TRIPOLI - Perfino lo Tsunami in Giappone aiuta Muhammar Gheddafi. Gli uomini del governo libico ieri mattina l'hanno detto apertamente, "il mondo adesso avrà altro da fare, e noi continueremo a combattere i terroristi". La sensazione di rafforzamento del regime libico è sempre più forte, e si arricchisce di questa intervista che Saif Gheddafi ha rilasciato l'altra notte alla stampa italiana: Una serie di messaggi e di avvertimenti duri, di sfida, ma anche di "corteggiamento" a un'Italia che presto potrebbe vivere un dilemma pauroso: cosa fare con una Libia per buona parte ancora in possesso di Gheddafi.
Signor Saif, come avete reagito alla posizione dell'Italia in questa crisi?
"Siamo rimasti molto irritati (unhappy in inglese, ndr): siete il primo partner della Libia al mondo, il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio. Abbiamo visto l'Italia rimanere in silenzio di fronte a questi terroristi che hanno ucciso i nostri poliziotti a sangue freddo, che hanno strappato il cuore dai cadaveri, li hanno bruciati, hanno calpestato il loro cuore con gli stivali. Avete visto il video con queste scene? Chiedo a voi italiani: fatemi vedere le tracce dei bombardamenti aerei! Dove sono i mercenari? Questo è il momento per i veri amici, adesso l'Italia deve cambiare la sua posizione, capire che quello che hanno sentito due settimane fa è falso. Il messaggio per l'Italia è questo: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi,
Inch'allah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia. La Cina ce lo chiede, vogliono essere al posto dell'Italia come primo partner, state attenti".
Quale è stato l'ultimo contatto fra Italia e Libia?
"Credo che oggi (giovedì) si siano sentiti il nostro Primo ministro e il vostro ministro degli Esteri. Gli italiani credono che noi siamo deboli, vicini alla catastrofe, che le milizie vinceranno: ma noi non crolleremo. Svegliatevi!"
Ha parlato con suo padre della posizione italiana?
"Siamo scioccati dalla posizione italiana. Berlusconi è nostro amico, siamo vicini, siamo amici. Potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: non dall'Italia. I cinesi ci appoggiano, come i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica: ma dove sono finiti gli italiani? Abbiamo un futuro comune. Se noi perdiamo la battaglia qui, voi sarete i prossimi. Se noi vinciamo, voi sarete salvi".
Signor Saif, suo padre tornerebbe a visitare l'Italia?
"Per essere onesto, adesso nessuno di noi verrebbe in vacanza in Italia, a sciare, in Sardegna, a Roma oppure a fare altro. Adesso siamo in guerra!".
Con i ribelli potrebbe esserci ancora un accordo politico, o sarà solo guerra?
"Sarà guerra fino alla fine. Gli abbiamo offerto il negoziato, hanno risposto con la guerra".
Non crede che il vostro regime abbia commesso errori?
"Errori commessi? Ma come volete che parli di errori del passato di fronte a questa gente? Sono semplicemente terroristi. Abbiamo fatto tardi nel costruire un esercito moderno, una polizia moderna, una nuova economia, nuove strutture, nel decidere le nostre riforme. Il risultato è che in 48 ore 10 siti militari sono stati attaccati e presi sotto il controllo delle milizie: in due giorni questa gente è stata capace di impossessarsi delle armi e di mettere sotto ricatto un intero paese. Ma ora il 90 per cento del paese è tornato sotto il nostro controllo, e presto tutto finirà: io giro tranquillamente per Tripoli, voi lo vedete qui questa notte".
Come si spiega la posizione del presidente francese Sarkozy, che ha riconosciuto i ribelli di Bengasi come rappresentanti del popolo libico?
"Sarkozy è un uomo molto strano ("funny"), molto strano. Lui parla di gente che si è auto-nominata "Consiglio per la Libia". Ma chi sono questi? Avete visto elezioni? Un referendum? Un sondaggio? Come sapete che questi rappresentano la Libia? Sarkozy li ha riconosciuti: sta facendo un gioco sporco assieme ad altri paesi arabi. Ma noi gli diciamo chiaramente: smettila di giocare con la Libia, noi conosciamo dei segreti che ti possono far crollare. Per cui: stai attento! Lui sa quello di cui parliamo, perché potremmo far vedere ai media un bel po' di roba su di lui".
