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Serie di blitz contro la Cisl. Attaccata anche la sede nazionale



ROMA - Lancio di vernice, uova e fumogeni, stamani, alla sede confederale della Cisl nazionale: il blitz è stato messo a segno da un gruppetto non identificato di esponenti di Action diritti in movimento. I muri della sede di via Po sono stati imbrattati da vernice rossa e uova e sono stati lanciati anche fumogeni ed alcuni volantini. Sull'episodio indaga la Digos di Roma e gli investigatori hanno già acquisito i filmati delle telecamere di sicurezza posizionate all'ingresso della sede del sindacato.

"Si è trattato", denuncia la Cisl in una nota, "di un fatto molto grave che si aggiunge ai numerosi attacchi ed aggressioni in corso in questi giorni nei confronti delle sedi sindacali della Cisl". Anche a Merate, militanti Fiom hanno fatto irruzione in una sede del sindacato cattolico. L'episodio è stato duramente condannato da parte della Cgil, che annuncia un incontro con la Fiom per discutere la questione.

L'attacco a Treviglio. Giovedì scorso, infatti, a Treviglio 1 (Bergamo), c'era stato un attacco da parte di alcuni militanti della Fiom-Cgil di Bergamo alla sede della Cisl: anche in quell'occasione erano stati lanciati uova e altri oggetti ed erano stati gridati insulti contro l'organizzazione sindacale ed i suoi militanti. A lanciare uova e petardi sarebbero state alcune decine di operai della Same, militanti della Fiom Cgil. La protesta dei lavoratori, che ha fatto immediatamente saltare il dialogo tra i due sindacati, è nata dalla firma dell'accordo sulle deroghe al contratto nazionale siglato il 29 settembre a Roma da Cisl e Uil e non approvato dalla Cgil.

L'aggressione a Merate.
Ma quello di oggi a via Po non è l'unico episodio della giornata. Stamani, in provincia di Lecco, c'è stata un'altra aggressione ad una sede della Cisl ad opera di militanti della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici che fa capo alla Cgil. Il fatto è avvenuto a Merate (Lecco), dove un gruppo di operai metalmeccanici aderenti ad uno sciopero con presidio, indetto dalla sola Fiom in una fabbrica a poche centinaia di metri dalla sede locale della Cisl, hanno fatto irruzione in quest'ultima con in mano bandiere del sindacato guidato da Maurizio Landini, lanciando insulti e lasciando alcuni volantini negli uffici.
Bocche cucite alla Cisl della Lombardia, che si riunirà in serata a Treviglio, luogo della prima aggressione, per valutare la situazione, mentre il segretario generale della Cgil della Lombardia Nino Baseotto ha preso le distanze dal gesto definendolo come "un nuovo episodio di intolleranza" e dicendosi "allibito e costernato".

La Fiom smentisce irruzione. "A Merate le cose sono andate in tutt'altro modo". Il segretario generale della Fiom Lombardia, Mirco Rota, smentisce ci sia stata l'irruzione nella sede Cisl: "Fosse vero, si tratterebbe di un atto gravissimo - dichiara il segretario generale della Fiom Lombardia -. Ma a Merate, questa mattina, le cose sono andate in tutt'altro modo. Lo dicono i fatti, non la Fiom". E spiega: attorno alle 10 "4 lavoratori - di cui due delegati della Fiom - si sono presentati davanti alla sede della Cisl. Dopo aver preavvisato le forze dell'ordine, due di loro - sotto gli occhi della forza pubblica - sono entrati nei locali e hanno consegnato un volantino. Gli altri due sono rimasti all'esterno. La storia è finita. Non abbiamo altro da aggiungere, se non il nostro profondo dissenso verso qualunque forma di protesta non civile, sbagliata e dannosa". Il segretario fa un appello: "Chiediamo alle lavoratrici ed ai lavoratori metalmeccanici (a quelli iscritti e non alla Fiom) di evitare qualunque gesto possa essere utilizzato per occultare la pesantissima offensiva in atto contro i loro diritti (a partire dalla distruzione del contratto nazionale). Chiediamo a tutti gli altri di non trasformare le legittime proteste e mobilitazioni dei metalmeccanici in atti che nulla hanno a che vedere con la storia e con il presente delle lavoratrici, dei lavoratori e della Fiom".

La Cisl agli iscritti: "non fatevi intimorire". La Cisl esorta i suoi iscritti, i suoi militanti e tutta la dirigenza a non farsi intimidire da questi episodi di puro squadrismo organizzato ed invita il mondo politico ed istituzionale, e tutte le espressioni della società civile, a non dare spazio ai provocatori di ogni genere, prendendo le distanze in maniera netta da chi vuole destabilizzare il paese attraverso questi episodi di squadrismo e di violenta intolleranza nei confronti di una organizzazione sindacale libera e democratica come la Cisl".

