MILANO - E' ancora polemica sulla visita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in Libia. Il capo del governo si recherà oggi a Tripoli per le celebrazioni del Trattato di Amicizia tra Italia e Libia.
Una visita molto criticata dalle opposizioni, che puntavano l'indice sull'opportunità di presentarsi a fianco di Gheddafi, il primo settembre, in occasione dei festeggiamenti dell'anniversario della rivoluzione libica: festeggiamenti ai quali non parteciperanno il presidente francese Nicolas Sarkozy, il presidente russo Dmitri Medvedev, il primo ministro Vladimir Putin. Critiche a cui Palazzo Chigi risponde ricordando che il presidente del Consiglio sarà presente in Libia solo il 30 agosto ed esclusivamente per la festa di amicizia italo-libica, mentre il primo settembre, anniversario della rivoluzione libica, sarà già a Danzica, in Polonia, per partecipare alle «Celebrazioni del settantesimo anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale».
FRECCE TRICOLORI - Ma le polemiche non si limitano solo alla visita di Berlusconi, dato che hanno anche coinvolto le nostre Forze armate, in particolare la pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori che parteciperà ai festeggiamenti in Libia.
In particolare le opposizioni contestano non solo l'opportunità della presenza delle nostre Frecce tricolori ma alcuni punti dello stesso Trattato di Amicizia tra Italia e Libia. «Le esercitazioni congiunte tra le forze armate terrestri e aeree di Italia e Libia sono l'ultimo tranello contenuto in quel trattato di amicizia che abbiamo criticato fin dal primo momento e che Berlusconi si ostina senza alcun motivo a voler festeggiare domani a Tripoli. A questo punto La Russa ci faccia sapere se l'Italia fa ancora parte della Nato o se ha scelto come suo alleato militare prediletto un paese che non rispetta i diritti umani». È quanto afferma, in una nota, il portavoce dell'Udc Antonio De Poli. «Di questo passo - aggiunge De Poli - possiamo aspettarci che le Frecce Tricolori, al termine dell'evitabile esibizione della prossima settimana, non tornino in Italia ma restino direttamente in Libia a disposizione del colonnello Gheddafi...».
Fonte: Corriere della Sera
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Una visita molto criticata dalle opposizioni, che puntavano l'indice sull'opportunità di presentarsi a fianco di Gheddafi, il primo settembre, in occasione dei festeggiamenti dell'anniversario della rivoluzione libica: festeggiamenti ai quali non parteciperanno il presidente francese Nicolas Sarkozy, il presidente russo Dmitri Medvedev, il primo ministro Vladimir Putin. Critiche a cui Palazzo Chigi risponde ricordando che il presidente del Consiglio sarà presente in Libia solo il 30 agosto ed esclusivamente per la festa di amicizia italo-libica, mentre il primo settembre, anniversario della rivoluzione libica, sarà già a Danzica, in Polonia, per partecipare alle «Celebrazioni del settantesimo anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale».
FRECCE TRICOLORI - Ma le polemiche non si limitano solo alla visita di Berlusconi, dato che hanno anche coinvolto le nostre Forze armate, in particolare la pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori che parteciperà ai festeggiamenti in Libia.
In particolare le opposizioni contestano non solo l'opportunità della presenza delle nostre Frecce tricolori ma alcuni punti dello stesso Trattato di Amicizia tra Italia e Libia. «Le esercitazioni congiunte tra le forze armate terrestri e aeree di Italia e Libia sono l'ultimo tranello contenuto in quel trattato di amicizia che abbiamo criticato fin dal primo momento e che Berlusconi si ostina senza alcun motivo a voler festeggiare domani a Tripoli. A questo punto La Russa ci faccia sapere se l'Italia fa ancora parte della Nato o se ha scelto come suo alleato militare prediletto un paese che non rispetta i diritti umani». È quanto afferma, in una nota, il portavoce dell'Udc Antonio De Poli. «Di questo passo - aggiunge De Poli - possiamo aspettarci che le Frecce Tricolori, al termine dell'evitabile esibizione della prossima settimana, non tornino in Italia ma restino direttamente in Libia a disposizione del colonnello Gheddafi...».
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