
Blocchi a Palermo - Per il quarto giorno consecutivo anche a Palermo, così come in tutta l’Isola, prosegue lo sciopero degli autotrasportatori aderenti all'Associazione imprese autotrasportatori siciliani, gli agricoltori del 'Movimento dei forconi' e i pescatori che, da lunedì scorso, bloccano strade, ferrovie, porti contro l'aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali. Nel capoluogo siciliano continuano i presidi davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione di via Oreto, dove i manifestanti hanno bloccato una trentina di mezzi pesanti, lasciando transitare solo le autovetture. Stessa scena all'altezza dello svincolo di Villabate, dove sono circa una trentina i mezzi fermi, e lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza dello svincolo per Bolognetta. Sono una cinquantina, invece, quelli bloccati dai manifestanti nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi, dove da ieri è in corso un altro presidio. La situazione è costantemente monitorata dalla Polstrada. Intanto a Palazzo D'Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana, è in corso la riunione convocata dal governatore Raffaele Lombardo con una delegazione di rappresentanti dell'Aias, dei 'Forconi ' e di pescatori e i prefetti di Palermo e Catania. " E' grave - dice Franco Calderone, del movimento Forza D'Urto - quanto denunciato ieri dal presidente di Confindustria Sicilia. Con questa protesta stiamo solo cercando di evitare che le nostre aziende finiscano nelle mani della mafia".

Chiesto l'intervento di Regione e Prefetture - Confconsumatori Sicilia chiede in una nota un "immediato e deciso intervento" da parte del Presidente della Regione e delle autorità istituzionali preposte, in particolare delle Prefetture siciliane, "affinché venga garantito ai cittadini siciliani il rispetto del loro diritto alla sicurezza, all'incolumità, alla mobilità".
La prefettura di Palermo ha - intanto - organizzato un vertice per cercare di consentire i collegamenti. Della delegazione invitata al vertice fanno parte una ventina di rappresentanti dell'Aias e dei ' Forconi'. Prima del vertice con i prefetti, Lombardo ha incontrato in separata sede Giuseppe Richichi e Mariano Ferro, leader dell'Aias e dei ' Forconi'.
Reazioni contro le dichiarazioni della Confindustria - Ma alcune dichiarazioni della Confindustria siciliana hanno determinato reazioni determinate da parte di alcuni manifestanti. "Sono gravi le dichiarazioni da parte di Confindustria Sicilia, per questo inizio lo sciopero della fame", scrive, in una nota, Martino Morsello, uno dei rappresentanti dei Forconi di Palermo. "Con sdegno - spiega - il nostro movimento denuncia una campagna denigratoria del presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello, e di tutti i rappresentanti di categoria, per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa, dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei forconi”. Lo Bello ha spiegato però la posizione dell'organizzazione degli industriali. "Non cerchiamo frasi ad effetto", ha detto commentando la situazione che si é venuta a creare nell'isola dopo lo sciopero di quattro giorni dei tir indetto dal movimento dei 'Forconi' e dall'Aias - Se diciamo certe cose è perché si tratta di presenze inquietanti". Il leader degli industriali ha poi fatto presente che la situazione peggiora di giorno in giorno, "i blocchi che impediscono la consegna delle merci non solo continuano ma sono in aumento. I danni subiti dal sistema delle imprese sono ingenti. Stiamo valutando l'impatto, ma posso dire che è rilevante".
La Procura: giustificato l'allarme degli industriali - L’allarme degli industriali viene accolto però dalla Procura del Capoluogo siciliano. "Troviamo giustificato l'allarme lanciato da Confindustria, al quale dovrà darsi grande attenzione", sostiene il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, a margine della manifestazione 'Con gli occhi di Paolo', dedicata al giudice Borsellino. Se Confindustria ha questa cognizione del problema - ha aggiunto Messineo - la situazione è della massima serietà".
Storace: "Una regione contro il governo delle tasse" - A fianco dei movimenti in lotta si schiera Francesco Storace. "Una intera regione si blocca spontaneamente per protesta contro il governo delle tasse, e i cittadini solidali con i trasportatori che non ce la fanno più a lavorare in queste condizioni, appoggiano lo sciopero, non si lamentano e anzi la fanno propria e la sostengono", scrive l’uomo politico nel suo blog.
Fonte: Tiscali.it

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