MILANO - ll dire

Lo "scoop" consisteva in un video di pochi minuti sulla vita privata del magistrato che poche settimane prima aveva condannato il gruppo Fininvest a risarcire alla Cir di Carlo De Benedetti 750 milioni di euro. Nel filmato si vedeva il giudice che fumava una sigaretta e passeggiava di fronte al barbiere. Poi i commenti sugli ormai celebri calzini "turchesi", definiti dalla giornalista "stravaganti". Il direttore di Videonews si era poi scusato con Mesiano in un articolo pubblicato su Il Giornale.
Brachino è stato sanzionato - si legge nel comunicato dell'Ordine - per aver messo in onda un servizio filmato contenente "immagini diffuse in violazione dell'art. 2 della Legge istitutiva dell'Ordine, la n. 69 del 3 febbraio 1969 nonché degli art. 137 Dlgs 196/2003 e 6 del Codice deontologico". "Il servizio firmato da Annalisa Spinoso (iscritta all'Ordine della Sicilia) - prosegue l'ente di categoria nella nota - ritraeva Raimondo Mesiano, giudice del Tribunale di Milano, che pochi giorni prima aveva emesso in sede civile una sentenza di risarcimento danni di 750 milioni di euro a carico di Fininvest, cui fa riferimento la rete televisiva per la quale Brachino lavora".
L'audizione del direttore Claudio Brachino, assistito dall'avvocato Salvatore Pino, è avvenuta il 3 marzo scorso. Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha ravvisato, nella diffusione del servizio, il mancato rispetto delle leggi deontologiche e la violazione della privacy (già rilevata dal Garante) "al fine di screditare la reputazione del protagonista del video e delegittimare agli occhi dell'opinione pubblica la sentenza da lui emessa in precedenza nei confronti di Fininvest".
Grazie all'accostamento con immagini "non essenziali e prive in sé di interesse pubblico in quanto notizia", il servizio "ha prodotto un effetto diffamatorio nel suo insinuare presunte stravaganze e stranezze del personaggio, fino a sfiorare il vero e proprio dileggio. Immagini non essenziali (addirittura il colore dei calzini) costituiscono l'unico contenuto del servizio e sono sostenute da un commento" in stile "gossip". "Risulta quanto meno fuorviante - conclude l'Ordine - alimentare dubbi sulle inchieste di un giudice in virtù della scelta del colore dei suoi calzini".
Fonte: Repubblica.it
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