Dopo il sindaco Alemanno, anche il Pdl censura Patrizio Bianconi. Tuttavia, proprio nel giorno in cui il consigliere comunale decide finalmente di scusarsi, spunta un´altra mail destinata a confermare tutte le accuse di indegnità contro di lui La prova che non era la prima volta che l´esponente di centrodestra rispondeva alla richiesta di un cittadino pretendendo in cambio del suo "onorevole" interessamento «la stipula di un patto di sangue» elettorale, com´è accaduto al titolare di un centro di ortopedia in Prati.
Una posta elettronica di analogo tenore è stata infatti inviata qualche mese fa, per l´esattezza il 20 aprile, alla signora Alba Silvestri. La quale, dopo aver letto su Repubblica il carteggio fra Bianconi e il dottor Marcello Mancini, ha preso coraggio e deciso di raccontare pure la sua storia. Rendendo note le lettere scambiate con l´ineffabile consigliere del Pdl. Recidivo nel ribadire, a un gruppo di condomini che avevano osato criticare un suo volantino propagandistico: «Io lavoro per chi mi vota». Arrogante nel reclamare, nel solito italiano barcollante, tutte le generalità degli scriventi (compresi indirizzo di casa e cellulare) sempre che «avete intenzione a prendere impegno a votarmi». Beffardo nell´invitare gli interlocutori a rivolgersi «a chi avete votato» se «non siete d´accordo con le mie opinioni».
Altro che caso isolato, dunque. «È la testimonianza che quello recente non è uno scivolone di Patrizio Bianconi: è un metodo consolidato», denuncia la Silvestri. «Talmente indegno di un rappresentante delle istituzioni che queste stesse mail le ho subito inoltrate all´indirizzo elettronico del sindaco Alemanno».
Adesso sarà difficile che la bufera su "Mangiafuoco", dal nomignolo affibbiato in Campidoglio all´irruente consigliere, possa placarsi. Una vicenda che ieri sera sembrava chiusa. Con la lettera di censura inviata dal coordinamento romano del Pdl, «un atto dovuto perché il Popolo delle Libertà», spiega il vice-segretario Luca Malcotti, «ha sempre concepito la politica come servizio ai cittadini e al territorio». E con il gesto dello stesso Bianconi che, in serata, rendeva noto di aver spedito «una missiva al dottor Marcello Mancini nella quale gli esprimo il rincrescimento per quanto accaduto, porgendogli le mie scuse: l´episodio, purtroppo, è andato oltre le mie reali intenzioni». La condizione posta dal sindaco per evitare le dimissioni.
Ora però questa nuova mail riapre il caso e ne rinvia l´archiviazione. L´opposizione non intende demordere. «Di fronte a una vicenda così inquietante, che presenta gravissimi profili penali, diffama le istituzioni e scredita tutti i membri del consiglio comunale, Alemanno non può tentare di minimizzare e cavarsela con le semplici scuse di Bianconi, ergendosi a difensore della casta e della peggiore partitocrazia», torna ad attaccare il consigliere democratico Athos De Luca. «Mi domando cos´altro debba fare un consigliere per meritare l´espulsione dal partito che lo ha messo in lista».
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