
Così, dopo qualche bastone tra le ruote e nessun aiutino. «La situazione - spiega Mentana - si è riaperta al principio di quest'anno, con le nuove proposte di Mediaset, dieci mesi dopo avermi messo fuori della porta, la cauta insistenza dei dirigenti di Telecom, che mi avrebbero ingaggiato ben prima se "qualcuno" non si fosse messo di traverso, e l'esperienza breve ma molto positiva del programma via web con il Corriere della Sera». La scelta di andare a La7, dice, è stata fatta con entusiasmo, «perché è una realtà nuova, perché è un momento propizio come non mai alla crescita di un terzo polo dell'informazione; perché mi affascina e mi dà la carica l'idea di tornare a lanciare un telegiornale; perché i dirigenti di quell'emittente furono i primi (gli unici) a farsi avanti subito dopo il mio divorzio da Mediaset; perché ingiustamente quel notiziario è stato considerato in questi anni come la Cenerentola dei telegiornali«. E aggiunge: «perché lì stavo per andare all'inizio degli anni Duemila, accarezzando già allora il sogno di poter ricominciare da capo, con un Tg che sfidasse le due corazzate dell'informazione televisiva. E quella tentazione non l'ho mai accantonata». Infine, conclude Mentana, «di una cosa sono particolarmente orgoglioso: di non aver chiesto "aiutini" a nessuno in questo anno e mezzo di stop forzato. Raccomandarsi a qualcuno vuol dire cedergli parte della nostra libertà, come potete vedere molto spesso in Tv (e non solo). E questo vale ovviamente per Berlusconi e per i suoi avversari, ma anche per le lobby economiche e perfino giornalistiche».
Fonte: Corriere.it
---Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog

Mentano dice : "vado alla 7"
Se va alle 5 é ancora meglio per tutti noi!!