Respinte tutte le 16 riserve sulle eccezioni presentate da Ghedini e Longo riguardo il processo legato alla minorenne marocchina. Compresa l'eccezione di incompetenza a favore del Tribunale di Monza. "A decidere è il reato più grave". In questo caso quello di concussione avvenuto nel capoluogo lombardo. Rinviata al 3 ottobre l'udienza sul caso
ROMA - I giudici della IV Sezione Penale di Milano hanno deciso. Il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, accusato di concussione, resta nel capoluogo lombardo. Hanno bocciato le 16 eccezioni dei difensori del premier compresa quella che voleva trasferirlo al Tribunale dei Ministri. In una lunga ordinanza, il collegio ha sottolineato "la propria competenza funzionale" nel giudizio e ha rigettato la tesi difensiva "che avrebbe voluto sovrapporre la qualità e la funzione". Nell'ordinanza, sono state poi ricordate le modalità dei fatti contestati al premier, riguardo al reato di concussione aggravato dal fatto di avere agito "per coprire la prostituzione della minore e salvaguardare la prorpia immagine". Il premier oggi non dovrebbe essere a Milano. Viene ricevuto al Quirinale 1 dal capo dello Stato per discutere della manovra economica appena approvata.
Riguardo all'ormai famosa telefonata di Berlusconi alla questura per il rilascio di Karima el Mahroug, detta Ruby, avvenuta nella notte tra il 27 e 28 maggio 2010, la difesa aveva sottolineato il "convincimento chiaro e incontrovertibile" da parte di Berlusconi che la ragazza fosse la nipote di Mubarak. Chiedendo quindi il proscioglimento o, "qualora si sostenesse che ha agito come pubblico ufficiale", che "gli atti vengano inviati al Tribunale dei Ministri".
La
IV Sezione Penale ha fatto anche riferimento all'articolo 3 della Costituzione, parlando di "uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge". Il collegio, presieduto da Giulia Turri, ha spiegato che non si può giungere alla "errata conclusione" che i reati commessi da un membro del governo, ma con abuso della sua qualifica, sono commessi nell'esercizio delle funzioni di governo.
Respinta anche l'eccezione di incompetenza territoriale a favore del Tribunale di Monza. Secondo loro a decidere la competenza è il reato più grave. In questo caso quello di concussione, contestato al premier per avere fatto pressioni sui dirigenti della questura al fine di indurli a rilasciare Ruby e affidarla al consigliere regionale Nicole Minetti. Questo reato, è la tesi del Tribunale, sarebbe stato commesso a Milano visto che la minore venne rilasciata nel capoluogo lombardo.
I giudici hanno fatto notare, comunque, che per affrontare la questione della ministerialità o meno del reato, "permangono tutti i rimedi" previsti dall'ordinamento, come le prerogative attribuite alle Camere. In questo senso, hanno aggiunto, "questo tribunale non può che prendere atto" del conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera davanti alla Consulta, su cui la Corte Costituzionale si dovrebbe pronunciare a fine anno.
L'appuntamento ora è per il prossimo 3 ottobre, alle 9.30, data dell'udienza sul caso Ruby. A deciderlo sono stati sempre i giudici della IV Sezione del Tribunale di Milano.
Processo Mills. Silvio Berlusconi non parteciperà nemmeno all'udienza del processo in cui è imputato per la presunta corruzione dell'avvocato inglese David Mills. La notizia è stata data da uno dei legali del premier, Piero Longo. Sabato i difensori del presidente del Consiglio avevano garantito che oggi il loro assistito sarebbe stato in aula per ascoltare alcuni testimoni sentiti per rogatoria dalla Svizzera. A far saltare la presenza di Berlusconi, l'appuntamento in agenda per metà mattina con il presidente della Repubblica al Quirinale.
Quello del processo Mills non è l'unico appuntamento giudiziario della giornata per il premier. E' infatti in programma anche l'udienza del processo sul caso Ruby, con le tre componenti del collegio giudicante della quarta sezione penale che dovranno pronunciarsi sulle 16 eccezioni presentate dai legali del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo. La presenza di Berlusconi a questa udienza era stata esclusa già nei giorni scorsi.
Che il presidente del Consiglio non si sarebbe fatto vedere a palazzo di Giustizia era apparso chiaro fin dalle prime ore del mattino: il servizio di sicurezza non era stato rafforzato, nelle strade che circondano la cittadella giudiziaria milanese c'erano numerosi carabinieri e poliziotti, ma non era stata predisposta nessuna zona transennata come in occasione delle ultime 'visite' di Berlusconi.
