Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine davanti al sito di Taverna del Re, a Giugliano, dove vengono portati i rifiuti di Napoli. I manifestanti hanno tentato di impedire di far uscire i camion dal sito di stoccaggio. I carabinieri hanno cercato di liberare la strada per gli automezzi e alcuni dimostranti sono caduti a terra. Altri sono rimasti con le mani alzate in segno di resa. La tensione era evidente fin dalle prime ore del mattino, quando sono ripresi gli sversamenti all'interno del sito di stoccaggio delle ecoballe. All'interno dell'impianto sono entrati una decina di autocompattatori provenienti dalla città. I rifiuti sono stati stoccati su una piazzola, destinata in passato ad accogliere gli ingombranti. Ma i manifestanti hanno continuato a presidiare il sito, riaperto dopo un'ordinanza del presidente della Provincia Luigi Cesaro e che dovrebbe accogliere oltre diecimila tonnellate di rifiuti non trattati. I comitati di Giugliano chiedono che venga sospeso il conferimento dei rifiuti, in attesa del sopralluogo di una commissione composta da consiglieri comunali e dai rappresentanti degli stessi comitati, per verificare come avviene lo stoccaggio.
A scatenare la rivolta è stato il fatto che c'era un preciso impegno - sancito in passato - che il sito, che accoglie oltre 6 milioni di tonnellate di spazzatura, non avrebbe più riaperto i cancelli. E ancora: l'accesso è al momento consentito solo ai mezzi provenienti dalla città di Napoli, mentre alcuni comuni della provincia, fra cui Giugliano, continuano ad affogare nei rifiuti. Al mattino alcuni manifestanti sono giunti sul posto a cavallo, per muoversi meglio tra le barricate di rifiuti, rami e tronchi stesi sulla strada di accesso a Taverna del Re, per impedire il transito dei camion.
Intanto, l'accordo tra il premier Silvio Berlusconi e i sindaci dell'area vesuviana non placa la protesta. Prosegue la mobilitazione del Movimento per la difesa del territorio dell'area vesuviana: "Non possiamo fermare la mobilitazione fino a risultati concreti e davvero rispettosi del bene pubblico".
"Noi - sottolinea il movimento - vogliamo che l'esclusione della discarica dalla cava Vitiello diventi legge senza se e senza ma pretendiamo anche il blocco immediato e la bonifica della discarica in cava Sari". Secondo il movimento "esistono già analisi sulle falde acquifere della zona della cava fatte dalle autorità sanitarie che dicono che sotto quello sversatoio pluridecennale le acque sono perfino più inquinate che il percolato stesso della discarica". Quindi "nessun sindaco può prendere impegni a nome nostro sull'interruzione della lotta".
Oggi confermata la manifestazione per ottenere anche "un piano rifiuti radicalmente alternativo al ciclo discariche-inceneritori". Sulla rotonda Panoramica, strada di accesso alla discarica di Terzigno, "in questo momento non si festeggia per niente. Pur prendendo atto che la mobilitazione della gente ha costretto questo governo ad un passo indietro, seppur verbale, la nostra mobilitazione non si fermerà di certo". L'appuntamento ai manifestanti è alle 17 per i cortei che dai vari comuni vesuviani raggiungeranno poi la rotonda. All'iniziativa ha dato la sua adesione nelle ultime ore anche la rete dei gruppi locali del popolo viola.
Fonte: Repubblica.it
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