino potrà controllare la società, cosa che con le leggi italiane sull'Opa non sarebbe possibile.
La quotazione a Wall Street è il più scontato degli annunci della giornata. La possibilità di rivolgersi al mercato dei capitali americano è uno dei motivi che hanno spinto Marchionne a realizzare l'alleanza con Chrysler. A Milano, così come già accade per Cnh, rimarrà la quotazione secondaria del gruppo.
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