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Veronica, il premier, la scelta del divorzio «Ecco che cosa accadde in quei giorni»

Dal 27 aprile al 4 maggio, cronaca dello strappo nella villa di Macherio

Questa nuova edizione di Tendenza Veronica arriva cinque anni dopo la prima e in un contesto totalmente diverso. Nel 2004 Veronica era la moglie del presidente del Consiglio, oggi si appresta a diventare ex...

Tendenza Veronica fu pubblicato mentre Silvio Berlusconi era a Palazzo Chigi, per la seconda volta capo del governo. Lo incontrai nel suo studio di Palazzo Grazioli insieme al sottosegretario Paolo Bonaiuti e alla sua segretaria di sempre, Marinella Brambilla e lui, che aveva il libro sulla scrivania, mi disse di non averlo ancora letto. Un vezzo, sospetto, perché un’occhiata qua e là doveva averla data di sicuro; in fondo, in quel volume si parlava di lui e non soltanto di lei.

Le pagine che in questa nuova edizione vanno ad aggiungersi alla prima, invece, parlano solo di Veronica, dello stato d’animo che in questi mesi l’ha portata alla scelta di separarsi, di quel momento e degli altri che sono seguiti, alcuni dei quali, per lei, di imprevedibile violenza, come ho scritto sul Corriere della Sera e su A, subito dopo l’annuncio della separazione. Qui troverete la cronaca di quel che è veramente accaduto, nella villa di Macherio, tra il 27 aprile e i primi di maggio.

Quanto a quel che succederà da qui in avanti, come sempre accade in certe situazioni, esistono due scuole di pensiero e, forse, addirittura due squadre che tifano per l’uno o l’altro scenario. Il primo, considerato al momento quello più realistico, vede le due parti accordarsi su una separazione consensuale, mentre le loro vite prenderanno strade e, chissà, forse anche Paesi diversi. L’altro scenario è quello che nell’entourage del premier qualcuno (non molti a dir la verità) caldeggia; separazione sì, ma poi ritorno di Veronica accanto al marito per aiutarlo a ritrovare se stesso. Magari anche passando per un soggiorno in una di quelle cliniche specializzate nella cura della dipendenza dal sesso. Non è uno scenario del tutto escluso, e molto dipenderà da quanto e come la stampa (soprattutto all’estero) continuerà ad appassionarsi alla vita privata di Berlusconi. Ma, al momento, è il primo quello che il presidente del Consiglio sembra intenzionato a perseguire.
La colazione di aprile
È la fine di aprile (...). Veronica Berlusconi è a Milano e decidiamo di fare colazione insieme. So che è turbata. Da quando ha letto sui quotidiani che la sera di domenica 26 aprile suo marito è stato a Casoria, alla festa per i 18 anni di Noemi Letizia, la sua scelta degli ultimi dieci anni, quella di restare comunque e nonostante tutto la moglie del presidente del Consiglio, è improvvisamente diventata insostenibile. Ha un paio d’ore libere e verrà a mangiare qualcosa a casa mia, mi dice. Da giorni non si parla che di Noemi Letizia, una ragazza sconosciuta alle cronache ma nota al giro più intimo del premier. (...) Per Veronica è una delle settimane più difficili della sua vita: in poche ore succede di tutto, la figlia Barbara, ricoverata al San Raffaele perché si teme un parto anticipato mentre la madre sta mettendo fine al rapporto più importante della sua vita, una storia durata trent’anni, quella con Silvio Berlusconi. Torniamo alla colazione a casa mia. (...) Quando arriva è una donna amareggiata ma serena. «Penso che non mi resti altra scelta che separarmi» mi dice. Io sono incredula.

