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Rinnovabili, discariche e tangenziali oltre 330 le opere contestate in Italia

ROMA - Non c'è solo la Tav. Rigassificatori, discariche, inceneritori, impianti eolici, tangenziali, centrali a biomasse e molto altro ancora. Le opere contestate in Italia nel corso del 2011 sono state 331. A fornire il dato l'Osservatorio media permanente Nimby forum che ha presentato oggi nel corso di una conferenza stampa il lavoro svolto nel corso dell'anno passato.

Rispetto al 2010 il numero di progetti di infrastrutture finito nel mirino delle proteste è aumentato del 3,4%, ma l'aspetto che colpisce di più Alessandro Beulcke, presidente dell'Aris, l'associazione che promuove l'Osservatorio, è un altro. A sorprendere è il ruolo sempre più centrale svolto dalla politica locale in questa mobilitazione "contro". A guidare le proteste non sono più i comitati civici, che scendono dal 25,4 al 18,9%, ma i soggetti politici del territorio, che si sono fatti promotori delle contestazioni nel 26,7% dei casi.

GUARDA LA MAPPA DELLE OPERE CONTESTATE 1

"L'attivismo della politica locale e delle amministrazioni pubbliche, emerso nel 2011, è un segnale inequivocabile della rinnovata centralità dei territori", sottolinea Beulcke. "Una centralità - osserva - che crediamo debba evolvere nella direzione indicata dall'esperienza delle Smart City europee e italiane: città come snodi di sostenibilità e innovazione, fondati su una reale condivisione delle scelte con i cittadini. Attraverso la diffusione di processi che consentano di abbandonare la strumentalizzazione politica delle legittime preoccupazioni della cittadinanza a favore di un autentico percorso di partecipazione, che riteniamo rappresenti il più efficace 'antidoto' contro la sindrome Nimby".

L'opposizione come detto non risparmia nessun tipo di opera, ma a farla da padrona sono energia e rifiuti. Il comparto elettrico raccoglie il 62,5% delle proteste. E a differenza di quanto si potrebbe pensare, nel mirino sono finite pesantemente pure le rinnovabili, anche se spesso la motivazione della mobiltazione si richiama a ragioni ambientali. Sul totale delle opere censite dall'Osservatorio, "156 afferiscono al comparto delle rinnovabili (47,1%)", si legge nel rapporto, mentre "nella classifica degli impianti più contestati il primo posto è occupato dalle centrali a biomassa (25,1%) e il secondo dagli impianti eolici (12,4%), che passano da 29 a 41". I lavori legati allo smaltimento dei rifiuti oggetto di contestazione sono invece 31,4%, seguiti con un 4,8% dalle infrastrutture.

L'analisi dei dati si sofferma poi anche sulla distribuzione geografica delle proteste. Al Nordest, tradizionale epicentro delle mobilitazioni, si va affiancando il nuovo ruolo svolto dal Centro Italia che nel corso del 2011 ha visto fiorire ben 45 nuovi casi di contestazione. Lo studio dell'Osservatorio sottolinea infine il ruolo di sindacati e associazioni di categoria, che vengono subito dopo i Comuni tra i soggetti che si ergono a difesa dei progetti proposti. "Una scelta di campo - sottolineano i curatori della ricerca - certamente motivata dalla criticità della congiuntura economica e dalla necessità di sostenere le opportunità di nuova occupazione".


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Fonte: Repubblica.it

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1 commenti to " Rinnovabili, discariche e tangenziali oltre 330 le opere contestate in Italia "

  1. Anonimo says:

    Allora ci conviene fare referendum !!!!!!!!!!????????????????

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