Sacconi: "Attacco allarmante. Ora basta". "Troppa sottovalutazione, troppo perdonismo, anche in settori istituzionali, preparano solo attentati più gravi e l'affievolimento della democrazia. Adesso basta!". Il ministero del Lavoro, Maurizio Sacconi, invita a reagire con più decisione al nuovo attacco che subisce la Cisl. "La solidarietà del Governo alla Cisl è forte e sentita. È doveroso riconoscere il ruolo svolto da questa organizzazione in tutta la sua storia per produrre l'effettiva promozione dei diritti nel lavoro ed insieme il particolare coraggio che i suoi militanti e quadri hanno dimostrato e dimostrano nel difendere le proprie convinzioni anche nelle più difficili situazioni. È ora però di reagire - afferma Sacconi - con più decisione a una serie di azioni allarmanti, di atti violenti contro cose e persone anche attraverso, quando necessaria, la più ferma repressione degli atti criminosi".

La condanna della Cgil. Totale condanna per il nuovo intollerabile episodio arriva dalla segreteria nazionale della Cgil dopo il nuovo attacco in provincia di Lecco. "Per la cultura e la storia della Cgil le sedi sindacali, tutte le sedi sindacali, sono un simbolo democratico e del lavoro e nessuna ragione può giustificare la loro violazione. Nell'esprimere solidarietà ed affetto alle lavoratrici Cisl che hanno subito l'intimidazione e alla Cisl tutta, la segreteria Cgil affronterà lunedì nell'incontro con la segreteria Fiom questo come primo argomento: è infatti inammissibile ed inaccettabile che non vi sia la più netta sanzione di tali comportamenti e che si possano ripetere", conclude la nota.

Solidarietà alla Cisl dal mondo politico. "Solidarietà dei deputati del Pd e mia personale" è stata espressa alla Cisl dal capogruppo democratico alla Camera, Dario Franceschini. "Episodi come questi non vanno mai trascurati e sottovalutati perché segnano un clima di intolleranza nel paese che va subito circoscritta e contrastata", ha detto Franceschini. E mentre Pierpaolo Baretta, capogruppo del Pd in commissione Bilancio, annuncia che il Pd chiederà al ministro dell'Interno di riferire in Aula "su questo episodio e sull'atteggiamento che ritiene di adottare per prevenire i rischi di degenerazione sociale", giudizio ancora più duro arriva dal senatore Pd Benedetto Adragna, secondo il quale "ormai la misura è colma". Una ferma condanna arriva anche dal vice presidente del Senato, Vannino Chiti: "L'episodio segue di pochi giorni uno analoga aggressione avvenuta alla sede livornese del sindacato. Queste manifestazioni di intolleranza sono inaccettabili, testimoniano un clima pericoloso verso cui è necessario prestare la massima attenzione". Un'esortazione a tutte le forze politiche e sociali a unirsi per contrastare questi atteggiamenti di violenza arriva dal deputato del Pd, Enrico Gasbarra: "È inaccettabile il clima di violenza nei confronti del sindacato e del suo segretario generale Raffaele Bonanni al quale esprimo la totale vicinanza di fronte ad un escalation che deve trovare le forze politiche, sociali e le istituzioni unite più che mai per fermare questa deriva pericolosa".

Solidarietà anche dal Pdl. "Il nuovo intollerabile episodio contro la sede confederale della Cisl dimostra che si è innescata una vera e propria spirale di intimidazione e di violenza che occorre immediatamente fermare", dichiara la senatrice Laura Bianconi vice presidente dei senatori del Pdl. "Esprimo piena solidarietà al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al quale confermo pieno sostegno per l'ottimo lavoro che porta aventi da mesi volto alla vera coesione sociale, riuscendo così ad evitare quello scontro sindacale - ha aggiunto - che per troppi anni ha caratterizzato il mondo del lavoro e che non ha portato alcun vantaggio ai lavoratori stessi". Contro gli "episodi indegni" di stamani si schiera anche Maurizio Gasparri per il quale "è purtroppo evidente che c'è chi vuole alimentare le tensioni ed impedire che la ragionevolezza ed il confronto, nell'interesse dei lavoratori, siano l'unico filo conduttore delle trattative".

Secco il commento del ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi: "Un attacco vile che colpisce un grande sindacato riformista e che alimenta un pericoloso clima di intolleranza. Questo è l'ultimo episodio di una lunga serie di provocazioni, attacchi ed episodi di violenza. È intollerabile qualsiasi tipo di collateralismo con questi personaggi che vanno semplicemente identificati come delinquenti".

Quello che si sta creando, per il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, "È un clima che dovrebbe preoccupare tutti e che richiederebbe un sussulto di responsabilità da parte di tutta la classe dirigente italiana, prima che sia troppo tardi".

Fonte: repubblica.it

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