Bettino Craxi fu la «vittima sacrificale» offerta per risolvere una crisi «morale e istituzionale» che riguardò «l'intero sistema politico». Con queste parole il presidente del Senato, Renato Schifani, ha ricordato il leader socialista durante un convegno organizzato a Palazzo Madama, in occasione del decimo anniversario della morte di Craxi. A Palazzo Madama erano presenti il premier Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e altri politici. «A ciascuno di noi - ha detto il presidente del Senato - il compito di riflettere su Craxi». Berlusconi ha ascoltato tutti gli interventi della cerimonia ma, invitato dal moderatore Michel Martone a parlare, ha rifiutato. Berlusconi ha poi calorosamente abbracciato Stefania Craxi al termine del suo intervento.
«Stiamo osannando un delinquente latitante», ha detto il segretario dell'Idv, Antonio Di Pietro. «Non si sta dando una lettura più serena di quegli anni - ha aggiunto - ma più falsa e distorta. Per questo noi oggi siamo andati a deporre un mazzo di fiori sulla tomba del papà di Sonia Alfano, che è stato ucciso perché combatteva i delinquenti». «Un atteggiamento senza uguali ci fu - ha ribattuto Di Pietro - da parte del crimine commesso e che ha lasciato commettere. La colpa non è dei magistrati che hanno fatto il loro dovere, ma di chi ha commesso crimini senza fine».
«È davvero una vergogna la beatificazione di un pregiudicato in una sede istituzionale», ha detto il capogruppo dell'Idv al Senato Felice Belisario. «Di cattivi maestri e di una informazione distorta -prosegue Belisario- l'Italia non ha proprio bisogno, nè è consentito assolvere un latitante per assolvere un sistema politico degenerato ancora oggi e che cerca di cambiare le leggi facendo passare i ladri per guardie e le guardie per delinquenti. Siamo contro le ricostruzioni sommarie e unilaterali, ma affidiamo quella brutta pagina della storia italiana, che è seguita agli anni del terrorismo e alla morte di Aldo Moro, ad una riflessione profonda piuttosto che a un revisionismo sospetto». «Per questo -conclude Belisario - l'IdV ricorda che tra i padri della Patria ci sono, tra gli altri, Einaudi, De Gasperi, Togliatti, Nenni, Moro e tra gli esempi di eroismo Falcone, Borsellino, Impastato, Alfano e tanti altri servitori dello Stato che sono morti per la nostra Italia».
La protesta
«Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. Spero di avere il modo di contraccambiarti». È l'inizio di una lettera che l'attuale presidente del Consiglio scrisse a Craxi all'indomani del decreto salva-Berlusconi e che il "popolo viola", in un sit-in indetto per il "No Craxi Day" davanti a palazzo Madama, ha distribuito sotto forma di volantino proprio mentre nella biblioteca del Senato si svolgeva la commemorazione. Al presidio in Piazza Navona, tra i manifestanti vestiti di viola, anche bandiere dell'Italia dei Valori e di alcuni movimenti comunisti. Tra i volantini, anche uno che reca una doppia faccia: metà Berlusconi e meta Craxi, con la scritta "Berluscraxi".
I manifestanti hanno anche urlato ai megafoni il loro disappunto per la commemorazione dell'ex presidente del Consiglio. «Siamo contro la riabilitazione della figura di una persona morta in latitanza, così come non vogliamo che assieme alla sua figura politica venga riabilitata anche quella di Berlusconi». A proposito dell'ipotesi di intitolare una strada a Craxi, il "popolo viola" commenta: «Ci sono tanti altri personaggi cui si potrebbe intitolare».
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«Stiamo osannando un delinquente latitante», ha detto il segretario dell'Idv, Antonio Di Pietro. «Non si sta dando una lettura più serena di quegli anni - ha aggiunto - ma più falsa e distorta. Per questo noi oggi siamo andati a deporre un mazzo di fiori sulla tomba del papà di Sonia Alfano, che è stato ucciso perché combatteva i delinquenti». «Un atteggiamento senza uguali ci fu - ha ribattuto Di Pietro - da parte del crimine commesso e che ha lasciato commettere. La colpa non è dei magistrati che hanno fatto il loro dovere, ma di chi ha commesso crimini senza fine».
«È davvero una vergogna la beatificazione di un pregiudicato in una sede istituzionale», ha detto il capogruppo dell'Idv al Senato Felice Belisario. «Di cattivi maestri e di una informazione distorta -prosegue Belisario- l'Italia non ha proprio bisogno, nè è consentito assolvere un latitante per assolvere un sistema politico degenerato ancora oggi e che cerca di cambiare le leggi facendo passare i ladri per guardie e le guardie per delinquenti. Siamo contro le ricostruzioni sommarie e unilaterali, ma affidiamo quella brutta pagina della storia italiana, che è seguita agli anni del terrorismo e alla morte di Aldo Moro, ad una riflessione profonda piuttosto che a un revisionismo sospetto». «Per questo -conclude Belisario - l'IdV ricorda che tra i padri della Patria ci sono, tra gli altri, Einaudi, De Gasperi, Togliatti, Nenni, Moro e tra gli esempi di eroismo Falcone, Borsellino, Impastato, Alfano e tanti altri servitori dello Stato che sono morti per la nostra Italia».
La protesta
«Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. Spero di avere il modo di contraccambiarti». È l'inizio di una lettera che l'attuale presidente del Consiglio scrisse a Craxi all'indomani del decreto salva-Berlusconi e che il "popolo viola", in un sit-in indetto per il "No Craxi Day" davanti a palazzo Madama, ha distribuito sotto forma di volantino proprio mentre nella biblioteca del Senato si svolgeva la commemorazione. Al presidio in Piazza Navona, tra i manifestanti vestiti di viola, anche bandiere dell'Italia dei Valori e di alcuni movimenti comunisti. Tra i volantini, anche uno che reca una doppia faccia: metà Berlusconi e meta Craxi, con la scritta "Berluscraxi".
I manifestanti hanno anche urlato ai megafoni il loro disappunto per la commemorazione dell'ex presidente del Consiglio. «Siamo contro la riabilitazione della figura di una persona morta in latitanza, così come non vogliamo che assieme alla sua figura politica venga riabilitata anche quella di Berlusconi». A proposito dell'ipotesi di intitolare una strada a Craxi, il "popolo viola" commenta: «Ci sono tanti altri personaggi cui si potrebbe intitolare».
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