Veronica Lario
La ascolto, coltivando il dubbio che, all’ultimo momento, Veronica possa cambiare idea. «Perché non vi parlate, tu e tuo marito?» le chiedo come banalmente farebbe chiunque. «Non posso », risponde «mi racconterebbe l’ennesima bugia e stavolta non la reggerei». Anch’io commetto l’errore di sottovalutare la sua fermezza, penso che magari vorrà meditare ancora sulla decisione: la conosco da 18 anni e per me è un esempio di persona razionale ed estremamente prudente. Invece, stavolta, non va così. Nessuno meglio di lei sa quando l’amarezza buttata giù in silenzio negli anni raggiunge il livello di guardia. Prima o poi arriva il momento in cui non resta che arrendersi al luogo comune della goccia che fa traboccare il vaso. Veronica è addolorata, arrabbiata e lucida. «Diranno che potevo farlo prima? Può darsi, e allora sarà un divorzio riparatore, mettiamola così. Non posso condannarmi a fargli da balia, e ormai non riesco a impedirgli di rendersi ridicolo davanti al mondo. Sono arrivata al capolinea. Dieci anni fa non ero pronta, oggi a testa alta posso dire: "Mi separo da quest’uomo". «Domenica pomeriggio mi ha detto: "Sai, devo partire per Napoli, ho un vertice importante sulla spazzatura, domattina presto...". L’ennesima bugia. Allora, meglio cercare un’ultima forma di rispetto per me stessa, meglio divorziare. Non so da cosa mi viene questa convinzione, questa forza. Comunque, è lui che mi ha messo in questa condizione. Io potevo andare avanti per anni, ma così è impossibile ». (...)

Il divorzio
E allora eccola, la nostra prima coppia d’Italia che così di rado si è mostrata in coppia. (...) Chi, ancora di recente, ha avuto occasione di vederli insieme, non ha potuto non riconoscere tra loro un rapporto profondo. Punzecchiature reciproche, ma, si sarebbe detto, in fondo affettuose. Tra coniugi che sanno, volendo, dove andare a parare. Ogni tanto, si chiamavano amore. (...) Fino ai primi mesi del 2009, insomma, la coppia sembrava avviata verso una sia pur turbolenta sopportazione. (...) Lunedì 4 maggio l’avvocato della signora, Maria Cristina Morelli, rilascia la dichiarazione ufficiale: Veronica Lario chiede il divorzio da Silvio Berlusconi. (...)

L’ira di Barbara
Veronica è riuscita per anni a difendersi dalle insidie dei media, a esserci mentre non c’era. Stavolta, però, non ha scampo: la sua storia viene rivisitata da qualche quotidiano con l’approccio malevolo che di solito, nei divorzi, appartiene alla squadra che si schiera col marito, rileggendo in chiave negativa tutti gli episodi che fino a qualche tempo prima avevano tutt’altra interpretazione. Un atteggiamento che certo non fa piacere alla diretta interessata, ma che manda letteralmente su tutte le furie Barbara, la maggiore dei figli nati dal secondo matrimonio di Berlusconi. Dei tre, è certamente lei la più vicina, almeno fisicamente, alla madre: abitano a poca distanza l’una dall’altra, nel parco della residenza di Macherio, mentre Luigi, concluso l’anno accademico in Bocconi, come nelle estati precedenti è volato a Londra per uno stage e medita di trasferirsi in Cina per un anno, per un Erasmus in una università della nuova potenza globale. Eleonora, infine, vive negli Stati Uniti e anche dopo la laurea in economia conta di rimanere lì per uno stage nel mondo della comunicazione e della tv. Così è Barbara quella che, nel ruolo della primogenita, si fa carico di affrontare, a più riprese, il difficile colloquio con un padre amatissimo ma del quale non condivide i più recenti comportamenti.

