BARI — Era interessata anche Elvira Savino, parlamentare del Pdl, amica del premier Berlusconi, al progetto di edilizia universitaria ideato dalla mafia barese con denaro riciclato all'estero che a Valenzano (Bari) prevedeva la realizzazione di un'opera senza precedenti in Italia capace di accogliere 3.500 studenti. Nell’«affare universitario — scrive il gip Giulia Romanazzi — la deputata su sollecitazione di Labellarte (imprenditore barese, uomo chiave dell’inchiesta, ndr ) si sarebbe attivata a presentare il progetto al ministero dello Sviluppo Economico ed al ministero dell'Istruzione».
Un retroscena che emerge dal provvedimento di custodia cautelare in cui è spiegata la capacità di infiltrazione della cosca mafiosa nel tessuto economico e tra i politici pugliesi, al punto di condizionare elezioni amministrative e di ripulire il denaro sporco all'estero. Nelle carte emerge il coinvolgimento di noti avvocati di Bari: Gianni Di Cagno, l’ex vicepresidente della Provincia di Bari Onofrio Sisto (Pd) e Giacomo Porcelli: avrebbero favorito gli affari di Labellarte, pur «consapevoli del fatto che gli investimenti effettuati da Labellarte nell'affare universitario traessero origine da canali di approvvigionamento illeciti».
La deputata Savino è indagata per aver fatto da prestanome per un conto corrente di Labellarte. Da prestanome per lo stesso imprenditore ha fatto anche la sua amica Sabina Beganovic detta Began, attrice, che però non risulta indagata nell'inchiesta. Il nome della Began è apparso anche nell'inchiesta su Gianpaolo Tarantini e il suo giro di escort arrivato fino a palazzo Grazioli. Testimone alle nozze della Savino nel 2008 era Silvio Berlusconi e durante quella festa il premier avrebbe conosciuto, tra gli altri, anche Labellarte. Ed ancora tra le curiosità che uniscono le due inchieste baresi c'è la figura di Alviero Antro, assistente della Savino che, nell'estate 2008, ha affittato una villa in Sardegna. Facendo concorrenza a Gianpi Tarantini, che nella residenza estiva adiacente organizzava feste alla quali partecipavano veline, vip ed escort.
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Un retroscena che emerge dal provvedimento di custodia cautelare in cui è spiegata la capacità di infiltrazione della cosca mafiosa nel tessuto economico e tra i politici pugliesi, al punto di condizionare elezioni amministrative e di ripulire il denaro sporco all'estero. Nelle carte emerge il coinvolgimento di noti avvocati di Bari: Gianni Di Cagno, l’ex vicepresidente della Provincia di Bari Onofrio Sisto (Pd) e Giacomo Porcelli: avrebbero favorito gli affari di Labellarte, pur «consapevoli del fatto che gli investimenti effettuati da Labellarte nell'affare universitario traessero origine da canali di approvvigionamento illeciti».
La deputata Savino è indagata per aver fatto da prestanome per un conto corrente di Labellarte. Da prestanome per lo stesso imprenditore ha fatto anche la sua amica Sabina Beganovic detta Began, attrice, che però non risulta indagata nell'inchiesta. Il nome della Began è apparso anche nell'inchiesta su Gianpaolo Tarantini e il suo giro di escort arrivato fino a palazzo Grazioli. Testimone alle nozze della Savino nel 2008 era Silvio Berlusconi e durante quella festa il premier avrebbe conosciuto, tra gli altri, anche Labellarte. Ed ancora tra le curiosità che uniscono le due inchieste baresi c'è la figura di Alviero Antro, assistente della Savino che, nell'estate 2008, ha affittato una villa in Sardegna. Facendo concorrenza a Gianpi Tarantini, che nella residenza estiva adiacente organizzava feste alla quali partecipavano veline, vip ed escort.
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