MILANO - Settimana della verità per il futuro di Fiat-Chrysler. Dopo aver compiuto ufficialmente la scalata alla casa di Detroit, che ora è al 100% nelle mani del Lingotto, il gruppo automobilistico si prepara al consiglio di amministrazione del prossimo 29 gennaio. Oltre a conti molto attesi, c'è grande curiosità perché lo stesso Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat-Chrysler, ha spiegato che in quell'occasione verranno discussi la Borsa sulla quale verrà quotato il nuovo gruppo, la sede legale della società e anche il suo nome.
Dopo le indiscrezioni riportate da Repubblica nei giorni scorsi, è oggi il Wall Street Journal a tornare sulla vicenda e a riproporre lo schema emerso nel recente passato: Marchionne proporrà al consiglio di amministrazione il listing (la quotazione) della nuova società a New York, con residenza fiscale in Gran Bretagna. A Milano dovrebbe poi restare una quotazione del gruppo, però secondaria. Lo schema riportato dal quotidiano finanziario americano ricalca grossomodo quanto emerso anche in Italia: la settimana scorsa si è parlato di un "modello Cnh" con la decisione di fissare la sede fiscale a Londra e quella
legale in Olanda; scontata la quotazione a Wall Street con Piazza Affari con ruolo secondario. Dietro la scelta della sede legale in Olanda ci sarebbe invece il vantaggio garantito dalla legge olandese di avere azioni che valgono più delle altre - per gli azionisti di maggioranza - in sede di assemblea.
Al pressing della stampa, già in occasione del salone di Detroit Marchionne aveva giocato sulla difensiva, precisando che anche con la sede in Gran Bretagna, Fiat pagherebbe "le tasse nei Paesi in cui opera. Per gli stabilimenti e insediamenti italiani paghiamo e continueremo a pagare le tasse in Italia".
La proposta, spiega oggi il quotidiano finanziario Usa, rispecchierà quella avanzata per Cnh Industrial e lo aiuterà a evitare la difficile scelta politica fra gli Stati Uniti e l'Italia come sede del nuovo gruppo, consentendo allo stesso tempo alla società di pagare meno tasse sui dividendi. Il consiglio di amministrazione dovrà valutare la sua proposta nella riunione che precederà la diffusione dei risultati trimestrali il 29 gennaio. Gli analisti prevedono un utile netto combinato in lieve aumento per Fiat e Chrysler a 400 milioni di euro nel quarto trimestre, ma un calo del 24% per il 2013 a 1,07 miliardi di euro.
Fonte: Repubblica.it
Dopo le indiscrezioni riportate da Repubblica nei giorni scorsi, è oggi il Wall Street Journal a tornare sulla vicenda e a riproporre lo schema emerso nel recente passato: Marchionne proporrà al consiglio di amministrazione il listing (la quotazione) della nuova società a New York, con residenza fiscale in Gran Bretagna. A Milano dovrebbe poi restare una quotazione del gruppo, però secondaria. Lo schema riportato dal quotidiano finanziario americano ricalca grossomodo quanto emerso anche in Italia: la settimana scorsa si è parlato di un "modello Cnh" con la decisione di fissare la sede fiscale a Londra e quella
legale in Olanda; scontata la quotazione a Wall Street con Piazza Affari con ruolo secondario. Dietro la scelta della sede legale in Olanda ci sarebbe invece il vantaggio garantito dalla legge olandese di avere azioni che valgono più delle altre - per gli azionisti di maggioranza - in sede di assemblea.
Al pressing della stampa, già in occasione del salone di Detroit Marchionne aveva giocato sulla difensiva, precisando che anche con la sede in Gran Bretagna, Fiat pagherebbe "le tasse nei Paesi in cui opera. Per gli stabilimenti e insediamenti italiani paghiamo e continueremo a pagare le tasse in Italia".
La proposta, spiega oggi il quotidiano finanziario Usa, rispecchierà quella avanzata per Cnh Industrial e lo aiuterà a evitare la difficile scelta politica fra gli Stati Uniti e l'Italia come sede del nuovo gruppo, consentendo allo stesso tempo alla società di pagare meno tasse sui dividendi. Il consiglio di amministrazione dovrà valutare la sua proposta nella riunione che precederà la diffusione dei risultati trimestrali il 29 gennaio. Gli analisti prevedono un utile netto combinato in lieve aumento per Fiat e Chrysler a 400 milioni di euro nel quarto trimestre, ma un calo del 24% per il 2013 a 1,07 miliardi di euro.
Fonte: Repubblica.it
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