
Tassi più clementi, dunque. L'Euribor scende da tempo. Quello a un mese, nelle ultime due settimane, si è abbassato addirittura a quota 0,70%. Una vera pacchia se intanto, in questi mesi, con effetto uguale e contrario, non fossero saliti i ricarichi bancari.
Il sito MutuiOnline confronta le condizioni che i principali istituti hanno applicato a fine agosto 2008 con quelle applicati invece lo scorso 2 luglio. Si scopre, così, che i ricarichi, gli spread dei mutui ventennali a tasso variabile hanno registrato un aumento del 55% mentre quelli a tasso variabile addirittura del 57. Stangate che azzerano parte delle riduzioni dell'Euribor.
marco travaglio e luttazzi incontrano starge di borsellino e falcone della mafia ad annozero di guzzanti e vauro
E per il futuro, allora, come regolarsi? Il dilemma è sempre il solito: mutuo a tasso fisso oppure mutuo a tasso variabile? Una prima indicazione utile arriva da Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline. "I livelli raggiunti dall'Euribor sono molto contenuti - dice - ed è difficile ipotizzare ulteriori cali dei tassi". I tassi attuali, dunque, sono a dei livelli minimi intorno ai quali il mercato si stabilizzerà fino ad una possibile ripartenza. Se questa previsione è giusta, se il calo dei tassi è finito, serve allora una ulteriore prudenza al momento della scelta del mutuo.
marco travaglio e luttazzi incontrano starge di borsellino e falcone della mafia ad annozero di guzzanti e vauro
Gli italiani, in verità, hanno ripreso a scommettere, a dispetto della cautela. MutuiOnline sottolinea che, nel primo semestre 2009, il 49,3% delle domande di finanziamento è risultata a tasso variabile (più rischioso). Sono tante, pari ormai a quelle a rata predeterminata.
marco travaglio e luttazzi incontrano starge di borsellino e falcone della mafia ad annozero di guzzanti e vauro
Se prendiamo in considerazione un finanziamento ventennale di 100mila euro, la migliore situazione disponibile prevede un tasso fisso del 5,33% e una rata mensile di 679 euro. Mentre il migliore finanziamento variabile richiede un tasso dell'1,90% e una rata mensile di 502 euro. La differenza è del 35%, a vantaggio del variabile, ma la distanza potrebbe attenuarsi di molto. Chi intende sfruttare il risparmio offerto dal variabile deve essere pronto a sostenere il futuro possibile aumento della rata.
marco travaglio e luttazzi incontrano starge di borsellino e falcone della mafia ad annozero di guzzanti e vauro
Se non vi fidate del tasso variabile, se il fisso vi sembra troppo caro, potete valutare un terza strada, quella dei mutui con cap. Ma questa terza via è davvero praticabile a due condizioni: che il tetto sia vicino agli attuali tassi fissi e lo spread applicato non superi dello 0,20%-0,40% quello del variabile.
Il sito MutuiOnline confronta le condizioni che i principali istituti hanno applicato a fine agosto 2008 con quelle applicati invece lo scorso 2 luglio. Si scopre, così, che i ricarichi, gli spread dei mutui ventennali a tasso variabile hanno registrato un aumento del 55% mentre quelli a tasso variabile addirittura del 57. Stangate che azzerano parte delle riduzioni dell'Euribor.
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E per il futuro, allora, come regolarsi? Il dilemma è sempre il solito: mutuo a tasso fisso oppure mutuo a tasso variabile? Una prima indicazione utile arriva da Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline. "I livelli raggiunti dall'Euribor sono molto contenuti - dice - ed è difficile ipotizzare ulteriori cali dei tassi". I tassi attuali, dunque, sono a dei livelli minimi intorno ai quali il mercato si stabilizzerà fino ad una possibile ripartenza. Se questa previsione è giusta, se il calo dei tassi è finito, serve allora una ulteriore prudenza al momento della scelta del mutuo.
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Gli italiani, in verità, hanno ripreso a scommettere, a dispetto della cautela. MutuiOnline sottolinea che, nel primo semestre 2009, il 49,3% delle domande di finanziamento è risultata a tasso variabile (più rischioso). Sono tante, pari ormai a quelle a rata predeterminata.
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Se prendiamo in considerazione un finanziamento ventennale di 100mila euro, la migliore situazione disponibile prevede un tasso fisso del 5,33% e una rata mensile di 679 euro. Mentre il migliore finanziamento variabile richiede un tasso dell'1,90% e una rata mensile di 502 euro. La differenza è del 35%, a vantaggio del variabile, ma la distanza potrebbe attenuarsi di molto. Chi intende sfruttare il risparmio offerto dal variabile deve essere pronto a sostenere il futuro possibile aumento della rata.
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Se non vi fidate del tasso variabile, se il fisso vi sembra troppo caro, potete valutare un terza strada, quella dei mutui con cap. Ma questa terza via è davvero praticabile a due condizioni: che il tetto sia vicino agli attuali tassi fissi e lo spread applicato non superi dello 0,20%-0,40% quello del variabile.

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