ROSETO. «Ho imparato da Borsellino la resistenza: andare avanti nonostante gli attacchi e le diffamazioni». È un Robeto Saviano emozionato quello che oggi a Roseto a ricevuto il "Premio nazionale Paolo Borsellino: 10 giorni per la legalità". Il giornalista ha ricevuto il riconoscimento da Antonio Ingroia, ora procuratore distrettuale antimafia a Palermo e in passato nel pool guidato da Falcone e Borsellino.
«Parlare di Borsellino è complicato», ha detto Saviano, «io mi sento inadatto. Quello che faccio è studiare la sua vicenda. Ci ha dato un metodo di vita e di lavoro contro la mafia. Per me, ricevere un premio intitolato a lui è una grande emozione». Parlando dei giudici trucidati da Cosa nostra, ha affermato che "il loro talento mette paura non solo ai poteri del passato ma anche ai poteri di oggi, che mai come adesso sentono di scricchiolare, avviati come sono verso la fine". Il giornalista ha anche salutato l'Abruzzo: «Amo questa regione: è stata la prima ad assegnarmi la cittadinanza onoraria».
Oltre al giornalista oggi sono stati premiati Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant'Egidio (premio per la pace, la giustizia e la solidarietà), Alfredo Rossini, procuratore della Repubblica all'Aquila (premio per l'Abruzzo), Ascanio Celestini, attore e scrittore, don Aniello Manganiello, del Centro don Guanella a Scampia, Salvatore Di Landro, procuratore generale a Reggio Calabria.
Quella di oggi è stata l'ultima giornata dedicata al Premio, iniziato il 21 ottobre, che si è svolto a Roseto, Pineto, Giulianova e Teramo. Il tema: «Cultura della legalità e senso dello Stato». Presidente della 15ª edizione del Premio è il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia. La giuria è composta dai giornalisti Sandro Ruotolo, Maurizio De Luca, Francesco La Licata, Sandro Palazzolo e Lirio Abbate.
Fonte: Il Centro.it
«Parlare di Borsellino è complicato», ha detto Saviano, «io mi sento inadatto. Quello che faccio è studiare la sua vicenda. Ci ha dato un metodo di vita e di lavoro contro la mafia. Per me, ricevere un premio intitolato a lui è una grande emozione». Parlando dei giudici trucidati da Cosa nostra, ha affermato che "il loro talento mette paura non solo ai poteri del passato ma anche ai poteri di oggi, che mai come adesso sentono di scricchiolare, avviati come sono verso la fine". Il giornalista ha anche salutato l'Abruzzo: «Amo questa regione: è stata la prima ad assegnarmi la cittadinanza onoraria».
Oltre al giornalista oggi sono stati premiati Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant'Egidio (premio per la pace, la giustizia e la solidarietà), Alfredo Rossini, procuratore della Repubblica all'Aquila (premio per l'Abruzzo), Ascanio Celestini, attore e scrittore, don Aniello Manganiello, del Centro don Guanella a Scampia, Salvatore Di Landro, procuratore generale a Reggio Calabria.
Quella di oggi è stata l'ultima giornata dedicata al Premio, iniziato il 21 ottobre, che si è svolto a Roseto, Pineto, Giulianova e Teramo. Il tema: «Cultura della legalità e senso dello Stato». Presidente della 15ª edizione del Premio è il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia. La giuria è composta dai giornalisti Sandro Ruotolo, Maurizio De Luca, Francesco La Licata, Sandro Palazzolo e Lirio Abbate.
Fonte: Il Centro.it
penso che paragonarsi a BORSELLINO è veramente BESTEMMIARE....
adesso penso sia il momento di dire....BASTA