ROMA- La notte l'hanno trascorsa lassù, in cima al terzo anello del Colosseo, a circa cinquanta metri d'altezza. E promettono di non muoversi fino a quando "non ci saranno garanzie per il posto di lavoro".
Sono i sette dipendenti - o "gladiatori", come li hanno già ribattezzati i loro compagni - dell'istituto di vigilanza Ancr-Urbe di Roma. Protestano per la chiusura dell'azienda e per il passaggio a una nuova società, che "ha azzerato i diritti acquisiti, l'anzianità e la progressione economica maturata".
Il modello Innse, insomma, continua a fare scuola. Le guardie giurate durante la notte hanno ricevuto il supporto dei loro colleghi, che grazie a una corda utilizzata come una sorta di portavivande hanno portato coperte, tè, caffè caldo e qualche panino. "Smentisco - dice Claudio Biggioni, sindacalista della Rdb-Cub e portavoce dei lavoratori - che ci sia stato un nostro ripensamento a recedere nella protesta. Per ora restiamo qui e i nostri compagni scenderanno dal Colosseo solo se sarà ripristinata la legalità".
Biggioni ha detto inoltre di aver denunciato negli anni scorsi le vicende da cui è scaturita la dichiarazione di insolvenza del loro ente al tribunale fallimentare di Roma e lo scorporo della stessa società. "Ci sono state inchieste della magistratura - dice Biggioni - tuttora in corso".
Fonte: Repubblica.it
Sono i sette dipendenti - o "gladiatori", come li hanno già ribattezzati i loro compagni - dell'istituto di vigilanza Ancr-Urbe di Roma. Protestano per la chiusura dell'azienda e per il passaggio a una nuova società, che "ha azzerato i diritti acquisiti, l'anzianità e la progressione economica maturata".
Il modello Innse, insomma, continua a fare scuola. Le guardie giurate durante la notte hanno ricevuto il supporto dei loro colleghi, che grazie a una corda utilizzata come una sorta di portavivande hanno portato coperte, tè, caffè caldo e qualche panino. "Smentisco - dice Claudio Biggioni, sindacalista della Rdb-Cub e portavoce dei lavoratori - che ci sia stato un nostro ripensamento a recedere nella protesta. Per ora restiamo qui e i nostri compagni scenderanno dal Colosseo solo se sarà ripristinata la legalità".
Biggioni ha detto inoltre di aver denunciato negli anni scorsi le vicende da cui è scaturita la dichiarazione di insolvenza del loro ente al tribunale fallimentare di Roma e lo scorporo della stessa società. "Ci sono state inchieste della magistratura - dice Biggioni - tuttora in corso".
Fonte: Repubblica.it
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