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Queste le reazioni e i commenti della stampa internazionale di oggi al verdetto del tribunale di Milano che ha riconosciuto Silvio Berlusconi "corresponsabile di corruzione" e all'inizio delle consultazioni della Corte Costituzionale sulla legalità del Lodo Alfano, la legge, fatta approvare dal premier appena rieletto a Palazzo Chigi, che gli concede l'immunità dai procedimenti giudiziari.
Un vero fiume di servizi sul caso-Berlusconi, che dilaga dal Financial Times al Wall Street Journal, i due più autorevoli quotidiani finanziari del mondo, dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Spagna alla Germania fino agli Stati Uniti.
La sentenza dei giudici milanesi che riconosce la responsabilità di Berlusconi per la corruzione di un magistrato, nel processo che nel '91 assegnò la Mondadori alla Fininvest, è al centro di un articolo in prima pagina sul Financial Times. Il quotidiano finanziario ripercorre le tappe della vicenda, sottolineando che il Tribunale di Milano ha condannato la Fininvest al pagamento di 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti (l'editore di "Repubblica"), per la perdita della Mondadori avvenuta grazie alla corruzione di un magistrato. Il giornale della City ricorda che il corruttore di quella operazione, l'avvocato Cesare Previti, ex senatore di Forza Italia e stretto collaboratore di Berlusconi, fu già condannato per il fatto, così come lo fu il giudice che si lasciò corrompere, mentre Berlusconi non venne incriminato per la scadenza dei termini, ovvero perché era passato troppo tempo dal fatto.
Pur non avendo immediate conseguenze legali per il premier, l'accumularsi di controversie, accuse e problemi, scrive il Financial Times, "danno la sensazione di un primo ministro sotto assedio, protetto soltanto dalla sua influenza sui media, dalla sua ricchezza personale e dalla sua immunità dalla giustizia, ottemnuta grazie alla sua larga maggioranza in parlamento". Da un lato, osserva il Ft, la situazione evidenzia anche la mancanza di un'alternativa da parte di un'opposizione di centro-sinistra divisa da lotte intestine sulla leadership. Dall'altro, il sostegno verso Berlusconi sta chiaramente "calando". Ciò è evidenziato tra l'altro, scrive il quotidiano britannico, dal fatto che la settimana scorsa due delle maggiori banche italiane hanno respinto un'offerta di aiuti da parte dello stato per non essere troppo coinvolte con un governo "di cui un crescente numero di leaders del business sembrano non fidarsi più". Nessuno dei grandi imprenditori italiani, nota il Ft, ha ancora parlato pubblicamente contro Berlusconi o chiesto le sue dimissioni, "sebbene in privato alcuni esprimano sconcerto per quella che considerano una paralisi di governo causata dalle distrazioni del premier per i suoi problemi legali".
In un secondo articolo il Financial Times rileva inoltre che la popolarità di Berlusconi è scesa in un anno nei sondaggi dal 60 al 47 per cento, nonostante il fatto che le sue tivù private e la sua influenza sulla Rai abbiano tenuto gli scandali che lo riguardano "fuori dai notiziari televisivi che sono la principale fonte di informazione per il 90 per cento degli italiani". I difensori del premier parlano di un "complotto" orchestrato con l'aiuto della magistratura per porre fine alla legislatura, conclude il Ft, "e ciò aumenta la pressione sui giudici della Corte Costituzionale che devono decidere sulla costituzionalità della legge che dà l'immunità a Berlusconi".
Sulle possibili conseguenze della decisione della Corte Costituzionale pubblica un ampio articolo anche il Daily Telegraph: se i giudici cancelleranno il Lodo Alfano, "riconoscendo il principio costituzionale secondo cui tutti gli italiani sono uguali davanti alla legge", scrive il quotidiano conservatore britannico, "Berlusconi potrebbe essere colpito da una serie di nuove incriminazioni", a cominciare da quella di essere il mandante di David Mills, l'avvocato inglese già condannato per corruzione a 4 anni e mezzo di carcere, in contumacia perché non si è presentato al processo. Il Telegraph osserva che la decisione della Corte arriva dopo una serie di "colpi" subiti da Berlusconi: la sentenza dei giudici milanesi sulla Mondadori, la grande manifestazione di Roma per la libertà di stampa e la testimonianza di Patrizia D'Addario in tivù secondo cui Berlusconi sapeva che lei era una escort, smentendo quanto sostenuto in pubblico più volte dal premier.
Commenti analoghi sugli altri maggiori giornali europei. "Una sentenza ad alto rischio" per Berlusconi: così il francese Figaro definisce la decisione che sarà presa dalla Corte Costituzionale sull'immunità del premier. "Non è esagerato affermare che da essa dipendono le sorti della legislatura e l'avvenire di Berlusconi, questo verdetto può essere la scintilla che dà fuoco alle polveri", scrive il Figaro. Anche Le Monde dedica tre articoli agli ultimi sviluppi della vicenda, incluso uno sulla nascita di una "nuova galassia anti-Berlusconi", composta da scrittori, artisti, intellettuali, giornali.
In Spagna, il quotidiano El Mundo rileva che le supposizioni su possibili elezioni anticipate riempiono ormai "tutti i giornali, compresi quelli controllati dalla famiglia" del premier, come il Giornale. El Pais pubblica due articoli sull'argomento, riportando indiscrezioni sullo stato d'animo avvilito e amareggiato di Berlusconi, "che si sente assediato, vittima non solo della stampa ma anche dei poteri forti, banche, chiesa, massoneria". Per il Pais, è possibile che la Corte Costituzionale annulli la legge sull'immunità oppure che dia un parere solo parzialmente contrario, rimandando la legge al parlamento, il che darebbe altro tempo a Berlusconi. Alla terza ipotesi, quella che la Corte confermi la costituzionalità della legge, scrive El Pais, "sembra credere solo l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini".
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