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Fiducia: il premier al 45%, governo giù L'effetto Bersani fa decollare il Pd

ROMA - Silvio Berlusconi frena la caduta anche se resta ai minimi storici, ma il suo governo ricomincia a precipitare. L'effetto Bersani fa volare il Pd. Il sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it sulla fiducia mostra, per il mese in corso, un quadro solo parzialmente in movimento: il premier è fermo al 45% di ottobre, mentre il suo governo perde altri 2 punti e arriva al 40%: un dato al di sotto del quale c'è il baratro. Decolla, invece, il Partito democratico, che incassa un 4% in più. Tra i ministri, a contendersi i primi due posti rimangono Maroni e Sacconi, ma Brunetta guadagna terreno.

Il premier e il governo. I nuovi dati confermano il trend non positivo del presidente del Consiglio. Berlusconi, che aveva perso 11 punti negli ultimi quattro rilevamenti e riesce a frenare la caduta, ma resta al suo minimo: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la fiducia degli italiani nei suoi confronti è scesa di ben 13 punti.

Il 45% delle persone intervistate da Ipr Marketing si dichiara infatti molto o abbastanza "fiducioso" in lui, contro un 51% che dice di avere poca o addirittura nessuna fiducia. Solo il 4% non sa rispondere alla domanda. Le difficoltà di Silvio Berlusconi non aiutano il suo governo che, a novembre, perde due punti percentuali: la fiducia nell'esecutivo scende al 40%, contro il 42% di ottobre. Molto lontano dal 50% del novembre scorso. Una parabola discendente iniziata a gennaio di quest'anno.

I partiti. Tra i partiti, festeggia il Pd. L'effetto Bersani fa schizzare al 41% la fiducia degli italiani nei confronti del partito. Segnando così un'impennata del 4% rispetto allo scorso mese, quando ancora c'era attesa per le primarie. I democratici hanno recuperato 14 punti dal disastroso 27% di gennaio. Bene anche l'Udc, che guadagna due punti, fermandosi al 38%. Crescita zero per il Pdl, inchiodato al 44% come lo scorso mese e con ben 6 punti in meno rispetto a maggio. Avanzano, di un solo punto, Italia dei valori e Lega, che si attestano rispettivamente al 41% e al 31%.

I ministri. In testa alla hit dei ministri che "ispirano" più fiducia il "titolare" degli Interni Roberto Maroni, che conferma il 62% di ottobre. Quanto basta per scavalcare Maurizio Sacconi, che perde due punti e si piazza al secondo posto dopo aver detenuto da maggio la "palma della vittoria". New-entry nel podio dei ministri più apprezzati Renato Brunetta, che guadagna 3 punti in più e con il suo 60% strappa a Tremonti il terzo posto. Decisamente male, invece, Umberto Bossi e Michela Brambilla. Criticata da studenti e ricercatori, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini non sembra però perdere "popolarità": sale al 42% la fiducia nei suoi confronti, 2 punti in più rispetto allo scorso mese. Attestato di solidarietà anche per Giorgia Meloni, recentemente presa di mira da un libro di vignette satiriche che ha suscitato reazioni bipartisan. Il ministro delle Politiche giovanili viene infatti "premiata" con un +2% e si ferma al 37%.
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