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Lampedusa, "emergenza biblica" riaperto il centro accoglienza

LAMPEDUSA - Non si arrestano gli sbarchi di immigrati a Lampedusa. L'ennesimo barcone, carico di un numero ancora imprecisato di migranti, è entrato nel porto dell'isola all'alba. Altri sbarchi si sono avuti nel corso della notte. Due barconi sono ormai sulla costa. Da mezzanotte a stamani sono oltre mille le persone sbarcate sull'isola. Attualmente sarebbero quasi 2500 in totale gli immigrati. Millecinquecento sono ammassati nel campo di calcio, guardati a vista da una decina di carabinieri. Settecento stazionano sul molo Favaloro. Altri in ogni luogo dell'isola. "Emergenza biblica", protestano le forze dell'ordine locali. La situazione "è insostenibile: l'ho detto al ministro dell'Interno Maroni al quale ho chiesto l'immediata riapertura del Centro di accoglienza per fronteggiare questa emergenza", dichiara all'Ansa il sindaco Bernardino De Rubeis. E il prefetto di Palermo assicura: sarà riaperto oggi stesso.


Finora la quasi totalità degli immigrati proviene dalla Tunisia. Moltissimi hanno già passato notti all'addiaccio, per terra, nel piazzale del porto o dell'aeroporto a poche centinaia di metri da quel centro di accoglienza inaugurato solo due anni fa, che potrebbe ospitare con tutti i comfort almeno 800 persone, e che continua a rimanere non utilizzato su ordine del ministro dell'Interno Roberto Maroni.

Il mare è piatto, c'è il sole, e questo favorisce la traversata dalle coste africane. Tra gli immigrati sbarcati nelle ultime ore, tutti provenienti dalla Tunisia, anche tre donne. "Per noi è diventato impossibile vivere là: ci sono violenze, rapimenti e non si capisce più chi comanda. Il paese è allo sbando", ha detto una delle tre, raccontando di essere partita la sera prima. Tutte hanno affermato di voler raggiungere la Francia dove si trovano dei loro parenti.

Le tre donne facevano parte degli oltre 100 extracomunitari che sono stati salvati stanotte da una motovedetta della Guardia Costiera, circa 17 miglia a largo di Lampedusa: si trovavano su un barcone in difficoltà, che imbarcava acqua e che è affondato subito dopo che gli stranieri erano stati trasbordati sulle unità della Capitaneria di porto.

Gli immigrato sbarcati finora sono ben oltre quattromila. Ieri sera altri dieci barconi venivano dati in arrivo e i disperati che in queste ore si ammassano sulla banchina e si contendono una bottiglia d'acqua o un panino raccontano di decine di migliaia di persone pronte ad imbarcarsi nei porti tunisini dove i trafficanti incassano dai 1000 ai 1500 euro a testa senza alcun controllo della polizia locale.



Ieri un barcone carico di migranti era affondato nelle acque del golfo di Gabes, nel sud della Tunisia, provocando la morte di un giovane.


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Fonte: Repubblica.it

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