Il primo scontro, raccontano fonti attendibili, si consuma il giorno in cui Dario Franceschini inciampa in un’infelice dichiarazione: «Fareste educare i vostri figli da un uomo come Berlusconi?». Da Palazzo Chigi partono molte telefonate verso Macherio e a Barbara, incinta di otto mesi del secondogenito Edoardo, viene chiesto di aggiungere anche la sua voce a quella dei fratelli Marina, Piersilvio e Luigi, tutti insorti, con dichiarazioni e toni distinti, contro l’ipotesi franceschiniana che il loro non sia il miglior genitore del mondo. Ma Barbara non sente ragioni e in una concitata telefonata col padre, che in quel momento è a Roma, sfiora quasi la rottura dei rapporti. In quello stesso giorno, a Milano, la galleria Cardi Black Box di cui Barbara è socia con gli amici Nicolò Cardi e Martina Mondadori, ha in programma il primo grande evento ufficiale. Tutti e tre i figli di Veronica sono presenti ed è atteso anche Silvio Berlusconi che, invitato, a quanto pare aveva assicurato di riuscire ad arrivare in tempo per la cena. Ma il presidente del Consiglio non si farà vedere. Dopo quella sera, Barbara e il padre tornano ovviamente a parlarsi, vengono anche fotografati a Portofino insieme al piccolo Alessandro e a Giorgio Valaguzza, il compagno di Barbara. Alla nascita del quinto nipote, Edoardo, il nonno si precipita nella clinica di Lugano e i rapporti sembrano rasserenati. Il 5 agosto però Vanity Fair pubblica un’intervista a Barbara il cui contenuto appare piuttosto critico verso Berlusconi. (...)
L’estate del 2008
«Voglio che mio nipote Alessandro cresca con il senso della famiglia ». Ecco perché la first lady ha dedicato l’estate ai suoi. «Siamo un nucleo complesso che vuole restare unito. Dovrebbe far piacere, e invece tutti si auguravano una nostra separazione. Strano Paese il nostro. C’era un’attesa per questa separazione, un’aspettativa... Nessuno si augura che la gente rimanga insieme, che trovi un suo equilibrio... Tutti tifavano per la rottura, aspettavano il divorzio, la notizia che anche questo matrimonio era saltato. Non è facile mantenere unita una famiglia complessa come è la nostra. Ma è bello veder arrivare una terza generazione, è qualcosa che trasmette gioia, anche amio marito. Voglio che mio nipote Alessandro cresca avendo il senso della famiglia». Per Veronica Lario in Berlusconi quella del 2008 è l’estate della sovraesposizione e in tanti si sono chiesti perché avesse dato il via libera alle foto mano nella mano col marito, alle passeggiate a Porto Rotondo e a Portofino, al ritratto di famiglia, il primo dopo molti e molti anni, sulla copertina di Chi. (...) «Resta perché c’è di mezzo un gran patrimonio» semplificano quelli che vedono nella «robba» il solo collante per tenere insieme i rapporti. (...) «Ne abbiamo viste di famiglie che per l’eredità si massacrano. Ecco, si può cercare di evitare questo dolore immenso, si può credere in un nucleo nel quale, ciascuno con un proprio ruolo, ci sia la volontà di rimanere uniti» è la riflessione di Veronica. È un pensiero che la accompagna da tempo, ma certo l’arrivo di Alessandro ha rafforzato il convincimento. (...)

L’amarezza di oggi
Che cosa succederà, adesso, nella Dinasty di Silvio e Veronica? (...) L’unica certezza è che, per la prima volta, la coppia si troverà a trascorrere almeno una parte di agosto in Italia, a un passo l’uno dall’altra e, paradossalmente, senza incontrarsi. (...) Quanto a lei, lo stato d’animo è forse meno turbato di quanto non fosse il 27 aprile, il giorno in cui tutto è cominciato. Ma l’amarezza resta, e sta tutta in un pensiero confidato alle persone più vicine: «Quel che più mi dispiace è che un uomo come Silvio possa aver tradito se stesso. Ha fatto tanto, tanto ha conquistato, e oggi di lui si parla per cose che fanno dimenticare quel che davvero è stato ».

Fonte: Corriere.it
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