Il senatur e l'ex ministro dell'Interno inaugurano una nuova sede del partito in provincia di Varese e tornano a parlare di una consultazione popolare per chiedere di far uscire la Lombardia dall'Italia. Fantascienza, ma intanto le firme sono 14mila. E i vertici del Carroccio puntano ad arrivare a 500mila
CASTIGLIONE OLONA (Varese) – Abbasso Monti e viva la Lega. Il copione del discorso di Bossi non cambia e questa mattina, in occasione dell’inaugurazione di una piccola sede del partito, a Castiglione Olona, il segretario del Carroccio, special guest assieme a Roberto Maroni, ha parlato davanti ad una piccola folla di persone, attaccando l’operato del Governo e annunciando grosse sorprese per le prossime settimane, a partire dalla campagna di raccolta firme a sostegno di iniziative di legge popolare su tematiche come pensioni e tfr: “Nelle prossime settimane dovete firmare tutti – ha detto Bossi – e quando saremo a parlare in aula a Roma dovete esserci anche tutti voi, fuori dai palazzi, perché siete voi la vera forza. Quando Monti vedrà il sostegno che abbiamo non potrà rifiutarsi di votare queste leggi”.
Spazio anche a Roberto Maroni, che da queste parti è di casa, a lui è toccato di approfondire la questione della petizione partita da qualche giorno in rete per promuovere l’annessione della Lombardia alla Svizzera, un’iniziativa poco più che folcloristica che sta riscuotendo un discreto successo (sono già oltre 14mila le adesioni). Una questione che non è sfuggita ai leghisti, che pur guardandola a distanza, vi leggono un segnale di insofferenza verso l’Italia e il suo Governo: “Quello di Monti è un governo centralista – ha detto Maroni -, non c’è Governo che abbia fatto di più e di peggio contro il federalismo, neanche De Mita ha mai fatto robe del genere, sta cancellando le autonomie”.
La petizione per l’annessione della Lombardia alla Svizzera è nata sulla scorta di un’affermazione di Ueli Maurer, ministro della Difesa della Confederazione Elvetica, che ha detto pubblicamente: “Annettere la Lombardia per noi non sarebbe un problema. La Lombardia rappresenta circa il 90% del totale di tutti gli scambi commerciali con il nostro paese”. Così, ingolositi dalla prospettiva di pagare meno tasse e avere in tasca il franco svizzero, migliaia di lombardi hanno già aderito alla proposta il cui obiettivo è quello di raggiungere 500mila firme per ottenere dal Governo un referendum per la richiesta dell’indipendenza. Pura fantascienza, ma la Lega chiaramente non vuole lasciarsi scappare l’occasione di cavalcare l’onda, decidendo così di strizzare l’occhio all’iniziativa e a tutti gli aderenti, facendo intendere che apprezzerebbe il cambio di bandiera: “Potremmo dichiarargli guerra e poi arrenderci subito – ha detto Bossi ridendo – così diventiamo svizzeri. Certo che sarebbe una bella cosa, purtroppo non siamo in uno stato democratico e non possiamo decidere di fare la secessione, ma in tante zone d’Europa stanno accadendo cose simili, ci sono molti territori di confine che si parlano e si sentono lontani dai loro governi, presto qualcosa cambierà”.
Sarà, ma dalle finestre delle case di piazza Garibaldi a Castiglione Olona, oltre alle bandiere con il sole delle Alpi appese alle finestre della nuova sede leghista, sventolavano solo Tricolori.
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Fonte: Il FQ
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CASTIGLIONE OLONA (Varese) – Abbasso Monti e viva la Lega. Il copione del discorso di Bossi non cambia e questa mattina, in occasione dell’inaugurazione di una piccola sede del partito, a Castiglione Olona, il segretario del Carroccio, special guest assieme a Roberto Maroni, ha parlato davanti ad una piccola folla di persone, attaccando l’operato del Governo e annunciando grosse sorprese per le prossime settimane, a partire dalla campagna di raccolta firme a sostegno di iniziative di legge popolare su tematiche come pensioni e tfr: “Nelle prossime settimane dovete firmare tutti – ha detto Bossi – e quando saremo a parlare in aula a Roma dovete esserci anche tutti voi, fuori dai palazzi, perché siete voi la vera forza. Quando Monti vedrà il sostegno che abbiamo non potrà rifiutarsi di votare queste leggi”.
Spazio anche a Roberto Maroni, che da queste parti è di casa, a lui è toccato di approfondire la questione della petizione partita da qualche giorno in rete per promuovere l’annessione della Lombardia alla Svizzera, un’iniziativa poco più che folcloristica che sta riscuotendo un discreto successo (sono già oltre 14mila le adesioni). Una questione che non è sfuggita ai leghisti, che pur guardandola a distanza, vi leggono un segnale di insofferenza verso l’Italia e il suo Governo: “Quello di Monti è un governo centralista – ha detto Maroni -, non c’è Governo che abbia fatto di più e di peggio contro il federalismo, neanche De Mita ha mai fatto robe del genere, sta cancellando le autonomie”.
La petizione per l’annessione della Lombardia alla Svizzera è nata sulla scorta di un’affermazione di Ueli Maurer, ministro della Difesa della Confederazione Elvetica, che ha detto pubblicamente: “Annettere la Lombardia per noi non sarebbe un problema. La Lombardia rappresenta circa il 90% del totale di tutti gli scambi commerciali con il nostro paese”. Così, ingolositi dalla prospettiva di pagare meno tasse e avere in tasca il franco svizzero, migliaia di lombardi hanno già aderito alla proposta il cui obiettivo è quello di raggiungere 500mila firme per ottenere dal Governo un referendum per la richiesta dell’indipendenza. Pura fantascienza, ma la Lega chiaramente non vuole lasciarsi scappare l’occasione di cavalcare l’onda, decidendo così di strizzare l’occhio all’iniziativa e a tutti gli aderenti, facendo intendere che apprezzerebbe il cambio di bandiera: “Potremmo dichiarargli guerra e poi arrenderci subito – ha detto Bossi ridendo – così diventiamo svizzeri. Certo che sarebbe una bella cosa, purtroppo non siamo in uno stato democratico e non possiamo decidere di fare la secessione, ma in tante zone d’Europa stanno accadendo cose simili, ci sono molti territori di confine che si parlano e si sentono lontani dai loro governi, presto qualcosa cambierà”.
Sarà, ma dalle finestre delle case di piazza Garibaldi a Castiglione Olona, oltre alle bandiere con il sole delle Alpi appese alle finestre della nuova sede leghista, sventolavano solo Tricolori.
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Fonte: Il FQ
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