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Cosentino, la Camera resta sporca,dice no all'arresto

ROMA - La giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha detto no alla richiesta di arresto nei confronti del sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

I VOTI - La proposta del relatore Nino Lo Presti di negare l’autorizzazione al Tribunale di Napoli è infatti stata approvata con 11 voti a favore, 6 contrari e un astenuto, il radicale del Pd Maurizio Turco. Il resto dei democratici, compreso il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti, ha respinto la proposta del relatore aderendo quindi alla richiesta di arresto, mentre i due componenti dell’Udc hanno espresso voti diversi fra loro: Domenico Zinzi contrario all’arresto, Pierluigi Mantini favorevole così come l’Idv Federico Palomba. Bruno Cesario, campano, ex Pd, da ieri con il movimento di Francesco Rutelli, era assente.

PAROLA ALL'AULA - La delibera della Giunta ora approderà in aula entro il 10 dicembre, termine entro il quale, come da regolamento, devono essere esaminate le richieste di arresto per un deputato. L'ultima parola su Cosentino spetta dunque all'assemblea di Montecitorio. Al Senato, invece, oggi è il giorno della mozione di sfiducia contro il segretario presentata da Pd e Idv. Il vicecapogruppo dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha invitato la maggioranza a fare quadrato in difesa dell'esponente del governo spiagando che, al contrario, si finirebbe col creare le condizioni per colpire anche Silvio Berlusconi.

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