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Il miracolo di Marsala: diventa onorevole con solo 35 voti

Il miracolo di Marsala
diventa deputato con 35 voti

Gioacchino Barraco subentra all'Assemblea regionale a Giulia Adamo, appena eletta sindaco. Quattro anni fa si era candidato solo "per fare una cortesia". La lista era stata formata all'ultimo minuto per il ritiro dei candidati di Tonino D'Alì


MARSALA(Trapani)
 - Non è da tutti. Anzi, è un vero e proprio record. Alla faccia delle campagne elettorali in pompa magna, c'è chi riesce a diventare deputato regionale in Sicilia con appena 35 voti. È andata così a Gioacchino Barraco, da Marsala, che andrà a prendere posto all'Assemblea Regionale Siciliana in questo ultimo scorcio di legislatura, dove lo stipendio di un deputato può raggiungere i 13 mila euro al mese. A fine ottobre si va a votare. I suoi cinque mesi di gloria Barraco li deve a Giulia Adamo, capogruppo Udc all'Ars appena eletta ieri al ballottaggio sindaco del più popoloso centro del Trapanese.


Il neosindaco di Marsala dovrà lasciare lo scranno di Palazzo dei Normanni per l'incompatibilità tra le due cariche. E il suo testimone lo coglie Barraco, che è il primo dei non eletti alle Regionali del 2008 nella lista Pdl della circoscrizione Trapani. In lista erano in cinque. La Adamo venne eletta con oltre 13 mila preferenze. Seguivano Livio Marrocco (oggi Fli) con 6 mila e seicento preferenze e Toni Scilla (passato a Grande Sud) terzo eletto con oltre 4 mila voti. Barraco era ultimo dei sei, ma chi lo precedeva con 77 voti, Filippo Rapallo, nel frattempo è venuto a mancare. Oggi quella lista si è praticamente dissolta, con i cambi di casacca dei suoi eletti. Barraco non sarà da meno, occupando il posto al gruppo dell'Udc lasciato vuoto da Adamo.

E dire che lui non ci pensava nemmeno di candidarsi. Amico di vecchia data del nuovo sindaco marsalese,
Barraco ha deciso di concorrere alle Regionali del 2008 per una cortesia. "È una persona in gamba, mi ha fatto il favore di candidarsi quando all'ultimo minuto si cercò di
 fare decadere la nostra lista›› racconta il neosindaco di Marsala.

Il Pdl, nel 2008, era una specie di palude. Giulia Adamo e Antonio D'Alì, separati in casa, si tendevano gli agguati a vicenda. Il giorno di presentazione delle liste, Adamo andò con i suoi nomi, D'Alì, invece fece una clamorosa marcia indietro: il tentativo era quello di far saltare la lista, e non fare eleggere la Adamo. Finì con Giulia Adamo alla disperata ricerca (mancavano pochi minuti) di amici e conoscenti che le facessero la cortesia di mettersi in lista. E Barraco, chiamato in extremis, accettò. Salvò baracca e burattini. Adesso, in pratica, il favore è stato ricambiato.

Quella alle Regionali per Barraco non fu l'unica esperienza sul campo. Tentò di diventare consigliere comunale un anno prima, nel 2007, nella lista di Forza Italia. Le cose allora gli andarono un po' meglio: ottenne 269 voti, sfiorando l'elezione. È stato anche nominato nel consiglio d'amministrazione dell'unica casa di riposo pubblica di Marsala, il "Giovanni XXIII", che vive in perenne stato di deficit con debiti per oltre un milione 300 mila euro e oggi commissariata.

Oggi Barraco va a Palermo, grazie ai suoi 35 voti, alla sorte e agli scherzi che tende la legge elettorale. Altri non ce l'hanno fatta e magari rosicano per quei pochi mesi da onorevole retribuiti a peso d'oro. Primo fra tutti l'attuale presidente della Provincia di Trapani Mimmo Turano, che nonostante i suoi 8598 voti in quella tornata elettorale non riuscì a riottenere il posto all'Ars.


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