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Cap D’ Agde, l'isola del sesso che fa arrabbiare scambisti e nudisti (Servzio delle Iene)
Qualche sera fa, nel programma televisivo ” Le Iene “, è stato riproposto il servizio sul villaggio a Cap D’ Agde (in Francia) famoso per essere frequentato da nudisti e scambisti. Dopo il servizio shock sul sesso libero dei ragazzi e delle ragazze minorenni degli emo, le Iene propongono un'altro video scottante (IL FILMATO COMPLETO LO POTETE VEDERE ALLA FINE DI QUESTO ARTICOLO) Il pezzo firmato dal bravissimo Matteo V. racconta del contenzioso nato tra le persone nudiste e le persone che praticano lo scambismo. Diatriba nata dal luogo comune di definire tutti i nudisti come scambisti. I nudisti affermano che, solo una minima parte di essi, pratica scambismo e che quindi loro non approvano queste pratiche ritenendole “atti osceni”. I nudisti si ritengono naturalisti e praticano uno stile di vita sano, equilibrato e in sintonia con la natura, rifiutando categoricamente tutto ciò che concerne lo scambista. Di contro, gli scambisti si considerano dei nudisti e dei naturalisti a tutti gli effetti, con in più un orientamento verso la perversione in generale.
Nello specifico, il servizio mostra i paradossi che vengono vissuti su quest’ isola ogni giorno. La mattina c’e’ spazio per shopping, passeggiate, vita da mare e la sera inizia la perversione. In alcuni locali si possono vedere situazioni hard e scambismo di tutti i tipi, in altri ci si può imbattere in centinaia di rapporti sessuali e innumerevoli scambi di coppia. Uscendo dai locali poi si possono poi trovare persone impegnate in rapporti sessuali nel bosco o in posti isolati. Un altro esempio del paradosso vissuto in questo villaggio è la situazione che si viene a creare sulle spiagge. Pochi metri separano una zona occupata da allegre famiglie di nudisti, da un’altra con persone che si accoppiano, mentre poco distante, i cosiddetti “guardoni“, aspettano che una coppia si allontani per consumare un rapporto, in modo tale da poterli spiare.
Nell’ intervista doppia, proposta a fine servizio, tra il presidente nazionale dei nudisti e uno scambista si rileva che il contenzioso continuerà senza tregue poiché il nudista non accetta lo scambista.
GUARDA IL FILMATO DELLE IENE-SHOW
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Jogging-sex. la moda milanese. Allenamento più sesso a pagamento
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MILANO - Si chiama jogging-love. I protagonisti? Giovani con la fissa del «sempre in forma» e uomini di mezza età che desiderano asciugare la pancetta. Alla montagnetta di San Siro è un rincorrersi all’interno del polmone verde. Uno, due, tre giri, sgambettando. Poi, quando i battiti cardiaci saltano in gola, qualcuno sparisce. Si infratta. Ma non da solo: ad attenderlo ci sono Marinela, Adalia, Catalina, Georgia. Insomma, per le «lucciole» della zona, tutte romene e giovanissime, questo jogging-love è un vero business. E chi lo pratica, magari dice a casa che la corsetta fa bene al fisico e alla mente. Tra le più gettonate Marinela, 22 anni, di Urseni, non lontano da Timisoara. «Corrono e poi si fermano da me, anche quelli con il pancione». Si concorda sul prezzo e quindi ci si addentra di una decina di metri, dietro a un cespuglio non lontano dalla strada principale. «Noi romene siamo economiche. Con 30 euro fai tutto e nessuno va via scontento. Anzi, ritorna in famiglia a passo veloce».
Marinela ha due grandi occhi azzurri e un lauto decolleté. E’ appena tornata al suo posto di lavoro, dopo una notte trascorsa in questura, insieme con altre 15 connazionali. «Una retata della polizia. Ci tengono dentro e con la scusa di controllare i documenti, ci fanno perdere il guadagno. Ma poi devono lasciarci andare perché siamo comunitarie». E’ ritornata al suo posto, vicino alla barra di ferro e al grande olmo potato dal Comune per evitare che muoia. Non lontano dai bagni pubblici. «Alcuni - continua la giovane - preferiscono fare l’amore nei servizi, dicono che si sentono più sicuri. A me non cambia molto, sono sempre 30 euro». Poi racconta di sé e di quando, 4 anni fa, è venuta in Italia «per fare soldi». «Nessuno mi ha obbligato, è stata una mia libera scelta. Anche le mie amiche hanno fatto la stessa cosa. Del resto se ci fosse un balordo che intende sfruttarci, basta chiedere a un cliente di portarci al primo commissariato e denunciare». E aggiunge quasi con un pizzico di orgoglio: «Qui nessuno ti fa niente. Se prendi una multa, non la paghi, perché è difficile farcela recapitare. E nessuno va in galera se fa la prostituta».
