Una manifestazione nazionale per sostenere Silvio Berlusconi. Stesso giorno, stessa ora e stessi luoghi del "No. B. Day". E' l'idea lanciata da Giorgio Stracquadanio, deputato del Pdl e consigliere politico del ministro Gelmini, che ha dato il via ai preparativi per il "Sì Berlusconi Day". Un corteo che alle 14.00 del 5 dicembre partirà da Piazza della Repubblica a Roma per "portare l'affetto del popolo italiano al presidente del Consiglio". Per gli organizzatori del No B. Day una "provocazione" che rischia di innescare "una situazione difficile da gestire". E scatta la protesta virtuale dei 300mila che hanno aderito al "No B. Day" su Facebook: "Adesso le televisioni parleranno solo di loro".
Anche per il "Si B. Day", tutto è partito dal web. Da un articolo pubblicato dal quotidiano online "Il Predellino", diretto dallo stesso Stracquadanio. Una scelta motivata con la volontà di "difendere libertà e democrazia dai tanti nemici che da quindici anni cercano con ogni mezzo lecito e sopratutto illecito di sovvertire la volontà del popolo italiano". All'appello aderiscono subito i Club della Libertà, associazione che sostiene il Pdl, diretta dal milanese Mario Valducci responsabile per gli enti locali del Popolo delle Libertà.
Nelle intenzioni degli organizzatori, il "Si B. Day" non vuole essere "una mera contrapposizione" alla manifestazione lanciata dai blogger su Facebbok. Anzi, l'idea è quella di proporre una piattaforma per "arginare le pressioni della magistratura sulla vita politica". Partendo dalla protesta sulla "sentenza politica emessa dalla corte Costituzionale sul Lodo Alfano" per arrivare a una legge che "dice con chiarezza" che la "magistratura non può sostituirsi alla volontà popolare".
Sul sito ufficiale del "Sì B. Day" si raccolgono materiali e suggerimenti e, sull'esempio del "No B. Day", è stata aperta una pagina Facebook che fino ad ora ha raccolto 61 adesioni. E sul web è già iniziata la guerra virtuale tra i due gruppi. Dal punto di vista numerico non c'è paragone. La pagina ufficiale del No B. Day ha raccolto, fino a oggi, 275mila adesioni. E a queste vanno sommate quelle relative alle singole città dove saranno organizzati eventi paralleli. Una lista molto lunga, che nelle ultime ore si è allargata a Berlino, Chicago, Buenos Aires e New York. In tutto si superano i 300mila partecipanti potenziali.
Tra gli iscritti al gruppo "No B. Day", l'annuncio della contro-manifestazione ha sollevato molte reazioni. C'è chi si dice "preoccupato per quello che può succedere se ci sono delle teste calde" e chi propone di "snobbarli completamente, tanto saranno in dieci". E c'è chi, disperato, racconta di essere arrivato in ufficio e di aver chiesto al collega di scrivania di partecipare alla manifestazione: "Mi ha risposto: certo, c'è il Sì Berlusconi Day". Ma gli interrogativi sono molti. Un membro del gruppo si chiede: "Come ha fatto il questore ad aver ammesso due manifestazioni di opposta tendenza lo stesso giorno? Quale sarà il loro percorso?".
Poi le preoccupazioni vanno al mondo dell'informazione: "Chissà adesso cosa succederà sulle televisioni di Berlusconi. Scompariremo dai mass media". Gli organizzatori chiedono alle "tv e alle radio democratiche di parlare della manifestazione", e invitano tutti i membri a pensare alle contromosse. Le più gettonate, naturalmente, quelle a portata di mano: volantinaggi, gazebo e passaparola sul web. Una sfida sintetizzata dagli organizzatori: "Dimostriamo una volta per tutte il potere del web, facciamo crollare il muro della disinformazione".
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Anche per il "Si B. Day", tutto è partito dal web. Da un articolo pubblicato dal quotidiano online "Il Predellino", diretto dallo stesso Stracquadanio. Una scelta motivata con la volontà di "difendere libertà e democrazia dai tanti nemici che da quindici anni cercano con ogni mezzo lecito e sopratutto illecito di sovvertire la volontà del popolo italiano". All'appello aderiscono subito i Club della Libertà, associazione che sostiene il Pdl, diretta dal milanese Mario Valducci responsabile per gli enti locali del Popolo delle Libertà.
Nelle intenzioni degli organizzatori, il "Si B. Day" non vuole essere "una mera contrapposizione" alla manifestazione lanciata dai blogger su Facebbok. Anzi, l'idea è quella di proporre una piattaforma per "arginare le pressioni della magistratura sulla vita politica". Partendo dalla protesta sulla "sentenza politica emessa dalla corte Costituzionale sul Lodo Alfano" per arrivare a una legge che "dice con chiarezza" che la "magistratura non può sostituirsi alla volontà popolare".
Sul sito ufficiale del "Sì B. Day" si raccolgono materiali e suggerimenti e, sull'esempio del "No B. Day", è stata aperta una pagina Facebook che fino ad ora ha raccolto 61 adesioni. E sul web è già iniziata la guerra virtuale tra i due gruppi. Dal punto di vista numerico non c'è paragone. La pagina ufficiale del No B. Day ha raccolto, fino a oggi, 275mila adesioni. E a queste vanno sommate quelle relative alle singole città dove saranno organizzati eventi paralleli. Una lista molto lunga, che nelle ultime ore si è allargata a Berlino, Chicago, Buenos Aires e New York. In tutto si superano i 300mila partecipanti potenziali.
Tra gli iscritti al gruppo "No B. Day", l'annuncio della contro-manifestazione ha sollevato molte reazioni. C'è chi si dice "preoccupato per quello che può succedere se ci sono delle teste calde" e chi propone di "snobbarli completamente, tanto saranno in dieci". E c'è chi, disperato, racconta di essere arrivato in ufficio e di aver chiesto al collega di scrivania di partecipare alla manifestazione: "Mi ha risposto: certo, c'è il Sì Berlusconi Day". Ma gli interrogativi sono molti. Un membro del gruppo si chiede: "Come ha fatto il questore ad aver ammesso due manifestazioni di opposta tendenza lo stesso giorno? Quale sarà il loro percorso?".
Poi le preoccupazioni vanno al mondo dell'informazione: "Chissà adesso cosa succederà sulle televisioni di Berlusconi. Scompariremo dai mass media". Gli organizzatori chiedono alle "tv e alle radio democratiche di parlare della manifestazione", e invitano tutti i membri a pensare alle contromosse. Le più gettonate, naturalmente, quelle a portata di mano: volantinaggi, gazebo e passaparola sul web. Una sfida sintetizzata dagli organizzatori: "Dimostriamo una volta per tutte il potere del web, facciamo crollare il muro della disinformazione".
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