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Milleproroghe, spunta la tassa sul terremoto

ROMA - Dopo la calamità naturale, arriverà la tassa regionale. Alluvioni, terremoti e frane potrebbero avere per le terre che le hanno subite anche un'appendice fiscale: per pagarne i costi la regione colpita potrà aumentare le addizionali e l'imposta sulla benzina. Così prevede il decreto Milleproroghe appena varato in commissione al Senato.

L'emendamento in questione porta la firma del senatore del Pdl Giuseppe Esposito e precisa che l'aumento delle tassa riguarda solo i casi in cui sia stato dichiarato lo stato d'emergenza. La regione colpita dalla catastrofe - se non riesce a coprire le spese della ricostruzione - potrà aumentare i tributi, le addizionali, le addizionali regionali e anche l'imposta regionale sulla benzina "fino ad un massimo di cinque centesimi per litro". Si presume non nelle zone direttamente toccate dalla catastrofe, ma in quelle limitrofe. Solo se le entrate delle tasse locali non basteranno, e solo su precisa richiesta, "potrà essere disposto l'utilizzo del Fondo nazionale della protezione civile" da integrare - anche in questo caso - con l'aumento delle aliquote su benzina, benzina senza piombo e gasolio. La logica federalista, dunque, vale anche in caso di disgrazia: almeno in prima battuta ognuno fa da sé.

Ragionamento che varrà - solo per la Campania - anche per i rifiuti: per fronteggiare l'emergenza (ma anche senza dichiarane lo stato), la regione potrà applicare una ulteriore tassa aumentando
l'addizionale dell'accisa sull'energia elettrica. Per Francesco Ferrante, senatore del Pd, in entrambi i casi "è la beffa dopo il danno. I cittadini colpiti dalla calamità dovranno pagare risarcimenti e ricostruzioni. Questo è il frutto avvelenato di un malinteso federalismo dove salta ogni principio di solidarietà nazionale". Il testo, che è già stato votato dalla commissione congiunta Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, lunedì approderà in aula, ma prima di arrivare all'atteso voto di fiducia il governo varerà il suo maxiemendamento. Ci potrebbero dunque essere delle correzioni, pur se dovrebbe prevalere il rispetto del testo uscito dalle Commissioni.

Ma tassa sul terremoto e sui rifiuti a parte, il decreto riserva altre sorprese. Restando in Campania, per esempio, "al fine di fronteggiare la grave situazione abitativa" fino alla fine dell'anno saranno sospese le demolizioni di case abusive (mentre su tutto il territorio nazionale, i proprietari di case fantasma mai denunciate al fisco avranno un mese in più, fino a fine aprile, per uscire allo scoperto ed evitare le multe). Altro "regalo" dell'ultima ora, questa volta a beneficio degli allevatori del Nord, è lo spostamento di sei mesi (fino a fine giugno) della rata dovuta per le multe sulle quote latte. La Lega invece ha perso la battaglia sullo spostamento della Consob da Roma a Milano: il controllo sulla Borsa sarà riorganizzato, ma senza traslochi.

Restando in tema di federalismo - decreto Milleproroghe a parte - va detto che il modello di autonomia fiscale voluto da Calderoli e Tremonti non piace più alle piccole aziende. La Rete Imprese Italia (l'associazione che riunisce Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cofcommercio, Confesercenti) ha fatto i conti e ha deciso che il Pd non aveva poi torto a parlare di "patrimoniale nascosta". Passando dall'Ici all'Imu le piccole imprese potrebbero pagare fino a 3 miliardi di tasse in più.

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Fonte: Repubblica.it
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1 commenti to " Milleproroghe, spunta la tassa sul terremoto "

  1. Anonimo says:

    Ma si sa da sempre i piccoli+i poveri pagano di più,questo nonè federalismo qui ci vuole federalismo fiscali fra,ricco e povero,fra grande e piccolo,fra operaio e non,sempre i furbi pagani di meno come i parlamentari,derigenti......etc.
    Ma se aumentano la benzina automaticamenti aumenta tutto,ma che cazzo di federalismo è ?????

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