Un'esplosione si è verificata nella centrale nucleare Fukushima N°1, a 250 km da Tokyo, la stessa all'esterno della quale già venerdì era stata registrata attività radioattiva superiore ai limiti, tanto da indurre il governo a decretare l'obbligo di evacuazione per un raggio di dieci chilometri. La televisione Nhk ha mostrato una nuvola di fumo bianco sopra la centrale. L'esplosione è stata molto più potente delle stime iniziali, al punto che si sarebbe polverizzata la gabbia di esterna di contenimento di uno dei reattori. Il tetto e parte delle mura dell'edificio sono crollate e alcuni operai sarebbero rimasti feriti. Ciò nonostante, secondo l'Agenzia nazionale sulla sicureza nucleare sarebbero «improbabili» gravi danni al reattore. Vista la gravità della situazione, tuttavia, il governo ha esteso a 20 km l'area da sgomberare per motivi di sicurezza. Le notizie giungono frammentarie perché anche i giornalisti hanno difficoltà a raggiungere la zona. L'inviato di SkyTg24 ha svelato anche un episodio emblematico di quanto sta accadendo e del tentativo delle autorità di contenere eventuale panico: un giornalista della tv di Stato avrebbe parlato di un fuggi fuggi da parte degli addetti della centrale e subito dopo si sarebbe sentita una voce fuori campo dire chiaramente: «Questa è una notizia che non andava letta».
APPELLI ALLA POPOLAZIONE - Le autorità hanno misurato il livello di radiazione all'entrata dell'impianto di Fukushima-Daiichi alle 15,29 ora giapponese e hanno ammesso che se la gente fosse esposta a questo livello di radiazioni per un'ora riceverebbe la stessa quantità di radiazioni che si assume normalmente in un anno. A quanti abitano nell'area più vicina all'impianto nucleare, quella parte che non è stata ancora evacuata, è stato chiesto di rimanere in casa e non aprire nè porte nè finestre. La tv ha anche consigliato gli abitanti della zona vicino alla centrale nucleare di proteggersi contro le radiazioni. Secondo gli esperti, è necessario coprirsi naso e bocca con asciugami bagnati e lavarsi le mani non appena rientrati in casa. La gente deve inoltre evitare verdure, altri cibi freschi e acqua del rubinetto, prima del via libera delle autorità.
GLI IMPIANTI DANNEGGIATI - In ogni caso, resta alto l'allerta su tutte le centrali nucleari messe alla prova dal sisma. Nella zona più direttamente colpita dal terremoto e dal successivo tsunami sono almeno una decina gli impianti in funzione. E almeno un paio di essi sono stati seriamente danneggiati. Oltre alle vicende che riguardano Fukushima N1 (la Fukushima-Daiichi), problemi di raffreddamento si sono verificati anche in una seconda centrale nucleare, quella di Fukushima-Daini, la N.2. A comunicarlo all'agenzia stampa Kyodo è stata la Tokyo Electric Power Company, citata dalla Bbc. A non funzionare è in questo caso il sistema di raffreddamento di tre reattori. L'impianto in questione si trova a una distanza di 11 km dal primo, ancora sotto osservazione. Nella centrale Fukushima N.1, infatti, sono stati rilevati livelli di radioattività 1000 volte più alti della norma, all'interno della sala di controllo. Nell'area esterna si sono registrati, invece, livelli 8 volte superiori alla soglia critica. Si tratta comunque di valori che, stando a quanto affermato dalla tv pubblica nipponica, non costituirebbero pericolo per la salute pubblica.
RISCHIO BLACKOUT A TOKYO - La stessa Tokyo Electric Power (Tepco) ha poi lanciato in mattinata l'allarme sul rischio di un black out elettrico nella capitale e nei suoi dintorni, a causa dei danni provocati alle centrali che alimentano la regione. La società ha invitato i cittadini a ridurre il consumo di corrente elettrica, aggiungendo che la domanda potrebbe eccedere le sue capacità a fine giornata. Tepco ha chiesto aiuto alle altre società che alimentano il resto del Paese, stando a quanto riferito dall'agenzia Kyodo. L'azienda risente proprio dei problemi registrati nelle due centrali nucleari della prefettura di Fukushima.
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Fonte: Corriere.it e Repubblica.it
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