La lussuosa villa di montagna piemontese del vicepresidente del Csm, Michele Vietti (plenipotenziario dell'Udc subalpino), teatro di una riunione "segreta" fra Pdl e Udc preliminare a un riavvicinamento tra i due partiti. L'incontro è avvenuto venerdì della settimana scorsa, ma la notizia non è rimasta riservata a lungo essendo stata divulgata dal sito torinese "Lo spiffero". E avendo suscitato polemiche all'interno dello stesso Pdl: "Non è la casa del vicepresidente del Csm la sede più opportuna per un dialogo fra partiti", protesta la deputata piemontese pdl (nonché presidente della Provincia di Asti), Maria Teresa Armosino.
Ecco i fatti. L'incontro s'è svolto nelle Valli di Lanzo, ad Ala di Stura, buen retiro di Vietti. Va detto che in Piemonte l'Udc ha corso alle regionali piemontesi con la democratica Mercedes Bresso, mentre alle provinciali s'è addirittura presentato in solitaria. Era necessario, in questo momento di "dialogo" a distanza tra i due partiti, rompere il ghiaccio anche se su questo la posizione di Casini è tranchant: "Fino a quando c'è Berlusconi, non se ne parla". Ma tant'è. Sta di fatto che anfitrione delle prove generali di una riappacificazione Pdl Udc è stato il padrone di casa, il vicepresidente del Csm. Fra i suoi ospiti, per il pdl, il coordinatore piemontese Enzo Ghigo, il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, il capogruppo regionale Luca Pedrale, gli assessori Alberto
Cirio e Michele Coppola, il presidente Finpiemonte Massimo Feira. Dalla parte di Vietti, il fidato Alberto Goffi, segretario regionale dello scudocrociato, e Loredana Devietti, capogruppo in Provincia.
Chi non ha ben digerito la riunione politica a casa Vietti è stata la Armosino. "Non critico - ha commentato la deputata astigiana pidiellina - un eventuale accordo con l'Udc laddove ci sia stato, ma che questo eventuale patto politico sia stato raggiunto nella casa del vicepresidente del Csm, una persona da sempre presente nell'ambiente economico e politico della Regione". "Questo - ha aggiunto Armosino - può dare origine a malumore per la sua evidente inopportunità. L'accordo avrebbe dovuto essere discusso nelle sedi più appropriate dei partiti anche per le implicazioni che ciò porta a cascata su tutte le altri amministrazioni oltre quella regionale". Insomma, l'onorevole Armosino proprio non ci sta che l'incontro nella villa di Vietti "sia poi sfociato, in consiglio regionale, nell'approvazione della delibera bipartisan sull'attribuzione dei fondi culturali". La deputata astigiana si chiede infine "se si tratti di un patto politico stabile, su casi di programma predefiniti, o se anche in questo caso siamo di fronte a scelte non politiche ma che lasciano presupporre un interesse anche diverso?".
Pronta la replica del senatore Ghigo. "Ma quale incontro segreto - risponde - è stata una rimpatriata del tutto casuale alla quale qualcuno ha voluto dare un significato politico. Sì, c'è un riavvicinamento a livello nazionale, e credo che i grandi rapporti tra me, Vietti Goffi e altri esponenti del Pdl rientrino nella norma. Ma non è che ci siamo presi impegni in quella circostanza. E' stata una serata in piacevole amicizia". Non va dimenticato a onor del vero - osservano alcuni commentatori politici locali - che all'interno del Pdl, in Regione, esiste un gruppetto di sette dissidenti capitanati dall'asse Burzi-Armosino-Bonsignore. Pare ovvio, dunque, nell'ambito dei giochi politici di campanile, che Vietti e Goffi, in consiglio regionale, non si lascino sfuggire l'occasione per limitare la valenza politica di quei sette. E di fare qualche "dispettuccio" all'ex amico Bonsignore. Ma questa è un'altra storia.
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Fonte: Repubblica.it
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Ecco i fatti. L'incontro s'è svolto nelle Valli di Lanzo, ad Ala di Stura, buen retiro di Vietti. Va detto che in Piemonte l'Udc ha corso alle regionali piemontesi con la democratica Mercedes Bresso, mentre alle provinciali s'è addirittura presentato in solitaria. Era necessario, in questo momento di "dialogo" a distanza tra i due partiti, rompere il ghiaccio anche se su questo la posizione di Casini è tranchant: "Fino a quando c'è Berlusconi, non se ne parla". Ma tant'è. Sta di fatto che anfitrione delle prove generali di una riappacificazione Pdl Udc è stato il padrone di casa, il vicepresidente del Csm. Fra i suoi ospiti, per il pdl, il coordinatore piemontese Enzo Ghigo, il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, il capogruppo regionale Luca Pedrale, gli assessori Alberto
Cirio e Michele Coppola, il presidente Finpiemonte Massimo Feira. Dalla parte di Vietti, il fidato Alberto Goffi, segretario regionale dello scudocrociato, e Loredana Devietti, capogruppo in Provincia.
Chi non ha ben digerito la riunione politica a casa Vietti è stata la Armosino. "Non critico - ha commentato la deputata astigiana pidiellina - un eventuale accordo con l'Udc laddove ci sia stato, ma che questo eventuale patto politico sia stato raggiunto nella casa del vicepresidente del Csm, una persona da sempre presente nell'ambiente economico e politico della Regione". "Questo - ha aggiunto Armosino - può dare origine a malumore per la sua evidente inopportunità. L'accordo avrebbe dovuto essere discusso nelle sedi più appropriate dei partiti anche per le implicazioni che ciò porta a cascata su tutte le altri amministrazioni oltre quella regionale". Insomma, l'onorevole Armosino proprio non ci sta che l'incontro nella villa di Vietti "sia poi sfociato, in consiglio regionale, nell'approvazione della delibera bipartisan sull'attribuzione dei fondi culturali". La deputata astigiana si chiede infine "se si tratti di un patto politico stabile, su casi di programma predefiniti, o se anche in questo caso siamo di fronte a scelte non politiche ma che lasciano presupporre un interesse anche diverso?".
Pronta la replica del senatore Ghigo. "Ma quale incontro segreto - risponde - è stata una rimpatriata del tutto casuale alla quale qualcuno ha voluto dare un significato politico. Sì, c'è un riavvicinamento a livello nazionale, e credo che i grandi rapporti tra me, Vietti Goffi e altri esponenti del Pdl rientrino nella norma. Ma non è che ci siamo presi impegni in quella circostanza. E' stata una serata in piacevole amicizia". Non va dimenticato a onor del vero - osservano alcuni commentatori politici locali - che all'interno del Pdl, in Regione, esiste un gruppetto di sette dissidenti capitanati dall'asse Burzi-Armosino-Bonsignore. Pare ovvio, dunque, nell'ambito dei giochi politici di campanile, che Vietti e Goffi, in consiglio regionale, non si lascino sfuggire l'occasione per limitare la valenza politica di quei sette. E di fare qualche "dispettuccio" all'ex amico Bonsignore. Ma questa è un'altra storia.
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Fonte: Repubblica.it
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