Se trovi i nostri articoli interessanti, Clicca su "MI PIACE""
Fonte: Repubblica.it
--- Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
ROMA - I giudici della IV Sezione Penale di Milano hanno deciso. Il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, accusato di concussione, resta nel capoluogo lombardo. Hanno bocciato le 16 eccezioni dei difensori del premier compresa quella che voleva trasferirlo al Tribunale dei Ministri. In una lunga ordinanza, il collegio ha sottolineato "la propria competenza funzionale" nel giudizio e ha rigettato la tesi difensiva "che avrebbe voluto sovrapporre la qualità e la funzione". Nell'ordinanza, sono state poi ricordate le modalità dei fatti contestati al premier, riguardo al reato di concussione aggravato dal fatto di avere agito "per coprire la prostituzione della minore e salvaguardare la prorpia immagine". Il premier oggi non dovrebbe essere a Milano. Viene ricevuto al Quirinale 1 dal capo dello Stato per discutere della manovra economica appena approvata.
Riguardo all'ormai famosa telefonata di Berlusconi alla questura per il rilascio di Karima el Mahroug, detta Ruby, avvenuta nella notte tra il 27 e 28 maggio 2010, la difesa aveva sottolineato il "convincimento chiaro e incontrovertibile" da parte di Berlusconi che la ragazza fosse la nipote di Mubarak. Chiedendo quindi il proscioglimento o, "qualora si sostenesse che ha agito come pubblico ufficiale", che "gli atti vengano inviati al Tribunale dei Ministri".
La
IV Sezione Penale ha fatto anche riferimento all'articolo 3 della Costituzione, parlando di "uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge". Il collegio, presieduto da Giulia Turri, ha spiegato che non si può giungere alla "errata conclusione" che i reati commessi da un membro del governo, ma con abuso della sua qualifica, sono commessi nell'esercizio delle funzioni di governo.
Respinta anche l'eccezione di incompetenza territoriale a favore del Tribunale di Monza. Secondo loro a decidere la competenza è il reato più grave. In questo caso quello di concussione, contestato al premier per avere fatto pressioni sui dirigenti della questura al fine di indurli a rilasciare Ruby e affidarla al consigliere regionale Nicole Minetti. Questo reato, è la tesi del Tribunale, sarebbe stato commesso a Milano visto che la minore venne rilasciata nel capoluogo lombardo.
I giudici hanno fatto notare, comunque, che per affrontare la questione della ministerialità o meno del reato, "permangono tutti i rimedi" previsti dall'ordinamento, come le prerogative attribuite alle Camere. In questo senso, hanno aggiunto, "questo tribunale non può che prendere atto" del conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera davanti alla Consulta, su cui la Corte Costituzionale si dovrebbe pronunciare a fine anno.
L'appuntamento ora è per il prossimo 3 ottobre, alle 9.30, data dell'udienza sul caso Ruby. A deciderlo sono stati sempre i giudici della IV Sezione del Tribunale di Milano.
Processo Mills. Silvio Berlusconi non parteciperà nemmeno all'udienza del processo in cui è imputato per la presunta corruzione dell'avvocato inglese David Mills. La notizia è stata data da uno dei legali del premier, Piero Longo. Sabato i difensori del presidente del Consiglio avevano garantito che oggi il loro assistito sarebbe stato in aula per ascoltare alcuni testimoni sentiti per rogatoria dalla Svizzera. A far saltare la presenza di Berlusconi, l'appuntamento in agenda per metà mattina con il presidente della Repubblica al Quirinale.
Quello del processo Mills non è l'unico appuntamento giudiziario della giornata per il premier. E' infatti in programma anche l'udienza del processo sul caso Ruby, con le tre componenti del collegio giudicante della quarta sezione penale che dovranno pronunciarsi sulle 16 eccezioni presentate dai legali del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo. La presenza di Berlusconi a questa udienza era stata esclusa già nei giorni scorsi.
Che il presidente del Consiglio non si sarebbe fatto vedere a palazzo di Giustizia era apparso chiaro fin dalle prime ore del mattino: il servizio di sicurezza non era stato rafforzato, nelle strade che circondano la cittadella giudiziaria milanese c'erano numerosi carabinieri e poliziotti, ma non era stata predisposta nessuna zona transennata come in occasione delle ultime 'visite' di Berlusconi.
Se trovi i nostri articoli interessanti, Clicca su "MI PIACE""
Fonte: Repubblica.it
--- Se hai trovato interessante l'articolo iscriviti ai feed via mail per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog
0 commenti to " Caso Ruby, il processo resta a Milano Giudici: "No al Tribunale dei Ministri" "