Ma la tua famiglia sa? «No, certo che non sa. Ho aspettato di compiere 18 anni e poi ho detto: mamma vado in Italia a rubare. Tutti i romeni rubano. E mia madre mi ha dato la sua benedizione». Walter, 26 anni, felpa e calzoncini, interrompe la discussione. «Viene con me ogni volta che fa jogging, almeno un paio di volte alla settimana. A lui piace, dice che è come fare il defaticamento, lo rilassa». Ma come Walter ce ne sono tanti. Otto su dieci sono maratoneti del sesso. «Corrono e f…, come dicono loro». Dieci clienti al giorno per 30 euro. «Qualcuno di quelli normali ci chiede anche di andare in albergo. Nessun problema: a 10 minuti da qui, con l’auto, andiamo in un alberguccio di via Washington che costa solo 20 euro per un passaggio. Io, però, in hotel prendo 40 euro». E fa i conti ad alta voce: «Io guadagno 300, 400 euro al giorno. Diciamo che al mese metto in tasca 6, 7 mila euro. Mille vanno per la spesa e altre cosucce, 300 per l’affitto della casa che divido con altre tre colleghe romene, il resto lo mando ai miei per farli star bene e per pagare i muratori che mi stanno costruendo una nuova casa. Sarà pronta tra sei mesi: bella, grande, spaziosa, con un immenso giardino. Mia mamma è orgogliosa di sua figlia. Ladra, ma non puttana...».
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MILANO - Si chiama jogging-love. I protagonisti? Giovani con la fissa del «sempre in forma» e uomini di mezza età che desiderano asciugare la pancetta. Alla montagnetta di San Siro è un rincorrersi all’interno del polmone verde. Uno, due, tre giri, sgambettando. Poi, quando i battiti cardiaci saltano in gola, qualcuno sparisce. Si infratta. Ma non da solo: ad attenderlo ci sono Marinela, Adalia, Catalina, Georgia. Insomma, per le «lucciole» della zona, tutte romene e giovanissime, questo jogging-love è un vero business. E chi lo pratica, magari dice a casa che la corsetta fa bene al fisico e alla mente. Tra le più gettonate Marinela, 22 anni, di Urseni, non lontano da Timisoara. «Corrono e poi si fermano da me, anche quelli con il pancione». Si concorda sul prezzo e quindi ci si addentra di una decina di metri, dietro a un cespuglio non lontano dalla strada principale. «Noi romene siamo economiche. Con 30 euro fai tutto e nessuno va via scontento. Anzi, ritorna in famiglia a passo veloce».
Marinela ha due grandi occhi azzurri e un lauto decolleté. E’ appena tornata al suo posto di lavoro, dopo una notte trascorsa in questura, insieme con altre 15 connazionali. «Una retata della polizia. Ci tengono dentro e con la scusa di controllare i documenti, ci fanno perdere il guadagno. Ma poi devono lasciarci andare perché siamo comunitarie». E’ ritornata al suo posto, vicino alla barra di ferro e al grande olmo potato dal Comune per evitare che muoia. Non lontano dai bagni pubblici. «Alcuni - continua la giovane - preferiscono fare l’amore nei servizi, dicono che si sentono più sicuri. A me non cambia molto, sono sempre 30 euro». Poi racconta di sé e di quando, 4 anni fa, è venuta in Italia «per fare soldi». «Nessuno mi ha obbligato, è stata una mia libera scelta. Anche le mie amiche hanno fatto la stessa cosa. Del resto se ci fosse un balordo che intende sfruttarci, basta chiedere a un cliente di portarci al primo commissariato e denunciare». E aggiunge quasi con un pizzico di orgoglio: «Qui nessuno ti fa niente. Se prendi una multa, non la paghi, perché è difficile farcela recapitare. E nessuno va in galera se fa la prostituta».
Ma la tua famiglia sa? «No, certo che non sa. Ho aspettato di compiere 18 anni e poi ho detto: mamma vado in Italia a rubare. Tutti i romeni rubano. E mia madre mi ha dato la sua benedizione». Walter, 26 anni, felpa e calzoncini, interrompe la discussione. «Viene con me ogni volta che fa jogging, almeno un paio di volte alla settimana. A lui piace, dice che è come fare il defaticamento, lo rilassa». Ma come Walter ce ne sono tanti. Otto su dieci sono maratoneti del sesso. «Corrono e f…, come dicono loro». Dieci clienti al giorno per 30 euro. «Qualcuno di quelli normali ci chiede anche di andare in albergo. Nessun problema: a 10 minuti da qui, con l’auto, andiamo in un alberguccio di via Washington che costa solo 20 euro per un passaggio. Io, però, in hotel prendo 40 euro». E fa i conti ad alta voce: «Io guadagno 300, 400 euro al giorno. Diciamo che al mese metto in tasca 6, 7 mila euro. Mille vanno per la spesa e altre cosucce, 300 per l’affitto della casa che divido con altre tre colleghe romene, il resto lo mando ai miei per farli star bene e per pagare i muratori che mi stanno costruendo una nuova casa. Sarà pronta tra sei mesi: bella, grande, spaziosa, con un immenso giardino. Mia mamma è orgogliosa di sua figlia. Ladra, ma non puttana...».
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Una vita da Emo (Servizio delle Iene)
,
Un viaggio alla scorperta del mondo giovanile degli Emo.
P.S. E' chiaro, assolutamente chiaro, che il servizio svela una realtà che evidentemente appartiene a molti dei ragazzi che si identificano negli Emo, ma non sta a certo a noi giudicare e siamo altrettanto certi che molti degli Emo vivono la loro adolescenza in modo responsabile. L'articolo vuole solo mettere il luce e in eveidenza una delle tante immagini della società, in particolare quella dei giovani...
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