ROMA - Seconda lezione di Corano per il colonnello Gheddafi. Duecento hostess sono arrivare all'Accademia libica anche questa mattina per incontrare la "Guida della Rivoluzione". Una decina di ragazze indossava il tradizionale velo islamico, mentre una portava appesa al collo una foto del Colonnello. Per le altre camicetta bianca e gonna nera.
Scese frettolosamente da quattro autobus, non hanno rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che da stamani stazionano di fronte all'Accademia libica. Tra loro anche le tre ragazze convertitesi ieri all'Islam. Le hostess sono in numero molto minore rispetto all'incontro precedente 1, quando nella villa ne erano arrivate oltre 500.
Due gli appuntamenti ufficiali che completeranno la giornata di Gheddafi. Alle 17 il leader libico visiterà insieme al premier Berlusconi una mostra fotografica all'Accademia libica. In serata partiranno i festeggiamenti per l'anniversario del Trattato di amicizia, con lo spettacolo equestre dei 30 cavalli berberi e il Carosello dei Carabinieri alla caserma Salvo D'Acquisto. Poi i circa 800 invitati si ritroveranno per la cena o Iftar - il pasto che spezza il digiuno imposto ai musulmani dal mese di Ramadan - offerta da Berlusconi al leader libico.
La polemica. Non si spengono intanto le polemiche politiche sulla visita del leader libico. Nonostante lo stesso Berlusconi avesse definito solo "folklore" le uscite di Gheddafi 2, oggi si registra un fuoco incrociato da ambienti "finiani". La fondazione "Farefuturo", vicina al presidente della Camera paragona l'Italia alla Disneyland del Colonnello. "Se l'Italia è diventata la Disneyland di Gheddafi", si legge sul sito della fondazione", la ragione è purtroppo politica. Nelle passeggiate romane il rais libico esibisce la sua amicizia con il premier, la sua paradossale centralità nella politica internazionale" dell'Italia "e visto che Gheddafi paga, le sue diventano anche le 'nostre' ragioni e la sua politica la 'nostra'".
Sulla stessa linea anche Generazione Italia, l'associazione vicina a Italo Bocchino. "Vi immaginate Gheddafi che va a Parigi o a Berlino e organizza un incontro con 500 hostess per dir loro 'diventate musulmane'? Noi no. E non a caso Gheddafi certe pagliacciate - è il termine giusto - le viene a fare a Roma, non a Parigi o a Berlino". Lo scrive il direttore dell'associazione, Gianmario Mariniello.
Anche Carmelo Briguglio, deputato di Fli, esprime perplessità: "Queste visite di Gheddafi da un lato aumentano le distanze tra il governo italiano e i nostri tradizionali alleati, Stati Uniti in testa, e dall'altro creano con la S.Sede e con le gerarchie cattoliche problemi e malumori di cui nessuno sentiva il bisogno".
Fonte: Repubblica.it
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