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La Sicilia paralizzata dallo sciopero: scarseggiano scorte di viveri e benzina.

Sicilia nel caos per il blocco dell'autotrasporto fino a venerdì 20 gennaio, voluto dal movimento Forza d'Urto, al quale hanno aderito, tra gli altri, l'Associazione imprese autotrasportatori siciliani (Aias) e il Movimento dei Forconi. A causa del blocco dei 'padroncini' ai caselli autostradali, ma anche lungo le arterie delle Statali, iniziano a scarseggiare già le scorte di viveri nei supermercati e la benzina. Anche questa mattina ci sono lunghe code ai distributori di benzina con automobilisti inferociti. Gli autotrasportatori dell'Aias, che hanno organizzato la protesta, hanno annunciato che lo sciopero proseguirà fino a venerdì. "La protesta per noi prosegue bene - ha detto il presidente dell'Aias, Giuseppe Richichi - Avevamo previsto che sarebbero nati in Sicilia presidi spontanei, dove si stanno fermando negozianti ed autotrasportatori. Sono stanco a causa dell'ipocrisia dei nostri politici. La Sicilia è ferma e nessuno muove un dito, nessuno fa una dichiarazione, anche solo per dire se la protesta è giusta o è sbagliata. Dove sono i politici siciliani? Perchè tutti tacciono? Qual è il problema? Il problema siamo noi o sono loro?".





Nel Catanese si sono moltiplicati i presìdi: gli ultimi due in ordine di tempo sono sorti ieri mattina, secondo giorno di protesta, lungo la Strada Statale Catania-Gela, all'altezza del bivio Iannarello, e nei pressi di Castel di Judica. I nuovi blocchi si vanno ad aggiungere a quelli attuati già lunedì in provincia di Catania: nel piazzale antistante il porto del capoluogo etneo, dove manifestano anche i pescatori; nella zona industriale di Catania, all'altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi dello svincolo Paesi Etnei della tangenziale; ad Acireale, all'altezza del bivio dell'hotel Orizzonte, lungo la SS 114; nei pressi della frazione Trepunti di Giarre. Al presidio nei pressi dello svincolo Paesi Etnei, lungo la tangenziale, poco prima del casello di San Gregorio dell'autostrada Catania-Messina, hanno preso parte un centinaio di persone e una cinquantina di mezzi pesanti che impediscono il passaggio di camion e tir.


La protesta è scoppiata anche a Palermo. Ieri, nei pressi della Rotonda di via Oreto, un centinaio di persone e una quarantina di mezzi pesanti hanno rallentato il traffico. Un copione che si è ripetuto anche in provincia: nei pressi del porto e della zona industriale di Termini Imerese e nell'autostrada Palermo-Agrigento, nei pressi del bivio per Bolognetta e in quello per Villabate. "Gli automobilisti e la gente sono solidali - dice Franco Canderone del Comitato Forza D'Urto - ci dicono di andare avanti e non fermarci. Stiamo portando in piazza il disagio delle famiglie siciliane. Il nostro movimento è spontaneo e non è legato ad alcun partito politico". La protesta viaggia anche in rete e su Facebook, dove il movimento ha aperto una pagina. "Soltanto lunedì - dice Martino Morsello anche lui del Comitato Forza D'Urto - abbiamo raggiunto diecimila contatti, a riprova che la nostra protesta è seguita a livello nazionale". "Anche in Calabria si stanno organizzando proteste analoghe alla nostra - afferma - Chiediamo risposte precise al governo regionale e un cambio di rotta alla classe politica siciliana".
Ieri, anche i pescatori della marineria di Porticello hanno aderito allo sciopero dei tir per il caro-benzina, occupando il porto della frazione alle porte di Palermo, per protestare contro la crisi che investe il settore. Occupati anche il mercato ittico e la stazione ferroviaria di Santa Flavia. Mentre un gruppo di circa duecento persone bloccava il traffico sui binari all'altezza del passaggio a livello, un treno sarebbe transitato sulla linea ferrata. I manifestanti si sono gettati di lato ai binari. Nessun è rimasto ferito. "Avevo comunicato al prefetto e alle forze dell'ordine che ci sarebbe stata questa mattina la protesta dei pescatori sulla linea ferroviaria - ha protestato il sindaco di Santa Flavia, Antonio Napoli -. Nonostante questo, un treno proveniente da Messina e diretto a Palermo è passato a velocità e si è sfiorata la tragedia. Siamo esterrefatti da quello che è successo. Queste persone sono disperate perchè a causa di regolamenti comunitari non riescono più a pescare. Il costo del gasolio poi è passato da 30 a 80 centesimi al litro in tre anni".
"La situazione è insostenibile - sostiene Giusi Gerratana dell'associazione Donne per la pesca - a Porticello viviamo di pesca artigianale, in pratica piccola pesca a conduzione prevalentemente familiare. Ma il nostro settore da un lato non gode dei vantaggi della grande pesca e della pesca industriale, dall'altro subisce il peso della burocrazia e delle mille regole imposte dalla Comunità Europea. A questo si sommano altri problemi, dal caro-gasolio alle tasse che aumentano: il risultato è che da settembre il 70% delle barche di Porticello non si muove dalla banchina".


