Valle dell'Ufita - Sulla chiusura della fabbrica Irisbus di Flumeri, interviene e lo fa attraverso un volantino, il movimento per i beni comuni "Harambee".
L'eloquenza del foglio non lascia adito ad interpretazioni sbagliate: "Disastro economico ad Ariano Irpino e in tutta la valle Ufita. La fabbrica Irisbus (gruppo FIAT), unica costruttrice in Italia di autobus pubblici, sta per essere venduta e chiusa con una operazione finanziaria disgraziata, torbida e con troppi punti interrogativi irrisolti".
E questo è solo il titolo del manifesto.
"Un indotto totale di più di 1000 lavoratori irpini sta per essere licenziato. Le vite, le famiglie, la serenità, i progetti di migliaia di donne e uomini stanno per essere devastati a causa della disumana politica che la Fiat sta portando avanti già da molto tempo".
E ancora: "Ora sta per arrivare il nostro turno In brevissimo tempo una quantità enorme di denaro, centinaia di stipendi per un totale di più di un milione di euro, non saranno più disponibili ogni mese qui in Irpinia. Donne e uomini che vivevano, spendevano e alimentavano il ciclo economico del nostro territorio stanno per trovarsi senza lavoro, senza futuro e senza un salario mensile. Un disastro economico che non risparmierà nessuno in Irpinia! Commercio, ristorazione, intrattenimento, artigianato, servizi, tutto il nostro sistema economico sta per essere derubato e messo in ginocchio da una scelta scellerata di una azienda nazionale (la Fiat) che quando è in perdita chiede alle casse dello stato (cioè le tue tasche), quando invece c'è da guadagnare prende i soldi e li porta all'estero, quando poi non può speculare abbastanza, vende, chiude e mette interi territori in ginocchio. Un'azienda ha una responsabilità sociale alla quale non può e non deve sottrarsi! Le nostre vite non sono capitali da spostare, azioni da comprare e vendere. Non vogliamo più vedere altre migliaia di persone che emigrano per poter vivere".
Il coraggio e la forza di non andare via: "Noi vogliamo restare a vivere qui in Irpinia". E si rivolgono direttamente ai cittadini: "Invitiamo ad essere parte di una grande lotta per trovare una soluzione per evitare questa sciagura che potrebbe arrivare nelle case di ognuno di noi. I lavoratori della Irisbus vanno sostenuti per il bene di tutta la Valle Ufita".
L'eloquenza del foglio non lascia adito ad interpretazioni sbagliate: "Disastro economico ad Ariano Irpino e in tutta la valle Ufita. La fabbrica Irisbus (gruppo FIAT), unica costruttrice in Italia di autobus pubblici, sta per essere venduta e chiusa con una operazione finanziaria disgraziata, torbida e con troppi punti interrogativi irrisolti".
E questo è solo il titolo del manifesto.
"Un indotto totale di più di 1000 lavoratori irpini sta per essere licenziato. Le vite, le famiglie, la serenità, i progetti di migliaia di donne e uomini stanno per essere devastati a causa della disumana politica che la Fiat sta portando avanti già da molto tempo".
E ancora: "Ora sta per arrivare il nostro turno In brevissimo tempo una quantità enorme di denaro, centinaia di stipendi per un totale di più di un milione di euro, non saranno più disponibili ogni mese qui in Irpinia. Donne e uomini che vivevano, spendevano e alimentavano il ciclo economico del nostro territorio stanno per trovarsi senza lavoro, senza futuro e senza un salario mensile. Un disastro economico che non risparmierà nessuno in Irpinia! Commercio, ristorazione, intrattenimento, artigianato, servizi, tutto il nostro sistema economico sta per essere derubato e messo in ginocchio da una scelta scellerata di una azienda nazionale (la Fiat) che quando è in perdita chiede alle casse dello stato (cioè le tue tasche), quando invece c'è da guadagnare prende i soldi e li porta all'estero, quando poi non può speculare abbastanza, vende, chiude e mette interi territori in ginocchio. Un'azienda ha una responsabilità sociale alla quale non può e non deve sottrarsi! Le nostre vite non sono capitali da spostare, azioni da comprare e vendere. Non vogliamo più vedere altre migliaia di persone che emigrano per poter vivere".
Il coraggio e la forza di non andare via: "Noi vogliamo restare a vivere qui in Irpinia". E si rivolgono direttamente ai cittadini: "Invitiamo ad essere parte di una grande lotta per trovare una soluzione per evitare questa sciagura che potrebbe arrivare nelle case di ognuno di noi. I lavoratori della Irisbus vanno sostenuti per il bene di tutta la Valle Ufita".
Posso solo dire che è la colpa dello stato sia sinistra sia della destra hanno fatto leggi a favore loro amici e tasche,ora mai da trent'anni l'Italia sta perdendo dei pezzi,se continua cosi ci sarà la guerra forse quello che vogliono i nostri politici.