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Cacciari: "Addio alla politica. Sconfitti i miei progetti". "Il Pd? La Cosa 4 di D'Alema"

«Non intendo più candidarmi a nulla. Nel 2010 non farò più il sindaco di Venezia, né il deputato. Basta. Quante volte occorre essere sconfitti nella vita?». Lo dice Massimo Cacciari (Pd) in una intervista al Corriere della Sera.

«Continuerò a dire la mia - prosegue - ma non accetterò più impegni organizzativi. Ho già dato, serve realismo». "Trent'anni fa speravo con altri di poter imprimere una svolta al Pci. Poi ci ho provato con Occhetto, quindi con il partito dei sindaci, con l'Asinello di Prodi, con la Margherita e infine con il Pd», ricostruisce Cacciari. «Quel che ora dice Rutelli - spiega - io l'avevo detto molto tempo prima. A chi dovrei continuarea predicare?».

Cacciari fa sapere che non gli è stato offerto di guidare il nuovo movimento di Rutelli tuttavia precisa: «Non me ne frega
niente, il potere mi fa ridere. Stimo Tabacci e a Rutelli mi lega un'affettuosa amicizia. Condivido la sua scelta ma io con l'Udc non ho nulla a che vedere, né con gli altri». A Bersani «auguro successo, ma sarà la cosa 2, 3 o 4 di D'Alema. È un dramma quel che si profila nel Pd. L'intesa col centro è inevitabile e 'sta frittata qui, un centrosinistra da Prima Repubblica che è il vecchio disegno di D'Alema non mi interessa culturalmente. Anche se è l'unica via per sconfiggere Berlusconi».

Fonte: Unita.it
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