Un messaggio finale a Silvio Berlusconi?
"Libia è una linea del fronte per l'Italia. Quello che succede oggi qui da noi determinerà quello che succederà domani da voi. Per cui: state attenti!"
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Fonte: Repubblica.it
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Signor Saif, come avete reagito alla posizione dell'Italia in questa crisi?
"Siamo rimasti molto irritati (unhappy in inglese, ndr): siete il primo partner della Libia al mondo, il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio. Abbiamo visto l'Italia rimanere in silenzio di fronte a questi terroristi che hanno ucciso i nostri poliziotti a sangue freddo, che hanno strappato il cuore dai cadaveri, li hanno bruciati, hanno calpestato il loro cuore con gli stivali. Avete visto il video con queste scene? Chiedo a voi italiani: fatemi vedere le tracce dei bombardamenti aerei! Dove sono i mercenari? Questo è il momento per i veri amici, adesso l'Italia deve cambiare la sua posizione, capire che quello che hanno sentito due settimane fa è falso. Il messaggio per l'Italia è questo: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi,
Inch'allah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia. La Cina ce lo chiede, vogliono essere al posto dell'Italia come primo partner, state attenti".
Quale è stato l'ultimo contatto fra Italia e Libia?
"Credo che oggi (giovedì) si siano sentiti il nostro Primo ministro e il vostro ministro degli Esteri. Gli italiani credono che noi siamo deboli, vicini alla catastrofe, che le milizie vinceranno: ma noi non crolleremo. Svegliatevi!"
Ha parlato con suo padre della posizione italiana?
"Siamo scioccati dalla posizione italiana. Berlusconi è nostro amico, siamo vicini, siamo amici. Potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: non dall'Italia. I cinesi ci appoggiano, come i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica: ma dove sono finiti gli italiani? Abbiamo un futuro comune. Se noi perdiamo la battaglia qui, voi sarete i prossimi. Se noi vinciamo, voi sarete salvi".
Signor Saif, suo padre tornerebbe a visitare l'Italia?
"Per essere onesto, adesso nessuno di noi verrebbe in vacanza in Italia, a sciare, in Sardegna, a Roma oppure a fare altro. Adesso siamo in guerra!".
Con i ribelli potrebbe esserci ancora un accordo politico, o sarà solo guerra?
"Sarà guerra fino alla fine. Gli abbiamo offerto il negoziato, hanno risposto con la guerra".
Non crede che il vostro regime abbia commesso errori?
"Errori commessi? Ma come volete che parli di errori del passato di fronte a questa gente? Sono semplicemente terroristi. Abbiamo fatto tardi nel costruire un esercito moderno, una polizia moderna, una nuova economia, nuove strutture, nel decidere le nostre riforme. Il risultato è che in 48 ore 10 siti militari sono stati attaccati e presi sotto il controllo delle milizie: in due giorni questa gente è stata capace di impossessarsi delle armi e di mettere sotto ricatto un intero paese. Ma ora il 90 per cento del paese è tornato sotto il nostro controllo, e presto tutto finirà: io giro tranquillamente per Tripoli, voi lo vedete qui questa notte".
Come si spiega la posizione del presidente francese Sarkozy, che ha riconosciuto i ribelli di Bengasi come rappresentanti del popolo libico?
"Sarkozy è un uomo molto strano ("funny"), molto strano. Lui parla di gente che si è auto-nominata "Consiglio per la Libia". Ma chi sono questi? Avete visto elezioni? Un referendum? Un sondaggio? Come sapete che questi rappresentano la Libia? Sarkozy li ha riconosciuti: sta facendo un gioco sporco assieme ad altri paesi arabi. Ma noi gli diciamo chiaramente: smettila di giocare con la Libia, noi conosciamo dei segreti che ti possono far crollare. Per cui: stai attento! Lui sa quello di cui parliamo, perché potremmo far vedere ai media un bel po' di roba su di lui".
Un messaggio finale a Silvio Berlusconi?
"Libia è una linea del fronte per l'Italia. Quello che succede oggi qui da noi determinerà quello che succederà domani da voi. Per cui: state attenti!"
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Fonte: Repubblica.it
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Saif GO FUCKYOU SELF! (vatti a fare fottere!)