ROMA - Nel Nord Italia e soprattutto in Lombardia c'è una "costante e progressiva evoluzione" della 'ndrangheta che, "radicata da tempo su quei territori, interagisce con gli ambienti imprenditoriali lombardi". E' quanto sottolinea l'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia consegnata al Parlamento e relativa al primo semestre del 2010. L'allarme della Dia arriva a pochi giorni dalla denuncia di Roberto Saviano 1, che nel corso della trasmissione Vieni via con me aveva denunciato proprio l'infiltrazione della 'ndrangheta al Nord, parlando anche però con del coinvolgimento della Lega. Accuse che hanno provocato la reazione sdegnata del ministro dell'Interno Roberto Maroni 2, che ha respinto con forza l'ipotesi che "la 'ndrangheta interloquisca con la Lega".
La "consolidata presenza" in alcune aree lombarde di "sodali di storiche famiglie di 'ndrangheta ha "influenzato la vita economica, sociale e politica di quei luoghi", si legge nella relazione della Dia, che sottolinea inoltre il "coinvolgimento di alcuni personaggi, rappresentati da pubblici amministratori locali e tecnici del settore che, mantenendo fede ad impegni assunti con talune significative componenti, organicamente inserite nelle cosche, hanno agevolato l'assegnazione di appalti ed assestato oblique vicende amministrative".
Per penetrare nel tessuto sociale, "le cosche - che in Lombardia godono di una certa autonomia ma dipendono sempre dalla 'casa madre calabrese come ha dimostrato l'inchiesta 'Crimine' che ha ricostruito l'organigramma della 'Ndrangheta - si muovono seguendo due filoni: quello del consenso e quello dell'assoggettamento", spiegano gli esperti della Dia. Tattiche che "da un lato trascinano con modalità diverse i sodalizi nelle attività produttive e dall'altro li collegano con ignari settori della pubblica amministrazione, che possano favorirne i disegni economici".
Con questa strategia, e favorita da "una serie di fattori ambientali", si consolida la "mafia imprenditrice calabrese" che con "propri e sfuggenti cartelli d'imprese" si infiltra nel "sistema degli appalti pubblici, nel combinato settore del movimento terra e, in alcuni segmenti dell'edilizia privata" come il "multiforme compartimento che provvede alle cosiddette 'opere di urbanizzazione'."
Il risultato è un vero e proprio "condizionamento ambientale" da parte della 'ndrangheta, "a modificare sensibilmente le normali dinamiche degli appalti, proiettando nel sistema legale illeciti proventi e ponendo le basi per ulteriori imprese criminali". In Lombardia ormai la 'ndrangheta si è ambientata talmente bene che non ha più bisogno di usare tecniche d'intimidazioni. Al contrario, sottolinea la Direzione investigativa antimafia, si serve di "nuove e sfuggenti tecniche di infiltrazione, che hanno sostituito le capacità di intimidazione con due nuovi fattori condizionanti: il ricorso al massimo ribasso" nelle gare d'appalto e la "decisiva importanza contrattuale attribuita ai fattori temporali molto ristretti per la conclusione delle opere". Insomma, una volta consolidata la propria presenza, la 'ndrangheta ha imparato a usare bene leggi e bandi a proprio vantaggio, arricchendosi sempre di più.
Ricordando l'arresto di amministratori pubblici ed imprenditori che collaborano con la 'ndrangheta, la Dia però mette anche sull'avviso il governo per il futuro: si rischia che l'associazione criminale s'infiltri con successo negli appalti per l'Expo 2015. Per evitarlo, si legge nella relazione, occorre un "razionale programma di prevenzione".
Il cosiddetto 'ciclo degli inerti', la cantieristica e la logistica collegata, la manodopera e le bonifiche ambientali" costituiscono i settori - scrive la Dia - maggiormente esposti al rischio di infiltrazione dell'intero indotto che si muove attorno alle grandi opere, agli appalti pubblici e privati". Ma c'è di più: secondo la Dia, infatti, il "condizionamento ambientale" delle cosche su parte dell'economia lombarda, va inteso come "partecipazione ormai pacificamente accettata di società riconducibili ai cartelli calabresi a determinati segmenti, in espansione, del settore edile, sia pubblico che privato".
Fonte: Repubblica.it
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