Disagi da ieri anche a Messina per le proteste di autotrasportatori e agricoltori aderenti al Movimento dei Forconi che hanno mantenuto dei sit in ai caselli autostradali della A20, e alle aree di sosta di Divieto e Tremestieri, per protesta contro il caro benzina. Code e rallentamenti, ma la circolazione degli autoveicoli è consentita regolarmente. I maggiori disagi oggi si sono registrati per la contestuale serrata dei rifornitori aderenti a Confcommercio, decisa nel giorno di chiusura di turno della maggior parte dei distributori. In autostrada e in città, perciò, cominciano a scarseggiare i carburanti. Fermi anche ieri, per tre ore in mattinata ed altrettante nel pomeriggio, i 103 tassisti cittadini.
E i disagi si hanno avuti anche nel Trapanese. Ottanta tir, fermi da ieri mattina sulla circonvallazione di Custonaci, hanno, di fatto, paralizzato l'attività dell'importante bacino marmifero. Le strettoie, create dai mezzi pesanti, consentono il transito soltanto delle automobili. La circonvallazione si trova lungo la provinciale che collega Trapani con San Vito Lo Capo. Circolazione regolare a Trapani, dove i tir sono parcheggiati nella zona industriale senza creare intralci alla circolazione. Ormai a secco di carburante le stazioni di servizio di Trapani e dell'hinterland.

Ma i distributori di carburante sono ormai a secco ovunque. A Caltanissetta le riserve sono esaurite già lunedì visto che le code ai distributori sono iniziate già sabato scorso. Code si registrano anche alle casse dei supermercati. La paura di restare senza scorte di generi alimentari sta contribuendo a rivitalizzare gli acquisti.
A Gela, da ieri mattina sono tre i presìdi del Movimento 'Forza d'urto' per il blocco dei trasporti, che sta rallentando considerevolmente il traffico. Non si registrano incidenti. Lunedì, quando i dimostranti stavano per raggiungere in corteo piazza municipio, alcuni facinorosi hanno mandato in frantumi la vetrina di una tabaccheria di via Bresmes che non aveva aderito allo sciopero. I manifestanti hanno ottenuto la solidarietà dei lavoratori dell'indotto del petrolchimico, i quali hanno organizzato una manifestazione di protesta davanti ai cancelli della raffineria chiedendo lavoro e investimenti per il futuro. Uno dei presidi del movimento "Forza d'urto" si svolge davanti allo stabilimento dell'Eni, con i tir parcheggiati su entrambi i lati della strada che lasciano uno stretto corridoio per far transitare solamente le automobili. I supermercati sono stati presi d'assalto già da sabato scorso e alcuni hanno gli scaffali quasi vuoti.
I distributori di carburante, ad Agrigento e nei paesi dell'entroterra, hanno, per la maggior parte, chiuso per esaurimento delle scorte. In provincia è anche scattata la corsa al rifornimento di bombole del gas e nei depositi le scorte si stanno ormai assottigliando.

 

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Fonte: Guidasicilia.it

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