MILANO - La Procura di Milano ha presentato al Gip la richiesta di rito immediato a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Mentre fuori dal palazzo di Giustizia un centinaio di manifestanti espone striscioni pro-Berlusconi, i pm dunque procedono. "C'è l'evidenza della prova" dicono nella richiesta. E ribadiscono che la competenza non è del Tribunale dei ministri: "A seguito dell'esame degli atti ricevuti dalla Camera dei Deputati e da quelli depositati dalla difesa, si espongono le ragioni per le quali questo ufficio ritiene che in ordine alla concussione non sussiste ipotesi di reato ministeriale".
Il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati spiega che la procura non chiederà alla Camera di utilizzare le intercettazioni di indagati che hanno parlato al telefono con il premier Silvio Berlusconi. "L'attività di indagine è stata condotta nel rigoroso rispetto dei limiti di cui alla legge 140/2003 (legge Boato, ndr). Si precisa che in atti risultano alcune telefonate intercorse con l'indagato onorevole Berlusconi; di esse non sarà richiesta alla Camera la autorizzazione alla utilizzazione".
Per arrivare al rito immediato, i pm di Milano ieri hanno stralciato la posizione di Berlusconi 1, accusato di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Spetterà al Gip accettare o meno tale richiesta. Nel frattempo, sulla scia dell'inchiesta
della Procura di Napoli su un giro di squillo, sono in corso perquisizioni nell'abitazione milanese della soubrette Sara Tommasi 2, frequentatrice delle feste nelle residenze del premier, e di altre persone ritenute coinvolte. Una perquisizione sarebbe in corso anche a casa di Vincenzo Saiello, noto come Bartolo, impresario e presunto organizzatore di incontri sessuali a pagamento con alcuni suoi collaboratori e con Sara Tommasi.
Ancora il procuratore capo milanese Bruti Liberati riafferma che, "con riferimento a notizie di stampa in ordine ad indagine pendente prezzo la Procura di Napoli, si comunica che non vi è stata alcuna trasmissione di documenti tra i due uffici, non vi è stata e non è prevista alcuna attività di indagine comune".
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Fonte: Repubblica.it
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Ancora il procuratore capo milanese Bruti Liberati riafferma che, "con riferimento a notizie di stampa in ordine ad indagine pendente prezzo la Procura di Napoli, si comunica che non vi è stata alcuna trasmissione di documenti tra i due uffici, non vi è stata e non è prevista alcuna attività di indagine comune".
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