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L'Idv blinda Di Pietro: attacco dei poteri forti Il leader: io non scappo come Berlusconi

ROMA - Si sono ritrovati a fronteggiare il garantismo ostentato a mo' di sberleffo dal Pdl, gli attacchi dei giornali dell'area di centrodestra e il silenzio del Pd. I dipietristi, in uno dei giorni più difficili, hanno scelto la tattica del riccio: stretti attorno al loro leader - indagato a Roma per una presunta truffa nei rimborsi elettorali - ma pronti a pungere avversari politici ed alleati che hanno preso le distanze. Fino a denunciare, con Luigi De Magistris, i "poteri forti" che cercherebbero di "delegittimare il movimento".

Lui, Antonio Di Pietro, in serata si è mostrato sereno davanti alle telecamere di La 7. Ha respinto l'ipotesi del complotto e si è detto pronto a stringere la mano a Elio Veltri, il grande accusatore: "Non ha avuto fiducia nell'Idv ed è rimasto con qualche rancore. Ma prenderà atto pure lui delle decisioni della magistratura: quando un giudice fa un'inchiesta io non scappo o mi faccio una legge ad personam come Berlusconi. Per avere questo atteggiamento, però, bisogna essere innocenti". In mattinata, il capo di Italia dei Valori era invece apparso scuro in volto. Di certo, non lo aveva messo di buon umore la lettura dei giornali. "Così impari", ha titolato il Giornale. Interpretando il pensiero dei leader del Pdl che ufficialmente hanno però voluto evitare toni troppo accesi. Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi: "Anche nei confronti di Di Pietro sono garantista e socialista, quindi non do giudizi". Una condotta che, spiega il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, "vale anche per chi non lo merita a causa del suo giustizialismo forcaiolo". Ce n'è abbastanza perché l'Idv decida di fare quadrato attorno all'ex pm: "Smonteremo questi attacchi cinici, faziosi e strumentali", afferma il presidente dei senatori Felice Belisario. "La battaglia di Tonino contro le caste non si fermerà", avverte il vicecapogruppo alla Camera Fabio Evangelisti.

I dirigenti del Pd tacciono. Parla solo Marco Follini ed è gelido: "Non applico il dipietrismo a Di Pietro". L'atteggiamento del Pd è forse l'elemento che più irrita l'Idv. Il portavoce Leoluca Orlando se ne fa una ragione: "Un chiaro segno di debolezza: il partito democratico è in crisi e si accorge che siamo noi il vero punto di riferimento dell'opposizione alla dittatura di Berlusconi". E lo stesso Di Pietro chiosa: "La solidarietà del Pd? Non la chiedo neppure".

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