Un flop così, nonostante i precedenti, era difficile da prevedere. Il “Trasformista”, film del 2003 girato e interpretato dall’onorevole Luca Barbareschi, lunedì sera ha affossato la serata di Rai3 con ascolti che toccano i punti più bassi della storia della rete: il 2,96 per cento di share con 858 mila telespettatori. Un risultato ancora inferiore a quello di “Articolo 3”, il programma di Maria Luisa Busi che poi è stato chiuso. E imbarazzante nell’anno del record storico, in positivo, della rete di Paolo Ruffini, che con “Vieni via con me” ha superato il 30 per cento di share.

A nulla è servito comprare pagine di quotidiani per pubblicizzare il film, né astenersi dal votare l’autorizzazione a procedere per il caso Ruby e poi sostenere di averlo fatto apposta per racimolare visibilità: “Recitavo, lanciavo il mio film”, ha ammesso l’onorevole ieri a Fabrizio Roncone del “Corriere della Sera”. Che Barbareschi stia davvero per tornare nel Pdl o che resti nel partito di Gianfranco Fini, non cambia molto. Nel senso che pochi film hanno goduto di un lancio mediatico così forte come il “Trasformista”: eppure gli ascolti sono stati di ben sei punti inferiori alla media di Rai3, che è stabile sul 9 per cento di share. “Una tranvata – commenta il direttore Ruffini – non ce lo aspettavamo. Però non l’abbiamo comprato, stava nei magazzini di Rai Cinema”.

A Rai3 credevano che l’esposizione mediatica di Barbareschi avrebbe forse attratto un po’ di spettatori in più, ma “evidentemente l’onorevole sta antipatico sia al tipico pubblico di Rai3 che all’altro”, spiegano gli addetti ai lavori della rete. Ma questo non era un mistero né per Rai Cinema né per il vicedirettore della Rai Antonio Marano, responsabile dei palinsesti: di flop Barbareschi ne ha già accumulati parecchi. A Rai1, nel 2006, la fiction in cui recitava – “Giorni da leone” – ha fatto il 12,16 per cento di share (la media di rete è intorno al 20). Poi, nel 2008, la Rai ha tagliato la serie “Nebbie e delitti”, mentre lo show “Barbareschi sciock” su La7 è stato scarso anche per una tv di nicchia: tra l’uno e il due per cento. Ruffini si rassegna: “Non avevo calcolato l’effetto-Barbareschi”.
(Bea. Bor.)

Da Il Fatto Quotidiano del 9 febbraio 2011

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