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Pistola carica per Ciancimino jr. La vedova di Don Vito: "Noi da Berlusconi"

L'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino incontrò l'allora imprenditore Silvio Berlusconi in tre occasioni, a Milano, dopo il '72. A due dei colloqui, avvenuti in un ristorante di Milano, partecipò anche Epifania Scardino, moglie del politico corleonese. A confermarlo ai pm di Palermo Paolo Guido e Nino Di Matteo, durante un interrogatorio che è stato secretato, è stata la stessa vedova Ciancimino. Epifania Silvia Scardino, sentita alla presenza dell'avvocato, ha anche ricordato che i due parlarono di affari.

Intanto una rivoltella calibro 9 è stata rinvenuta nell'androne dell'abitazione palermitana di Massimo Ciancimino, il supertestimone che da mesi racconta ai magistrati di Palermo i retroscena della cosiddetta 'trattativa' tra lo Stato e Cosa nostra. A trovare l'arma è stato un uomo della scorta di Ciancimino junior, dopo una bonifica eseguita nell'androne del palazzo di via Torrearsa. La notte scorsa una volante della polizia ha citofonato a Ciancimino per segnalare che il portone di casa era aperto. "Combatto comunque una guerra persa
in partenza", ha commentato il figlio dell'ex sindaco di Palermo. "Sono stanco di queste continue intimidazioni - ha detto Ciancimino, vittima in passato di diverse minacce - Spero solo che nessuno faccia del male alla mia famiglia".

La vedova. E' la prima volta che Epifania Silvia Scardino rivela ai pm la sua presenza ai colloqui tra Berlusconi e il marito. Interrogata a luglio e settembre scorsi, infatti, aveva riferito di aver saputo dall'ex sindaco che i due si erano visti tre volte, ma non aveva fatto cenno alla sua partecipazione, di cui invece aveva parlato il figlio Massimo Ciancimino durante una trasmissione televisiva su La7. L'incontro sarebbe avvenuto in un ristorante di via Diaz a Milano. La Procura sta indagando sui presunti investimenti illeciti del tesoro di Vito Ciancimino che secondo il figlio Massimo sarebbe in parte finito nel complesso edilizio Milano 2.

Epifania Scardino è stata sentita anche dal pm Sergio De Montis e dall'aggiunto Antonio Ingroia sul caso del giornalista Mauro De Mauro, scomparso a Palermo nel '70. La donna dovrebbe riferire sui rapporti di amicizia tra il marito e l'ex procuratore di Palermo Pietro Scaglione ucciso il 5 maggio del 1971. La decisione di sentire la vedova è sta presa dopo che il figlio, Massimo Ciancimino, ha consegnato ai pm di Palermo, che per il delitto processano il boss Totò Riina, degli appunti manoscritti del padre in cui si sostiene che l'omicidio del giornalista inaugurò una stagione di delitti in cui Cosa nostra avrebbe agito su input istituzionali.

Massimo Ciancimino, poi interrogato dai magistrati, ha anche raccontato di avere saputo che il padre parlò delle sue intuizioni sul caso De Mauro al procuratore Scaglione di cui era amico. Il figlio dell'ex sindaco deporrà venerdì prossimo al processo de Mauro. Secondo indiscrezioni il boss Totò Riina, in quella sede, potrebbe fare dichiarazioni spontanee.

Fonte: Repubblica.it

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2 commenti to " Pistola carica per Ciancimino jr. La vedova di Don Vito: "Noi da Berlusconi" "

  1. Anonimo says:

    Se lo ammazzano la colpa di chi é!?
    Sarà difficile scoprire chi sono i mandanti?

  2. Anonimo says:

    Che bella scoperta.....hehehehe, ma perchè solo ora non prima?????

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